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Palazzo Zacco

Ubicato nel nuovo abitato palazzo zacco di Ragusa, il palazzo venne edificato nella seconda metà del secolo XVIII dal barone Melfi di S'Antonio ed acquistato alla fine del secolo successivo dalla famiglia Zacco, da cui ha preso il nome. L'edificio ha due prospetti con sei ampi balconi. Nel cantonale d'angolo si trova lo stemma gentilizio della famiglia Melfi, delineato da una cornice di foglie d'acanto su cui si appoggia un puttino, mentre un altro tira fuori la testa dal lato opposto. Sul prospetto principale si aprono tre balconi: quello centrale poggia sulle due in pietra pece con capitello corinzio, che delimitano l'ingresso. I due laterali, invece, hanno grandi mensole con la raffigurazione di musici che sovrastano volti grotteschi e raffigurazioni antropomorfe. Particolarmente originale è la mensola centrale del balcone laterale destro, con il musico che suona le maracas ed il sottostante mascherone che si rivolge ai passanti con una smorfia burlesca. Anche nel prospetto laterale si trovano tre balconi, tra cui spicca quello al centro, che si appoggia su cinque mensoloni; uno centrale, più grande, raffigurante una sirena e quattro laterali con la raffigurazione di suonatori di flauto e di tromba. Anche la cornice dell'apertura è ricca di sculture, sia nelle lesene laterali che nel timpano, al centro del quale si trova la statua di S. Michele Arcangelo.

COMUNICATO STAMPA

Mondi Fantastici

Palazzo Zacco - Ragusa

20 dicembre 2017 - 24 febbraio 2018

inaugurazione mercoledì 20 dicembre ore 18.00

a cura di Andrea Guastella e Sergio Curtacci

Il Comune di Ragusa in collaborazione con l’Associazione Aurea Phoenix e il Magazine Frattura Scomposta organizza la mostra "Mondi Fantastici" dal 20 dicembre 2017 al 24 febbraio 2018 presso la Civica Raccolta “Carmelo Cappello”, museo d'arte contemporanea Palazzo Zacco di Ragusa.

La rassegna, a cura di Andrea Guastella e Sergio Curtacci, intende riflettere sugli infiniti mondi, a cavallo tra la realtà e il sogno, evocati dall’immaginazione degli artisti: “Mondi fantastici".

Realtà parallele a volte insolite, altre identiche alla nostra se non in ragione di un quid impercettibile che, modificandole, le rende differenti. Fantastici mondi sono i sogni, ma a volte anche le fedi, le credenze sui costumi e sulle origini del cosmo che gli uomini professano sin dai tempi antichi: un sogno composto da più sogni così inspiegabilmente coeso da fungere da sfondo alle esistenze individuali. Posto che i mondi fantastici riflettono il reale, ma non c’è alcun obbligo in tal senso, spesso in essi le leggi della plausibilità sono ignorate. Tutti gli eventi che non si sono mai svolti e mai si svolgeranno vi accadono liberamente. Tutte le idee vi hanno cittadinanza, tutte le aspirazioni.

Prima fra tutte la certezza – così stranamente radicata negli artisti – che il vero, il bello, persino ciò che è buono siano oggetto di invenzione”.

Estremamente significativa la rosa degli artisti invitati: Calusca, Elisa Anfuso, Giovanni Robustelli, Ilaria Del Monte, Miriam Pace, Momò Calascibetta, Sergio Padovani, Vania Elettra Tam, Vanni Cuoghi.

GLI ARTISTI

Calusca (Luca Scandura)

Nato a Catania il 27 novembre 1975. Nel 1994 si trasferisce a Reggio Calabria per frequentare l’Università di Architettura che lascierà nel 1998 per dedicarsi pienamente alla pittura.

