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Da "barbieri" a chirurghi Da un'arte piena di rischi ad un'arte piena di risultati esaltanti

Il dipinto inquadrato: "Sutura di una ferita minore presso un barbiere" di Gerrit Lundens

Hai visto bene, non ti preoccupare. Un tempo i piccoli interventi chirurgici venivano fatti nella bottega dei barbieri. E c'erano delle ragioni precise.

La storia che ti voglio raccontare parte dal Rinascimento ma per meglio comprenderla è necessario guardare indietro e risalire al Medioevo.

CHE CONFUSIONE!

All'epoca c'era parecchia confusione sulle figure sanitarie. Eccole elencate:

  • medicus era chi esercitava la medicina in pratica
  • physicus il teorico della medicina
  • cyrurgicus o pratico (per comprendere meglio il suo significato: Deus ipse fuit cyrurgicus quando operando con le mani creò Adamo e dalla sua costola la donna, Eva)
  • barbiere-chirurgo, chi eseguiva piccoli interventi come salassi, suture ...
  • re taumaturghi, nome dato ai re francesi e britannici fino alla prima metà del XVIII secolo perché si attribuiva loro la capacità di operare guarigioni grazie alla regalità; da guardare l'immagine successiva perché significativa
  • donne delle erbe e dei parti
  • ciarlatani, cavadenti e saltimbanchi
Re Enrico II di Francia nell'atto di guarire gli scrofolosi - Miniatura del XVI° secolo
Gli scrofolosi sono gli individui affetti da adenite tubercolare, un'infezione dei linfonodi dovuta a batteri del genere Mycobacterium

A partire dall'XI secolo in Italia si deve ricordare l'istituzione della Scuola Medica Salernitana, prima in Europa e antesignana delle moderne università. Quasi sicuramente la sua origine risale a uno o due secoli prima ma di quel periodo non si sa molto. Il massimo splendore si ebbe tra l'XI e il XIII secolo; dal XIV al XIX secolo subì una progressiva decadenza perché oscurata da altre istituzioni che divennero via via più importanti [università di Bologna o scuola di Montpellier in cui venivano pubblicati trattati di chirurgia già nel 1200]. Ma perché ci interessa la Scuola Medica Salernitana? Per il suo curriculum di studi che avvicinava la figura del medico a quella del chirurgo e allo studio dell'anatomia. Il curricolo comprendeva:

  • 3 anni di logica
  • 5 anni di medicina (in cui erano inserite anatomia e chirurgia)
  • 1 anno di pratica con un medico anziano
  • Inoltre, ogni 5 anni era prevista anche un'autopsia

LA DISSEZIONE DEI CADAVERI

Ma all'epoca non era vietato dissezionare i cadaveri?

La risposta è no. Infatti si eseguivano dissezioni dei cadaveri anche nei monasteri. O almeno così riportano studi recenti risalenti agli anni 70' - 80' del XX secolo.

Illustrazione anatomica del XIII secolo

Le illustrazioni anatomiche però erano di questo tipo.

A proposito degli studi di anatomia ... uno dei primi non è stato Leonardo?

In effetti a Leonardo dobbiamo i primi disegni realistici, cosiddetti "ad esplosione" che avevano l'obiettivo di indicare l'esatta posizione dell'organo analizzato e i suoi rapporti con gli organi vicini. Ecco una serie dei disegni leonardiani ottenuti dalla dissezione di cadaveri.

Disegni di Leonardo Da Vinci. Procedendo dall'alto a destra e seguendo il movimento delle lancette dell'orologio: movimenti del braccio, anatomia femminile, il feto nell'utero. cervello e cranio, cranio

Ma se Leonardo viene considerato il padre di questo tipo di studi, è ad Andrea Vesalio che si devono le più importanti pubblicazioni in materia. Andrea Vesalio è il nome italianizzato di Andreas van Wesel (1514 - 1564), anatomista e medico fiammingo che visse, lavorò e studiò per molti anni in Italia. I suoi trattati sono stati utilizzati nei due secoli successivi.

Tavole tratte dal De humani corporis fabrica. Dall'alto e proseguendo nel verso delle lancette dell'orologio: Vesalio ritratto mentre disseziona un cadavere, struttura muscolare dell'uomo, struttura scheletrica dell'uomo.

Gli studi di Vesalio portarono ad abbandonare definitivamente le idee galeniche (Galeno - medico greco , vissuto nel II secolo d.C) che si basavano per lo più sullo studio di animali.

Gli studi anatomici hanno sicuramente inciso sull'evoluzione delle figure sanitarie. Vediamo cosa succedeva in Inghilterra e in Francia nel frattempo.

