Gli inca si svilupparono tra il XIII e il XVI e la loro caduta sarà causata delle invasioni spagnole, si stanziarono nell'attuale Perù tra la foresta amazzonica e il Rio. Gli Inca inoltre in poche generazioni iniziarono a costruire un impero conquistando oltre 700 000 km quadrati Le popolazioni della regione andina abitavano sugli altopiani oppure lungo la costa e costruivano le loro città assecondando la forma naturale del territorio e utilizzando i materiali presenti sul posto. La capitale era Cuzco e gli abitanti circa 12 milioni per 20 tipologie di dialetti anche se la lingua principale era il Quechua
SOCIETÀ INCA
La società inca, nella fase imperiale, era suddivisa in classi sociali distinte e determinate, facendo riferimento alla città di Cuzco. All'apice della costruzione piramidale risiedeva l'Inca supremo, garante del legame con le forze celesti che presiedevano alla continuità dell'impero. Seguivano i sacerdoti che erano visti come gli interpreti del volere delle divinità. Gli altri componenti della classe dominante, genericamente appellati "Inca", i nobili o i signori, erano proposti alla conduzione delle strutture imperiali. I "curaca", i capi delle etnie conquistate, mantenuti nel loro potere, erano i responsabili del potere esecutivo nelle singole province. Il popolo, infine, in cui si raggruppava la massa complessiva dei sudditi, forniva la necessaria manodopera per la sopravvivenza dell'intero sistema. In epoca tarda si manifestò la nascita di una classe ulteriore: quella degli yanacona, i servi particolari dei signori, a metà strada tra la condizione di servitù e quella di inservienti, anche di alto livello. Il ruolo della donna era invece non privilegiato ma subordinato a quello del sesso maschile. Anche se in alcune leggende e miti dell'epoca si vede come la donna sia importante a livello spirituale
L'ESERCITO INCA
Il fulcro delle armate imperiali era rappresentato dall'esercito. Si trattava di una massa composita divisa per etnie e comandata ciascuna dai propri capi, ma coordinata dallo stato maggiore degli Inca e, in casi particolari, diretta dall'Inca supremo in persona. Ogni schiera conservava i propri colori e si adornava degli usuali emblemi di guerra dando all'insieme una immagine pittoresca e variegata che, data la moltitudine delle unità impiegate, impressionava qualunque avversario.L'esercito osservava una stretta disciplina e, durante la marcia, ogni sopruso nei confronti delle popolazioni era, solitamente, punito con la morte. L'apporto logistico era curato in maniera particolare e la sussistenza era facilitata dai numerosi depositi di viveri ed armi che gli Inca avevano dislocato lungo le strade che attraversavano il loro impero. La leva era indetta tribù per tribù, ma raramente interessava simultaneamente tutte le contrade essendo, di solito, sufficienti le forze inviate da alcune delle etnie assimilate.
Gli Inca temevano, comunque, la ribellione, sempre latente, delle regioni recentemente conquistate e una particolare cautela era osservata nei riguardi di alcune tribù particolarmente turbolente.
Vestiti e tessuti inca Gli abiti erano divisi in tre classi. Il tipo awaska veniva utilizzato in ambito domestico e presentava una tessitura di circa 120 fili per pollice.Abiti di miglior fattura venivano chiamati qunpi ed erano di due tipi. Il primo, indossato dagli uomini qunpikamayuq (portatori di buoni vestiti), era raccolto come tributo in tutto l'Impero ed era usato come moneta di scambio, per adornare i governanti, come regalo ai politici alleati e per cementare la lealtà. L'altro tipo di qunpi era di qualità ancora migliore: era tessuto dalle aqlla (ragazze vergini del tempio del dio sole) e utilizzato solamente per usi reali e religiosi. Aveva una tessitura di 600 fili per pollice, livello mai raggiunto in altre parti del mondo fino alla Rivoluzione Industriale nel XIX secolo.
Sviluppi in campo medico La medicina inca si avvaleva prevalentemente di procedimenti magici, tuttavia aveva progredito notevolmente anche in campo terapeutico conseguendo conoscenze evolute in campo sia chirurgico sia farmacologico.
La chirurgia prevedeva l'amputazione di arti compromessi e la trapanazione del cranio. L'apertura della scatola cranica aveva talvolta lo scopo di liberare degli spiriti molesti, ma veniva praticata anche per curare le numerose ferite riportate dai guerrieri in battaglia. Si presume che la necessaria anestesia venisse ottenuta mescolando la coca con un potente alcalino per ottenere della cocaina. Le operazioni ottenevano spesso un pieno successo, come testimoniano i numerosi teschi che recano tracce di incisioni perfettamente rimarginate durante la vita del paziente. Gli strumenti andavano da una specie di trincetto metallico a lame di ossidiana, entrambe particolarmente taglienti.
Coltivazione e cibi Si stima che gli Inca coltivassero circa settanta specie di prodotti agricoli. I principali erano: canna da zucchero, patate, patate dolci, mais, peperoncini (C. pubescens), cotone, pomodori, arachidi, una radice commestibile chiamata oca, e un cereale conosciuto con il nome di quinoa. Gli Inca coltivavano prodotti agricoli sulle coste più secche del Pacifico, in alto sugli altopiani delle Ande, e in basso nella Foresta Amazzonica
La caduta degli inca
La conquista dell'impero Inca è avvenuta nei primi decenni del Cinquecento per mano degli avventurieri spagnoli, detti conquistadores, che con un colpo di mano riuscirono a cancellare un impero vasto e consolidato. Lo scontro decisivo, avvenuto nella piazza principale di Cajamarca, nell'attuale Perù, decise in poche ore di lotta la fine della dinastia Inca.