Del 2004 è la personale "Presenza dell'assenza" allestita presso la Galleria degli Archi di Comiso seguita, nel 2006, da "Calusca - Imprressioni in Vano", tenuta al MuMi – Museo Michetti di Francavilla Al Mare (Chieti), entrambe a cura di Guido Giuffrè. Altre personali: 2007, "Opere 1997 / 2007", Castello dei Principi di Biscari di Acate (Rg), a cura di Marco Di Capua, corredata da un importante volume monografico edito da Salarchi Immagini; 2008, "Reflective", Galleria dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, a cura di Guido Giuffrè, corredata da un importante volume edito da Bonanno Editore; 2014, "Calusca’s rooms: five

histories", ex Collegio Santonoceto di Acireale (Ct), a cura di Newl'ink; 2014, "Calusca. Il gioco dell’incontro", Galleria Art’è di Acireale (Ct), a cura di Rocco Giudice; del 2015 è la bipersonale "Corrispondenze. Calusca - Alessandro Finocchiaro" (mostra itinerante), Galleria Lombardi di Roma, Galleria Ghelfi e L'Officina Arte Contemporanea di Vicenza, Galleria Art'è di Acireale, con testi in catalogo di Ruggero Savinio e Marco Di Capua; 2016 / 2017 “Calusca. Sinestesie astratte”, Galleria Art'è di Acireale (Ct), Galleria Lombardi di Roma, Fondazione Gesualdo Bufalino di Comiso (Rg), a cura di Giuseppe Carrubba. Partecipa a diverse mostre collettive tra le quali: 2009, " Salvados por el Arte. El viaje artìstico de unos libros condenados a morir", (Atene, Oporto, Valencia, Palermo), a cura di Miguel Guillem, Blanca Rosa Pastor, Eduard Ibanez, Ornella Fazzina, Francesca Genna; 2009, "12 Movimenti", (Acireale, Comiso), a cura di Marco Di Capua; 2011, "Padiglione Italia - sez. Sicilia della 54a Biennale di Venezia", Civica Galleria Montevergini, Siracusa, a cura di Vittorio Sgarbi; 2011, "Il bosco d’amore – omaggio a Renato

Guttuso", Fondazione Puglisi Cosentino, Catania, a cura di Rocco Giudice; 2011, Artisti nella luce di Sicilia, Palazzo della Cultura (Platamone), Catania, a cura di Vittorio Sgarbi; 2015, Artisti di Sicilia da Pirandello a Iudice (Favignana, Palermo, Catania), a cura di V. Sgarbi; 2016, “Minima. Azioni contemporanee”, SAC /

Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, Ortigia (Sr), a cura di Giovanna Susan, Francesco Piazza, Antonio Vitale; 2017, “Imago Mundi – Rotte mediterranee”, Cantieri Culturali alla Zisa, ZAC – Zona Arti Contemporanee, Palermo, a cura di Luciano Benetton.

www.calusca.it

Calusca - Metamorfosi - automal o ugly spirit 2004, tecnica mista su tavola, cm 120 x 140

Elisa Anfuso

Elisa Anfuso, è una pittrice italiana che trascorre la sua vita da artista nel paese delle meraviglie. Profondamente affascinata dalla pittura fiamminga e rinascimentale, ha dedicato i suoi studi alla pittura ad olio, sintetizzando le sue esperienze in un linguaggio che unisce la leggerezza del segno dei pastelli alla pienezza della sostanza pittorica.