INGHILTERRA - XIV E XV SECOLO

1368: fu fondato l'ORDINE DEI CHIRURGHI DI LONDRA

Era il tentativo di separare i barbieri a cui doveva spettare solo il compito di tagliare capelli e barba dai chirurghi. Ma nel frattempo iniziarono grandi discussioni su chi avrebbe dovuto eseguire piccoli interventi come l'estirpazione delle verruche, l'estrazione dei denti, il drenaggio degli ascessi ...

John de Arderne (XIV secolo) si proclama chirurgo tra i medici.

In quel periodo in Inghilterra un medico era un dottore ma il chirurgo solo un signore.

Strumenti chirurgici illustrati dal medico inglese John de Arderne

Era specialista nelle patologie ano-rettali e divenne famoso per essersi fatto pagare 100 scellini per un trattamento di una fistola anale e altri100 scellini per ogni anno di sopravvivenza del paziente. O almeno questo viene raccontato di lui.

Ma nel XV secolo gli internisti fondarono il Collegio Reale dei Medici.

In altre parole i medici capovolsero la situazione. Così facendo equipararono i chirurghi ai barbieri.

FRANCIA: DAL XIII AL XVI SECOLO

Dal XIII secolo i chirurghi aumentarono la loro visibilità.

I cambiamenti furono molto lenti ma progressivi. Usare la toga mentre operavano li distingueva dai barbieri che erano sempre più indicati come praticanti, senza alcuna conoscenza del latino e pertanto destinati solo a piccoli interventi. Ma, alla fine, fu solo dal 1700 che venne proibito ai barbieri di esercitare.

Estrazione dentaria di Johann Liss, 1616

Il padre della moderna chirurgia

Si chiama Ambroise Parè e visse in Francia nel 1500. A lui che si era impratichito sui campi di battaglia si devono due innovazioni da considerare pietre miliari nella storia della chirurgia.

  • La scoperta di un unguento che sostituì a tutti gli effetti l'uso dell'olio bollente di sambuco per curare le ferite da arma da fuoco. Si racconta che una sera, mentre era nell'accampamento al seguito di Francesco I che stava invadendo il Piemonte, aveva finito l'unguento e così unì uova, olio di rose e trementina e applicò il suo nuovo miscuglio ai soldati feriti con esiti molto incoraggianti. L'olio di sambuco non faceva infettare le ferite ma provocava febbre e tumefazioni. Il nuovo unguento non aveva questi effetti collaterali.
  • La legatura dei vasi durante le amputazioni
Ambroise Parè

IL XIX SECOLO

A questo secolo ci arriviamo con alle spalle sempre maggiori scoperte. L'invenzione dell'ambulanza per trasportare i feriti. L'acquisizione di tecniche sempre più precise che portarono alla prima mastectomia totale per l'estirpazione di un cancro alla mammella; operazione eseguita da Benjamin Bell (1749 - 1806).

Benjamin Bell

Sicuramente c'è poi da segnalare l'integrazione tra medici e chirurghi.

Ma all'inizio del secolo rimanevano ancora da sconfiggere tre grandi problemi che si verificavano ad ogni operazione chirurgica e che provocavano una mortalità fino al 60%:

  • il dolore
  • l'emorragia
  • l'infezione.

Infatti si operava senza anestesia e senza disinfettanti. Il chirurgo era circondato da molti spettatori. I ferri chirurgici erano spesso sudici e incrostati di sangue ed altri liquidi corporei dei pazienti precedenti. In queste condizioni il chirurgo era considerato bravo quando era in grado di lavorare velocemente limitando lo strazio del paziente. Il che non significava la sopravvivenza.

Vediamo quali sono stati i protagonisti che hanno portato ad eliminare questi problemi aprendo le porte ad una vera e propria professione di fondamentale importanza. Tanto è vero che ormai il corso di laurea è in medicina e chirurgia.

John Collins Warren

16 ottobre 1846. Data storica perché legata al primo intervento in anestesia generale. Fu opera di un chirurgo che esercitava presso il Massachusetts General Hospital di Boston. Il primo anestetico fu l'etere.

Ricostruzione del primo intervento in anestesia generale
Il vero John Collins Warren (1778 -1856)

Ignác Fülöp Semmelweis (1818 - 1865)

Ignác Fülöp Semmelweis

Medico ungherese, studiò la trasmissione batterica per contatto in relazione alle febbri puerperali. Si era accorto che nell'ospedale di Vienna in cui lavorava le partorienti morivano più spesso di questa malattia se erano assistite da medici e studenti che avevano appena avuto contatti con pazienti morte per febbre puerperale. Infatti questi dovevano praticare almeno 15 - 16 autopsie al giorno per decisione di chi dirigeva la prima clinica ostetrica e poi recarsi subito dopo in corsia. Se invece erano curate dalle ostetriche la mortalità era decisamente minore. Il sospetto della modalità di trasmissione fu confermato quando un medico suo amico e collega morì dopo essersi ferito durante l'autopsia di una donna morta per febbre puerperale. I segni della malattia erano analoghi a quelli che colpivano le partorienti. Semmelweis impartì delle disposizioni semplici ma che si rivelarono subito decisive facendo crollare la percentuale di mortalità.

