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Nel gennaio del 2015 abbiamo faticosamente raggiunto con la nostra jeep, percorrendo strade sterrate e piste, il piccolo villaggio di Kolcho in Etiopia.
Ci siamo trovati di fronte a poche capanne tonde costruite con pali di legno, con il tetto conico realizzato con paglia e fronde degli alberi. Il piccolo insediamento è completato da recinti per il bestiame e palafitte adibite a granai.
Ma ne è valsa la pena, le poche capanne di legno e paglia godono di una vista mozzafiato di un’ansa del fiume Omo e la tribù che le abita, i Karo, sono tra le popolazioni più fotogeniche della Valle dell’Omo.
I Karo sono pochi ormai, si ritiene che il loro numero vada dalle 1000 alle 3000 persone, e purtroppo il loro futuro potrebbe essere a rischio.
Sono stati decimati nel periodo compreso tra il 1980 ed il 1990 dalla politica di espansione della tribù dei Nyangatom, la prima a possedere i Kalashnikov acquistandoli da commercianti del Sudan, che hanno sottratto loro la riva occidentale del fiume Omo con guerre sanguinose. Ai giorni nostri la loro agricoltura è messa in difficoltà dai cambiamenti climatici e dell'impatto socio-ambientale della diga Gibe III costruita per regolare dalle piene del Fiume Omo.
La loro vita infatti è sempre stata scandita dalle alluvioni del Fiume Omo e, dopo ogni straripamento del fiume, con il ritirarsi dell’acqua i contadini Karo hanno sempre piantato i semi di sorgo o di mais bucando il fango scuro con dei bastoni, una tecnica semplice e antica.
I Karo vivono di pastorizia, principalmente ovini, pesca e agricoltura basata su ciò che è coltivabile sulle sponde del fiume. Prevalentemente vengono coltivati mais, fagioli, zucche e cereali poveri come il sorgo che costituisce l’alimento principale con il quale i Karo cucinano un porridge mescolandolo con latte o acqua e che viene fatto fermentare per produrre la birra locale.
L'etnia Karo, come altre tribù della valle dell'Omo, si caratterizza per la cura e attenzione all’aspetto fisico. Le tecniche di body painting e di scarificazione degli uomini e donne Karo sono elaborate, i disegni variano da semplici puntini a complicati intrecci di linee e cerchi dipinti sia sul volto che sul corpo.
Utilizzano il colore bianco ricavato dal gesso ed il rosso ricavato dalla terra ricca di ferro.
Anche le acconciature sono un elemento molto importante per l'aspetto degli uomini e delle donne Karo, i capelli vengono impastati con terra e burro e dipinti con colori naturali.
Normalmente indossano un semplice gonnellino in pelle o in stoffa che a volte viene impreziosito con perline o conchiglie. Uomini e donne indossano molti bracciali e collane.
Spesso gli uomini portano con loro il fedele AK47 ma pare sia diventato ormai più status symbol che un’arma da utilizzare.
Un'ultima occhiata all'Omo river e si riparte con questa gente e questi luoghi nel cuore.