Alcuni di voi avranno sicuramente sentito parlare del famoso conto alla rovescia dell’orologio di New York, a Union Square. Questo enorme timer segna il tempo che abbiamo per ridurre a zero le emissioni globali, prima di arrivare ad un punto di non ritorno. È ovvio che il cambiamento debba arrivare “dall’alto” della piramide del capitalismo ma anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare qualcosa. Ecco un elenco di 10 cose che ognuno di noi, nel proprio quotidiano, può fare per ridurre il proprio impatto ambientale:
1. Diminuire il consumo di carne e pesce (in particolare della carne rossa). Sarà sorprendete per alcuni sapere che, se le mucche fossero una nazione, questa sarebbe il terzo Stato per emissione di gas serra (dopo Cina e Stati Uniti). Diminuirne il consumo ne diminuirebbe anche la domanda e, di conseguenza, si avrebbe un calo nella produzione di carne bovina, diminuendo così le emissioni che questa comporta.
2. Sconnettere i cavi degli elettrodomestici e dispositivi non in uso. Durante la modalità stand by dei nostri dispositivi (in particolare di quelli che fanno uso dei led), viene ugualmente consumata energia. Questa accortezza risparmia emissioni di gas nocivi all’ambiente e, per chi di voi fosse più interessato all’economia che al nostro pianeta, può far risparmiare fino a 50 euro l’anno.
4. Consumare prodotti a km 0 (o almeno provenienti dall’Italia). Oltre che a risparmiare sul trasporto, i prodotti a km 0 garantiscono che questi non siano stati importati da paesi in cui non viene tenuto conto dell’ambiente. Come per esempio il Brasile dove, l’anno scorso, per dare spazio alle piantagioni di soia e agli allevamenti di animali, è stato necessario disboscare la Foresta Amazzonica. In che modo? Dandole fuoco, aumentando le emissioni di CO2 e perdendo parte del nostro “polmone verde”. L’incendio bruciò circa 12 milioni di ettari di foresta, diventando indomabile.
6. Fare la raccolta differenziata. Facendola ci si renderà conto di quanta plastica (molta della quale non riciclabile) consumiamo ogni giorno. Bisogna anche ricordare, che gran parte nei nostri rifiuti finiranno in mare, dove è stimato che, entro il 2050, la plastica supererà il numero di pesci. Questo aiuterà a ridurre l’acquisto di imballaggi inutili, l’uso di piatti e posate usa e getta, etc. e si permetterà il riciclaggio di materiali riutilizzabili.
9. Prediligere l’uso della coppetta mestruale rispetto ad assorbenti usa e getta. Gli assorbenti usati ogni mese sono sicuramente non riciclabili, e fanno la stessa fine della plastica: o bruciati (con il conseguente rilascio di gas nocivi), o buttati in discariche (a terra o in mare). La coppetta mestruale permette invece di essere riutilizzata (oltre ad essere decisamente più economica) e, molte compagnie, la stanno rendendo addirittura organica!
10. Evitare di comprare fast-fashion. Questo tipo di moda comporta un veloce cambiamento delle linee di vestiti, sempre al passo con la moda del momento. Questo è ovviamente poco eco sostenibile e, gran parte delle volte, per rendere più economici alcuni capi di abbigliamento, questi brand sfruttano i lavoratori, sottopagandoli o producendo in Paesi in cui è permesso di lavorare anche ai bambini.
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Creato con immagini di Gennaro_Leonardi - "trees tree canopy forest" • Pixource - "pollution factory industry" • RyanMcGuire - "calf cow maverick" • papazachariasa - "connection plug socket" • kaboompics - "tap black faucet" • Mylene2401 - "cornfield tire track background" • carlovenson - "traffic cars road" • bluebudgie - "wheelie bin garbage rubbish" • Andrys - "stack letters letter handwriting" • anncapictures - "nature earth sustainability" • huweijie07170 - "woman reed field" • Counselling - "woman sunglasses shades" • stokpic - "hands world map"