  • Obbligò visitatori ed operatori a lavarsi le mani con cloruro di calce (ipoclorito di calcio)
  • Dispose che per tutte le partorienti fossero sostituite le lenzuola.

Era il 1847. Nel giro di due anni la mortalità scese dall'11 all'1%.

Purtroppo la scoperta fu osteggiata in tutti i modi. La classe medica del tempo non era preparata. Ripicche, vendette, gelosie e danno economico legato al continuo ricambio di lenzuola portò la direzione dell'ospedale ad allontanarlo. Il medico ungherese finì in manicomio dove morì nel 1865 forse in seguito alle percosse dei guardiani.

Semmelweis non è il primo e non sarà l'ultimo studioso a dover sopportare le conseguenze della non conoscenza del suo tempo. Quello che però deve far riflettere è l'accanimento sulla sua persona perpetrato anche da luminari della scienza come Rudolf Virchow, il padre della moderna istologia.

A parte il riconoscimento postumo della sua scoperta, va segnalato che l'UNESCO ha deciso di inserire alcuni dei documenti tra le pagine del registro della MEMORIA DEL MONDO.

Ci vollero i lavori di Pasteur tra il 1864 e il 1879 e le scoperte di Lister del 1883 pe confermare quanto lui aveva intuito quaranta anni prima.

Louis Pasteur (1822 - 1895), chimico francese e Joseph Lister (1827 - 1912), medico britannico

Louis Pasteur, a sinistra. Joseph Lister, a destra
Cominciamo da Pasteur

Pasteur è considerato il padre della microbiologia per i suoi studi sui germi responsabili della produzione della birra e del vino ma anche delle numerose malattie della birra che in quel periodo non consentivano una sua lunga conservazione. La scoperta della pastorizzazione, cioè del trattamento con il calore, fu uno dei suoi importanti risultati.

I suoi studi sui microbi non si limitarono solo a questo. A parte la scoperta di vaccini fondamentali per limitare malattie molto diffuse come la rabbia, il suo interesse si indirizzò anche verso la chirurgia che veniva praticata non di frequente proprio per i problemi di infezione con conseguente cancrena.

Infatti dimostrò che incidendo con un bisturi il muscolo della coscia di un castrato e inserendo una goccia di coltura di quello che chiamava "vibrione settico" si otteneva la cancrena. La carne diventava verde in superficie, si gonfiava di gas ed emanava un odore nauseabondo.

In alto: ritratto di un militare dell'esercito confederale con braccio amputato e cancrena. In basso a sinistra: piede con cancrena per malattia delle arterie periferiche. In basso a destra: cancrena al dito del piede (da notare l'esposizione dell'osso ricoperto da tessuto granuloso)

Responsabili secondo Pasteur erano l'acqua e le spugne con cui si lavavano gli strumenti chirurgici. E le garze utilizzate per coprire le ferite. E le mani di chi praticava l'intervento. E le medicazioni successive ... Insomma, ci si lavava poco e non si usavano agenti disinfettanti. D'altra parte si era appena varcata la porta della conoscenza in microbiologia. Inoltre i medici di allora poco tolleravano di essere indicati come gli "untori" dei propri pazienti.

E Lister? di che cosa si stava interessando?

Lister stava studiando la cancrena e tra le sue prime osservazioni c'era il fatto che sicuramente la malattia interessava di più l'ospedale che l'esterno. Questo contraddiceva in pieno la "teoria dei miasmi", allora in voga, secondo la quale l'aria conteneva dei gas venefici che si potevano trasmettere da persona a persona.

La diffusione del colera di Robert Seymour

Un suo amico gli suggerì di leggere i lavori di L. Pasteur. Ne fu così convinto da cominciare ad applicare sulle fratture esposte l'acido fenico, come disinfettante. L'acido fenico o fenolo era stato appena sintetizzato da due chimici e veniva utilizzato allora come deodorante e disinfettante delle fogne. Il medico inglese agì guidato dal suo intuito. La putrefazione dei tessuti che seguiva alla frattura scomposta assomigliava molto al processo di fermentazione così ben spiegato da Pasteur e che era dovuto a germi.

Lister viveva a Glasgow, città industriale in forte espansione e si contavano numerose fratture esposte. L'utilizzo del fenolo fece diminuire notevolmente i casi di cancrena successivi e l'amputazione degli arti, nonché la mortalità.