Clinicamente sinistro, il lavoro di Elisa Anfuso gioca all’inquietudine, a darsi per sottrazioni ad abitare i margini e i silenzi. Con lieve e perturbante grazia. Le cose minuscole e consuete diventano indizi di sospensione tra mondi incantati e svanimenti stregati. Veicoli verso altri mondi da cui non sanno tornare. Le cose sussurrano segreti profondi e paiono una lusinga, una tentazione. Diventano legame, fanno del corpo un oggetto, invertono inaspettatamente i ruoli diventando il centro della fiaba stregata. Poi piccole porte aperte verso un altrove in cui fioriscono false primavere di fiori recisi, di uccelli di carta che non sanno cantare, di sguardi svagati, di adulte bambine con abbandono di bambole, di luoghi sognati con un tratto di matita, proprio come sanno fare i bambini.

www.elisaanfuso.com

Elisa Anfuso - Dell’abbandono e del ritorno, olio su tela, 120x150, 2017

Giovanni Robustelli

Dopo gli studi in Storia dell'Arte, Conservazione dei Beni Culturali e Storia dell'Arte Contemporanea all'Università degli Studi di Genova, si dedica completamente alla produzione artistica attraverso varie tecniche: grafite, olio, acquerello e… penna a sfera con cui realizza opere anche di grande formato senza alcun bozzetto preparatorio.

Le sue opere oltre a far parte di prestigiose collezioni private e pubbliche, sono state esposte in diverse gallerie Italiane (anche in collettive allestite con opere di importanti artisti contemporanei e moderni). Dal 2009 con lo Spazio Papel di Milano ha avviato una stretta collaborazione, realizzando numerose mostre personali e pubblicazioni di opere grafiche, di libri e cataloghi. Nel mese di giugno 2015 la città di Napoli gli ha dedicato una Mostra personale esponendo 40 suoi lavori nella prestigiosa cornice di Castel dell’Ovo.

La sua versatilità artistica e tecnica gli permette di portare avanti un profondo studio “linguistico” sul segno inteso come significante e quindi sul suo rapporto di valore tra rappresentazione e simbologia, tra astrazione e svuotamento di coscienza.

www.giovannirobustelli.com

Giovanni Robustelli - Anguilla 2012 Acquerello e matite acquerellabili 76 x 56

Ilaria Del Monte

Ilaria Del Monte nasce a Taranto nel 1985. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Matera nel 2010 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2014 a Milano si tiene la sua mostra personale Out of this World nella galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea. Partecipa a numerose mostre collettive in Italia e all’estero tra cui ricordiamo nel 2014 We Are Tower Parade in collaborazione con la Banca Unicredit in piazza Gae Aulenti a Milano; Studi Aperti, ad Ameno, nelle sale dei Musei Torinelli, Femminile Plurale, da Biffi Arte a Piacenza, e Phantastique Venus, a Monaco di Baviera. Nel 2015 partecipa alla 56° Biennale di Venezia con il progetto Italia Docet Laboratorium, a Como con Com’è viva la Città a cura di Giacinto Dipietrantonio a Villa Olmo. A Varese, sempre nel 2015 vediamo la sua mostra personale dal titolo Sussurri da Punto sull’Arte Art Gallery, a cura di Alessandra Redaelli. Nel 2016 partecipa alla II Biennale di Salerno e nel 2017 presso Antonio Colombo inaugura You may not believe in Magic… a cura di Michela D’Acquisto. Vive e lavora tra Matera e Milano.

www.facebook.com/ilaria.delmonte.85

Ilaria Del Monte - Foemina Simplex, olio su tela , 100x120 cm, 2017

Miriam Pace

Nasce a Catania il 24 maggio 1981.Laureata in Design V.O. presso il Politecnico di Milano, ha frequentato i corsi di progettazione all'Istituto Europeo di Design e la Scuola Libera del Nudo presso l' Accademia delle Belle Arti di Brera. Nel 2004 la sua prima mostra personale a cura del Dott. Domenico Amoroso presso il MACC, (Museo d'Arte Contemporanea Caltagirone )all’interno della rassegna “prova d’Autore”. Dal novembre 2006 al luglio 2009 effettua numerosi soggiorni all’estero e in particolare lavora come artista e designer a Pechino, a Casablanca e negli Emirati Arabi (Dubai- Abu Dhabi). Nell’agosto 2009 ritorna in Sicilia e continua assiduamente il suo lavoro presso il suo studio sito a Caltagirone.

