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Autobiografico nel solito, l'insolito!

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Ci apprestiamo a scrivere il nostro primo testo autobiografico.

Abbiamo accantonato un po' di semini, e adesso dobbiamo decidere intorno a quale di questi "costruire il testo".

Deve trattarsi di un fatto per noi significativo che non si può dimenticare, come dice R. Dahl

...nei miei primi anni di scuola e anche in seguito mi sono successe un bel po'di cose che non ho mai dimenticato. Nessuna di grande importanza, sia chiaro, ma ognuna mi ha colpito a tal punto che mi è riuscito impossibile scacciarle dalla mente. Anche a distanza di cinquanta o sessant'anni, ogni singolo episodio è profondamente impresso nella memoria

... Qualcuno è buffo. Qualcuno doloroso. Qualcuno spiacevole...

.... E tutti sono veri.

Teaching point

Oggi impareremo che in un testo autobiografico il fatto che andiamo a raccontare si pone come l'insolito nel solito, come un fatto nuovo e straordinario, una "sorpresa", nella routine.

Rileggiamo le parti iniziali di alcuni dei testi su cui ci siamo soffermati e a cui intendiamo ispirarci.

... Ogni pomeriggio, finita l'ultima lezione, tutti e cinque aspettavamo che l'aula si svuotasse poi sollevavamo l'asse e contemplavamo il nostro bottino, aggiungendo o ritirando qualcosa (questa è la routine!)

Un giorno, sollevata l'asse, trovammo un topo morto lungo disteso sui nostri tesori. Che scoperta eccitante! (sorpresa!)

(Il grande complotto del topo)

Ho un solo brutto ricordo delle mie vacanze estive in Norvegia (la routine è che queste vacanze erano belle tranne che per quell'ultimo ricordo, che è appunto la "sorpresa"). Ci trovavamo nella casa dei nonni a Oslo, ...

... quando mia madre annunciò: "Questo pomeriggio andremo dal dottore, perché ti dia un'occhiata al naso e alla bocca". Dovevo avere otto anni all'epoca. "Cos'hanno il mio naso e la mia bocca?". (Sorpresa!)

(Una visita medica)

-

Solita vacanza natalizia di quattro anni fa, solita località sciistica: Asiago. Solita giornata tranquilla a sciare sulla neve? No!(routine)

Quel giorno le piste mi scorrevano sotto gli sci con lentezza e tranquillità. Però volevo fare di più: andare più veloce (sorpresa!)

(Sciare è pericoloso)

Eravamo lì per la centesima volta. Io e mia madre nella solita casa di vacanza. Con la solita foresta. E la solita pioggia.

Ogni giorno mia mamma scriveva in silenzio, mentre io uccidevo i marziani. Schiacciavo un bottone, per ore, pensando a mio padre, a tutto quello che mi avrebbe mostrato fuori di qui. Un sacco di meraviglie. (Routine)

(Un grande giorno di niente)

Occorre dunque preparare adeguatamene il rivelarsi del "semino", del momento centrale del nostro testo.

Osserviamo come il tempo verbale usato nella parte della "routine" sia l'imperfetto.

Coinvolgimento attivo

Adesso provate voi!

Cominciate a scrivere il vostro testo autobiografico concentrandovi sul mettere a fuoco la routine all'interno della quale si manifesta il fatto nuovo che andrete a raccontare.

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Ogni volta che vorrete raccontare una routine, che vorrete raccontare il ripetersi di una situazione in modo sempre uguale, che vorrete raccontare una consuetudine, un'abitudine, ricordate che il tempo verbale più indicato è l'imperfetto indicativo.

Created By
Rosangela Costanzo
Appreciate

Credits:

Foto da Pixabay

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