Prima Stagione di Mo dao zu shi, Episodio 2
Questo è un episodio promosso dal gelato.
Va visto (e la recenZione letta) accompagnati da un adulto. Quindi lasciate stare Wei Ying, non va bene. La descrizione è ad alto contenuto di parentesi. Se le sopportate poco, smettete di leggere subito.
Allora: tutto inizia dalla fine della prima puntata.
Ma sono geniali, io una cosa così furba non l’avevo vista mai. Per cui le immagini si aprono sulla cosa migliore dell’episodio precedente, ovvero IO! Non fatemi ripetere.
Che, vorrei dire, faccio tremare le tapparelle di bambù, smuovo le nuvole e soprattutto smuovo Mo-Wei. Si vede benissimo che ha una stringa pazzesca. E infatti prende l’asino e scappa.
Quindi, ve lo dico già, vado per punti riassumendo riassuntivamente perché la puntata due è LA PUNTATA. Perché, so che siete terribilmente distratt* e non vi ricorderete niente dopo i primi cinque minuti, però ci sono più spolier qui che nei thread dove si parla di un certo Zhange.
Vai a capire.
Wei Wuxian già che è finito nel corpo di un pazzo ne approfitta in ogni modo possibile, ma la sfiga lo vede lontano due miglia. Ma quanto mi dispiace./
Nel bosco, con l’asino, incrocia prima delle reti da pesca che però gli pescano il nobile destriero. Chi poteva essere così imbecille da fare la paranza in pieno bosco? Esatto.
Spunta un ragazzetto odioso vestito di giallo. Giallo significa Jiang di Yunmeng. Mo-Wei pensa che, bene, due giorni che è vivo ed ha già incontrati i peggiori frantumascroto di tutti i Clan (me la sono legata al dito prima, figuriamoci adesso).
Ma il bello è che non ha incontrato ancora il pezzo migliore del terzo Clan.
Nel bosco scoppia il putiferio. Il piccoletto giallo piange perché gli hanno rotte tutte le reti, Mo-Wei gli fa cadere un lottatore di sumo sulla schiena (hai fatto bene Wei, questo nano da giardino litiga con i miei ragazzetti tanto per bene ed educati: prendilo a calcinculo!).
Poi la Luna si sposta e pensi di veder apparire il “Castello ululì e il lupo ululà” e infatti è Gian Cheng. (Che culo che hai Wei Ying, bisogna proprio dirlo!).
Gian Cheng mangia subito la foglia demoniaca e capisce immediatamente – bisogna riconoscerlo – che dentro a quel buzzurro scompigliato c’è Wei WuXian. Gli fa anche assaggiare il lampo viola di Zidian, ma niente: lui resiste ed è ancora lì a stracciargli i maroni.
(Wei Ying, ti va di lusso che arrivo sempre io, sollevando polvere e (altrui) bestemmie e ti salvo, cretinetti!)./
PUBBLICITA’: Wei Wuxian mi passa un cornetto gelato e io… elegantemente… Potete immaginare tutto quello che volete.
Ricomincia l’episodio. Comunque qui, in questa puntata si vede tutta la grandezza e la piccolezza dei personaggi destinati a diventare "principali"; bella presentazione, complimenti. Perché in questo snodo boschivo c’è tutta la vita passata di Wei Wuxian: un condensato per dargli il “Bentornato badola!”. (Esattamente, Wei Ying cosa non avevi capito della prima vita che stai di nuovo facendo le stesse emerite minchiate? Capirti…).
Perché diciamolo: si trova (oh sorpresa!) davanti al nipote che non ha mai conosciuto, al fratellastro che non ha mai disconosciuto, e all’uomo che credeva… boh? Non aveva capito molto prima, figuriamoci adesso.
Se Wei Wuxian si prende a schiaffi da solo per aver fatta una battuta orribile con suo nipote, figuriamoci cosa dovrebbe fare con me: il suo amico-mica-tanto-amico-forse-rivale-probabilmente fidanzato e che invece. Niente, ne parliamo poi.
AH! SPOILER! Si vede la piccolezza, ma proprio infinitesimale di Gian Cheng che intima a suo nipote di non tornare dalla caccia notturna senza aver preso una buona preda, pena la stroncatura delle gambette. Si vede il/ contraltare di LanCìan (sì, sono io, lo so), che nello stesso contesto e nello stesso momento incita i discepoli della sua scuola a procedere, nella stessa caccia notturna, ma facendo attenzione e “tutto nei loro limiti”. (Quasi la stessa cosa eh, pezzo di Gian Cheng?).
Comunque gli adolescenti rimangono sempre tali: appena gli adulti hanno voltate le spalle, iniziano di nuovo a prendersi a spadate. Poi finiscono in un buco (va bene l’inesperienza, però accidenti, non è così che si fanno le prime conquiste sessuali), perché dev’essere destino che sul Monte Dafan avvengono le peggiori sconcezze con le statue che si muovono.
Infatti dentro al buco, una grotta, i ragazzetti ovvero i due pezzettini di Lan e il piccolo Jin Ling, si trovano a lottare contro una enorme statua danzante che si stacca dal piedistallo, iniziando a girare per il bosco. Oh, sto bosco è davvero meglio di Ibiza! Effetti speciali, fiamme, fuoco e urla. E nessuno ha nemmeno bevuto un sorso di vino.
Scappano. La statua non si accorge di frecce, calci e nemmeno della campana grossa, ma più grossa del secolo.
Niente. Qui Wei Wuxian, sempre per salvare gli altri, appronta un flauto con un mozzico di bambù e inizia a suonare, malissimo, usando le arti demoniache con grande disinvoltura; per forza che riesce a riesumare i morti!
E infatti. Suona una musica che fa sollevare dal terreno un polverone e anche un tipo piuttosto incazzoso e in catene. Però, lui, almeno riesce a dargliele di santa ragione a quella zozza della statua. Lei, guarda caso, si è mossa e ha preso vita a causa di/ un braccio sinistro. Vi ricorda niente? Esatto: devono farla finita di inserirlo addosso a chi capita.
Fatto sta che, mentre Wei Wuxian salva la pelle a tutti acquietando la statua grazie al tipo in catene (il Generale Fantasma, dai, ovvio), quei “tutti” ricominciano, Gian Cheng in testa, a volerlo morto. Lui. Questa volta il primo è l’asino, che lo trascina da me.
Fine! Dai, basta: guardatela sta puntata, no? Così noi iniziamo a prenderci a stilettate in testa, sui tetti dei Meandri - ma vent'anni prima - in santa pace. PF.