Nello stesso anno partecipa alla rassegna d'arte “Darwin Evolution” al MACC -Museo d'Arte Contemporanea di Caltagirone. Nel 2010 partecipa alla mostra collettiva itinerante “Venti di novità”, patrocinata dall'Accademia delle Belle Arti di Catania. Nel 2011 la sua seconda personale “La memoria della Sopravvivenza” alla Fondazione Orestiadi- Gibellina, a cura di Achille Bonito Oliva. Vince per due edizioni- anno 2010 e anno 2012-il primo premio “Luci e visioni d'artista”, concorso promosso dal Comune di Caltagirone. Nel 2012 partecipa alla collettiva “Intrecci” alla Fondazione Orestiadi di Gibellina a cura di Achille Bonito Oliva. Nel 2013 viene selezionata come artist in residence per il progetto “De Colline en Colline”a cura di Christine Bruckbauer in Tunisia.

Nel 2014 espone a Parigi nella Galleria d’Arte Contemporanea “Selective Art”, a Catania nella Galleria d’arte Arionte Contemporanea e a Milano presso la galleria Deodato Arte. Nello stesso anno viene selezionata per la mostra “Artisti di Sicilia” per tutte e tre le tappe (Favignana, Palermo e Catania) a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2015/2016 partecipa alle mostre collettive: “Expo Arte Contemporanea”, Villa Valsecchi – Bagatti di Varedo, a cura di Vittorio Sgarbi, " Sentinelle", Villino Favaloro- Palermo, a cura di Giuseppe Carli, "Cloisonnè", presso la Galleria D'Arte Contemporanea Bobez Arte di Palermo, e "Exempla. Percorsi nell'arte contemporanea", Real Albergo delle Povere, a cura di Alba Romano Pace e Anna Maria Ruta. A settembre 2016 viene selezionata per il premio FAM, delle fabbriche chiaramontane per i giovani artisti emergenti e vince il premio della giuria popolare, e a novembre espone a Roma alla Galleria RVB art. Nel 2017 partecipa alle collettive: "Sfacciati", Palazzo Zacco a Ragusa a cura di Andrea Guastella; "Heart", a cura di Filippo Pappalardo e Valentina Barbagallo.

Le sue opere sono presenti in diversi musei, collezioni pubbliche e private: Museo MAC di Caltagirone, Museo Fondazione Orestiadi di Gibellina, Museo Macs di Catania, Collezione Fausto Bertinotti- Roma, Collezione Vitale- Catania, Collezione Pappalardo- Catania, Collezione Presti- Catania, Collezione Zorzi- Milano, Collezione Gutierrez- Argentina, Collezione Brogiotti- Verona etc; e sono state selezionate come scenografie di due film presentati nel 2015/2016 al festival di Venezia: L'attesa di Piero Messina, e Fai bei sogni di Marco Bellocchio.