Set di bisturi utilizzato da Lister

Ecco lo schema adottato da Lister nel trattamento delle fratture scomposte

  • Rimozione dei coaguli di sangue e di corpi estranei
  • Detersione della ferita con acido fenico concentrato
  • Applicazione di una garza imbevuta di acido fenico
  • Copertura con lo stagno o con un disco di piombo per evitare che l'acido fenico evaporasse
  • Fissaggio della medicazione con strisce adesive

Si formava così una crosta derivata dal sangue e dall'acido fenico che risultava protettiva. Successivamente veniva asportata la copertura metallica e aggiunto altro acido fenico.

C'erano comunque degli effetti collaterali. L'acido fenico non distingue tra proteine dei germi e proteine delle cellule sane circostanti la ferita. La denaturazione delle proteine riguarda tutte le proteine, senza alcuna distinzione. In altre parole l'acido fenico puro era ed è irritante. Quindi Lister sperimentò soluzioni acquose ed in olio. Le prime sono più blande e se ne servì per pulire la ferita. Le seconde per le medicazioni successive.

16 marzo 1867. Rivista Lancet. Viene pubblicato un articolo a nome J. Lister

Antiseptic Principle of the Practice of Surgery.

Il termine antisettico compare per la prima volta.

ANTISETTICO: metodo fisico o chimico atto a impedire o rallentare la crescita microbica sulla superficie o all'interno di un organismo

Successivamente Lister sperimentò l'uso dell'acido fenico anche nel trattamento degli ascessi che troppo spesso evolvevano in suppurazione e nella morte del paziente. Prese l'abitudine di pulire la superficie e la parte circostante con acido fenico. Poi praticava l'incisione con un bisturi immerso in una soluzione oleosa dello stesso acido. La ferita veniva poi ricoperta da garze imbevute dello stesso antisettico.

1870. Lister sperimentò uno spruzzatore
In alto: il nebulizzatore inventato da Lister. In basso a sinistra: Lister nebulizza l'ambiente operatorio. In basso a destra: filo di catgut appartenuto a Lister (veniva utilizzato spruzzato di acido fenico)
Il catgut era un filo d sutura ottenuto dall'intestino di animali che veniva riassorbito naturalmente

Lister è ricordato oltre che per l'antisepsi anche per essere stato un grande chirurgo. La regina Vittoria lo nominò baronetto per i suoi meriti. A lui è stato dedicato il nome di una malattia infettiva:

LA LISTERIOSI
Listeria monocytogenes

Nella foto l'agente eziologico della listeriosi, la Listeria monocytogenes, che viene trasmessa attraverso gli alimenti. Infetta raramente la popolazione ma ne sono soggette le fasce più deboli: neonati ed anziani. Causa meningiti o setticemie. Purtroppo è difficile da diagnosticare perché insorge come una banale influenza.

La storia finisce qui ma molto altro potrebbe essere scritto fino ad arrivare ai giorni nostri dove le nanotecnologie e la realtà mixata (tanto per citare le ultime frontiere) stanno rivoluzionando questa arte.

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Loretta Sebastiani
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Credits:

Sutura di una ferita minore presso un barbiere - Di Gerrit Lundens - http://opal-niedersachsen.de/resolve/kunsdeung_niedge_46, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=613873 Re Enrico II di Francia che cura la scrofolosi - Di L'utente che ha caricato in origine il file è stato Jose Antonio di Wikipedia in italiano - miniatura del XVI° secolo (biblioteca nazionale di Parigi), Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10375792 Adenite tubercolare - Di sconosciuto - see above, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6424699 Trattato di anatomia del XIII secolo - Di Anonimo - Bodley library, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1056105 Movimento del braccio - Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=59576 Anatomia femminile - Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=59587 Feto nell’utero - By Leonardo da Vinci - Hi! 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Robert Seymour. U.S. National Library of Medicine, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1367691 Set di bisturi utilizzati da Lister - Di http://wellcomeimages.org/indexplus/obf_images/37/20/553f9059a3c03a3dff807f402987.jpgGallery: http://wellcomeimages.org/indexplus/image/M0007774.html, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=36332165 Il nebulizzatore di Lister - Di http://wellcomeimages.org/indexplus/obf_images/cb/06/264628cf6433b4714f6c424573bc.jpgGallery: http://wellcomeimages.org/indexplus/image/M0007741.html, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=36332073 Lister nebulizza il fenolo sul campo operatorio - Di sconosciuto - Populär historia 2/2015, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=41169703 Filo di catgut appartenuto a Lister - Di http://wellcomeimages.org/indexplus/obf_images/38/34/dd8c3364ab8bdefe0aa6d17fbee2.jpgGallery: http://wellcomeimages.org/indexplus/image/M0007752.html, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=36332101 Listeria monocytogenes - By Elizabeth White - This media comes from the Centers for Disease Control and Prevention's Public Health Image Library (PHIL), with identification number #2287.Note: Not all PHIL images are public domain; be sure to check copyright status and credit authors and content providers.English | Slovenščina | +/−, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=717987

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