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Serengeti, la grande migrazione tanzania

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Nel corso del nostro "East African Safari" abbiamo avuto modo di incrociare in diverse occasioni la "transumanza", uno dei più grandi fenomeni migratori annuali del mondo, che vede lo spostamento di milioni di capi di erbivori alla ricerca di pascoli rigogliosi in un percorso che parte dal Parco Nazionale del Serengeti, attraversa molte altre aree e riserve per ritornare nel Serengeti. Purtroppo, se da un lato l' "East African Safari" permette con le sue tappe serrate di vedere tantissimo, dall'altro consente pochissime soste per le fotografie e nessun appostamento (i documentari hanno reso famosi quelli presso i fiumi dove attendere le mandrie che nel guadare cercano di sfuggire ai coccodrilli).

La maggior parte delle fotografie di questo articolo sono state scattate nel Serengeti National Park, che è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1981. Continuazione del kenyota Masai Mara, il parco rappresenta una delle principali attrazioni turistiche della Tanzania, caratterizzato da pianure erbose punteggiate da alberi di acacia con i suoi 15.000 chilometri quadrati è il Parco Nazionale più grande, il suo nome infatti nella lingua delle popolazioni Masai locali significa "pianura sconfinata".

La grande migrazione è considerata una delle "dieci meraviglie del mondo naturale. Nel nostro caso, devo dire con rammarico, è stata quasi sempre osservata e fotografata con estrema difficoltà dal nostro camion in piena e assordante corsa su piste sterrate, piene di buche che causavano balzi incredibili sui sedili. Nel nostro giorno di arrivo al Serengeti, quello in cui abbiamo incontrato le più grandi mandrie di gnu, uno scossone provocato da una buca ci ha fatto perdere il tavolo da campo e il caos era tale che ce ne siamo accorti solo giunti a destinazione.

Questi incontri sono stati comunque un valore aggiunto ad un viaggio che aveva altri obbiettivi e stimolano un ritorno nel Serengeti per un viaggio mirato sulla transumanza, uno spettacolo di vita davvero impressionante, con la consapevolezza che nel mezzo della savana non si può dare per scontato di trovarsi “al posto giusto nel momento giusto” ma con la voglia di provarci.

A questo proposito ho fatto qualche ricerca: pur essendone noto a grandi linee il percorso, i movimenti della Grande Migrazione sono legati alle piogge che determinano la crescita dell’erba fresca di cui gli animali hanno bisogno, prevedere il periodo in cui le mandrie saranno più o meno aggregate e dove e quando transiteranno vuol dire in qualche modo prevedere le piogge, quindi la programmazione di un viaggio con questa finalità non è sempre semplice anche per agenzie specializzate.

In ogni caso è un fenomeno di fama mondiale che ogni anno muove tanti turisti provenienti da ogni parte del mondo (si stima 90.000 l'anno). Il Serengeti è il punto di partenza e arrivo della marcia, in questo parco è possibile immortalarla sia in estate (da luglio a settembre) che in inverno (da dicembre a marzo). E' il cuore pulsante della 'Grande Migrazione', in assoluto la più grande transumanza di mammiferi, che vede protagonisti milioni di gnu e migliaia di altri animali, lungo un percorso di 800 Km tra Tanzania e Kenya (Masai Mara). Tra i mesi di ottobre e novembre gli animali iniziano l'attraversata dal fiume Mara che fa da confine tra i due paesi, dirigendosi verso la parte nord-orientale del Parco Serengeti da dove, seguendo i ritmi delle piogge inizia il loro viaggio circolare che si conclude a Luglio nella parte nord-occidentale. Nel mezzo l’evento più importante: la nascita dei nuovi cuccioli nel mese di gennaio nel sud del Serengeti e con i quali le mandrie ripartono non appena svezzati. Questi parchi hanno un ecosistema comune e non vi è tra loro un confine, se non sulla cartina geografica.

I grandi fiumi Grumeti e Mara sono senz'altro gli ostacoli più difficili di questo tragitto, le mandrie attraversano terrorizzate questi fiumi dove diventano spesso vittime dei coccodrilli e solo i più forti e fortunati riescono a raggiungere il Kenya. Dalle sponde del fiume Mara abbiamo potuto vederne i famosi coccodrilli.

L'umile leader della migrazione è lo gnu. La sua capacità di sopravvivere in un ambiente così duro risiede nella sua forza numerica, possono raggiungere anche il milione e mezzo di capi e nell'istinto di sopravvivenza che spinge queste bestie a continuare inesorabilmente il proprio cammino in compagnia di 200.000 zebre e 350.000 gazzelle di Thomson in un viaggio epico che non ha un vero inizio né una fine. La vita di uno gnu è un pellegrinaggio senza fine in costante ricerca di cibo e acqua.

Sicuramente le più disciplinate nella loro marcia sono le zebre che si dispongono in file ordinate dove ogni elemento segue quello precedente con la stessa andatura, rallentando o accelerando quando necessario.

,,, a volte si fanno strani incontri... e ci si accompagna con tipi singolari...

Abbiamo potuto vedere e fotografare spesso nei pressi delle mandrie anche i grandi predatori come i leoni e i ghepardi, dominatori incontrastati delle ampie pianure del Serengeti. I predatori sono animali stanziali nei loro territori abituali ma quando le loro strade si incrociano, seguono le mandrie di gnu e gazzelle in transito e a volte sconfinando mettono in discussione le alleanze tra i leoni maschi ed i rapporti all'interno di uno stesso branco. Con i grandi predatori si avvistano facilmente sciacalli, iene maculate e numerosi altri piccoli e affascinanti predatori come il magnifico gatto selvatico. La sopravvivenza di questi erbivori è sempre in discussione e una piccola distrazione può rivelarsi fatale.

Created By
FABRIZIO VANZINI
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