www.miriampace.it

Miriam Pace - quadro bianco, olio su tela , 80x100 cm, 2017

Momò Calascibetta

Momò Calascibetta nasce a Palermo, si laurea in architettura con Gregotti ma sceglie di dedicarsi esclusivamente alla pittura prontamente riconosciuta da Leonardo Sciascia che la definirà come “il racconto dettagliato dell' imbestiamento di una classe di potere già sufficientemente imbestiata nella più lata avarizia e nella più lata rapacità...." Nel 1982 si trasferisce a Milano, da cui intraprende un’intensa attività espositiva in gallerie private e in spazi istituzionali prestigiosi in Italia e all’estero. Nel 2002 la Fondazione Mudima organizza “Terromnia” una mostra-evento a cura di Philippe Daverio. Nel 2004 è ospite del programma televisivo “Passepartout di Philippe Daverio e nel 2005 un suo grande dipinto "Il gelato di Tariq" viene scelto per l'allestimento del set delle trasmissioni estive della serie. Memorabile la sua esperienza di (non) partecipazione alla Biennale di Venezia del 2005, in occasione della quale organizza il progetto collaterale “Esserci al Padiglione Italia”, mostra di protesta contro un “mondo dell’arte” dominato da lobby finanziarie cieche ed arroganti, sempre più separate dalla vita reale. Nel 2005, con il progetto Plotart a cura di Gianluca Marziani, espone in contemporanea in dieci gallerie d'arte europee. Nel 2007 un'antologica al Museo Mandralisca di Cefalù intorno al tema del "sorriso" a cura di Vincenzo Consolo e nel 2009 l’ acquisizione di una sua opera al Museo "Renato Guttuso" di Bagheria. Nel 2016 “Momeide”, un’antologica a Palazzo Zacco a Ragusa a cura di Andrea Guastella e nel 2017 un’istallazione alla Farm Cultural Park di Favara da titolo provocatorio Agrigentèrotique a cura di Dario Orphèe. Nell’opera di Momò, da Mario de Micheli a Giorgio Soavi, da Sciascia a Bufalino, da Dentice a Testori, da Philippe Daverio a Gillo Dorfles sono state individuate i caratteri ed i canoni del grande e raro disegnatore satirico.

www.artmomo.com

Momò Calascibetta - Momozart mon amour, acrilico, 150x120 cm, 2006

Sergio Padovani

Nato a modena nel 1972 dove vive e lavora. Per diversi anni è musicista nella sperimentazione e nella ricerca, evitando confinamenti e limitazioni se non il proprio istinto. Dal 2006 la musica subisce,però,un inarrestabile processo il cui verdetto finale è la trasmutazione assoluta nella pittura. Senza confinamenti e limitazioni. Sempre il medesimo istinto. Questo nuovo iter,più simile ad un inestinguibile,insaziabile rogo interiore, diventa voragine profonda riempita di luce, eccesso e miseria di un palcoscenico impietoso, universo di corpi nell'esitazione attonita ad affrontare la felicità e l'accecante grazia del creato.

Una manifestazione salvifica,dunque,divina o del corpo non ha davvero importanza,se non come traslucida,incontrollabile rivoluzione attraverso la quale ritrarre personificazioni che si sentono inadeguate alla vita, alla loro storia,a se stesse. Ma che percepiscono il bisogno più ancestrale dell'uomo: la salvezza appunto.

Nel 2011 ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Sezione regionale Torino. Ha vinto il Premio Arte Laguna (2009),il Premio Wannabee(2009)ed il Premio Yicca(2009).E' stato finalista del Premio Celeste, del Premio Combat, del Premio Arte e del World Wide Kitsch International Competition. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni sia in Italia che in Europa ed in permanenza al Museo Diocesano d'Arte Sacra di Imola, al MACS di Catania, al Museo Michetti(CH), alla Galleria Estense di Modena, al Museo Civico di Bassano del Grappa(VI), al Museo Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona(CS).

www.sergiopadovani.it

Sergio Padovani - Heimat, olio, bitume e resina su tela, 150X100 cm, 2015

Vania Elettra Tam

L'ironia e la seduzione delle sue sceneggiature si sovrappongono ad una velata critica sociale ma dallo sguardo sempre lieve, divertito e surreale. I rifugi casalinghi, la delicatezza e l'instabilità dei suoi microcosmi quotidiani ci mostrano autoritratti dell'artista mentre indaga le abitudini ossessive del mondo femminile contemporaneo. Lo spettatore è invitato a giocare con forme ed ombre, con la consapevolezza che niente è come sembra. Dopo gli studi alla NABA e alla Scuola di Grafica Pubblicitaria del Castello Sforzesco di Milano, lavora come designer nel settore tessile comasco, ma poi lo abbandona per dedicarsi esclusivamente all’arte. La sua scelta viene presto premiata dal Comune di Como, che nel 2005 le organizza al Chiostrino di Sant’Eufemia la prima mostra personale. Numerose le mostre realizzate in seguito in Gallerie d’Arte e in luoghi istituzionali, tra le più importanti va ricordata la sua partecipazione alla 54° Biennale di Venezia - Padiglione Italia diffuso di Sgarbi a Palazzo Te di Mantova. Sempre nel 2011 viene invitata da Edoardo di Mauro alla selezionatissima collettiva "Un’altra storia. Arte italiana dagli anni Ottanta agli anni Zero" a San Carpoforo a Milano. L’anno successivo le sue opere volano oltre oceano raggiungendo Cuba alla mostra "Perturbaciones" al Museo Nacinal de Bellas Artes a L'Habana. Nel 2013 Ferdinando Creta la invita come esponente della migliore arte al femminile a "Iside Contemporanea" al Museo Arcos di Benevento. Nel 2016 Franca Marri cura la sua personale “Kanon Regole Ferree” a Trieste, mostra presentata dal critico di fama internazionale Edward Lucie-Smith. Nel 2016 il Sibenik City Museum le dedica una personale come special guest dell'International Children’s Festival Croato. Nel 2017 al Palazzo della Ragione il Comune di Mantova realizza la sua antologica «conTAMinAzione» a cura di Carlo Micheli. Le sue opere fanno parte della collezione del Museo Parisi Valle di Maccagno (VA), del Museo di Palazzo Te di Mantova e della Direzione nazionale Cgil di Roma. Vive e lavora a Milano.

www.vaniaelettratam.it

Vania Elettra Tam - Rhodiola Rosea in Fa diesis, olio su tela, 120x100 cm, 2013

Vanni Cuoghi

Vanni Cuoghi. Artista. E’ diplomato in scenografia presso l'Accademia di Brera, Milano. Ha partecipato a numerose biennali in Italia e all'estero, tra cui la Biennale di San Pietroburgo (2008), la Biennale di Praga (2009), la 54 Biennale di Venezia, Padiglione Italia (2011) la 56 Biennale di Venezia, Collateral Italia Docet (2015) e la Biennale Italia-Cina (2012) e ha, inoltre, partecipato a mostre pubbliche presso il Palazzo Reale di Milano (2007 ), l’Haidian Exhibition Center di Pechino, in occasione dei XXXIX Giochi Olimpici (2008), il Liu Haisu Museum di Shangai (2008), il Museo d'Arte Contemporanea di Permm, in Russia (2010), il Castello Sforzesco di Milano (2012) Fabbrica del Vapore di Milano (2015). Sue opere sono state esposte in diverse fiere italiane e internazionali come Frieze (Londra), MiArt (Milano), Artefiera (Bologna), Scope (New York) Off (Bruxelles) Daegu Artfair ,(Corea) KIAF, Seoul (Corea), Bank (Hong Kong) . Nel 2012, su commissione di Costa Crociere, ha realizzato otto grandi dipinti per la nave Costa Fascinosa e nel 2014 sei per Costa Diadema. Dall'ottobre del 2015 è titolare della cattedra di Pittura presso l' Accademia Aldo Galli di Como.

Tra le mostre personali pubbliche si ricordano nel 2011Novus Malleus Maleficarum, presso San Pietro in Atrio e Pinacoteca di Palazzo Volpi a Como, nel 2013, Aion presso i Musei Civici Cremaschi a Crema, nel 2016 Da Cielo a Terra al Museo Ebraico di Bologna.

www.vannicuoghi.com

Vanni Cuoghi - Roses for me, acquarello e china su carta, 70x50 cm, 2014

Sede espositiva

Museo Palazzo Zacco

Via San Vito 158, Ragusa

Tel. +39 0932 684780

inaugurazione mercoledì 20 dicembre ore 18.00

Created By
Frattura Scomposta
Appreciate

Credits:

Frattura Scomposta & Museo Palazzo Zacco Ragusa

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