Mo dao zu shi, Prima stagione, Episodio 3
Guardatelo con un adulto al fianco, al solito (ho già fatto uscire Wei Ying, vorrei tranquillizzarvi) e poi i gelati fanno tanto bene.
Occhei, abbiamo dato, ora possiamo iniziare.
Sì perché da qui ci si immerge nei ricordi, a ritroso nel tempo. Siamo a Gusu, nei Meandri delle Nuvole dove un giovanissimo Wei Wuxian inizia subito a farsi conoscere, con grande disagio di quel tizio che gli sta sempre al fianco… non ricordo come si chiama, mannaggia, ma sì, quello vestito di viola. Vabbé, mi verrà in mente prima o poi.
E insomma, si alza vergognosamente tardi per fare lezione a Gusu, Ragazzo Viola lo rimprovera. Iniziamo a conoscere un po’ di personaggi: incrociano prima The Great Pavone e che fortunona, sarà destinato a loro sorella.
Un cafone mica da niente, li saluta per modo di dire e se ne va via con la scopa in cu(BIP!) niente. Va via impettito.
Poi incontrano altri ragazzi che, a occhio e croce da come si salutano, conoscono già. Ragazzo Viola mette in guardia Wei WuXian: “non farti riconoscere subito!”, lui si comporta come sempre. Facendosi riconoscere immediatamente.
Si scambiano convenevoli e Ventaglio li avverte di stare molto, molto attenti al tizio che sovraintende alla disciplina. Perché se faranno arrabbiare quello, eh, non ci sono Regole di Gusu che tengano.
Vi faccio paura, eh?? BADOLA!
E insomma, mentre dicono a Wei WuXian di stare attenti a quel tizio risulta proprio chiaro e tondo che si tratta… di me, sì, dai, va bene, di me.
Considerato che ci siam già presi a spadate, sui tetti, rincorrendo orci di vino, direi che sta messo piuttosto male.
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Prova di nuovo a corrompermi con un gelato, ma io mi son fatto furbo: glielo frego ma lo picchio lo stesso.
Intermezzo: intanto c’è un lago che ribolle di cadaveri e di roba risentita. Nell’animazione fa davvero paura, altro che mocio vileda, PF!
Fine intermezzo.
Insomma, inizierò a parlare in terza persona perché mi imbarazzo. Pronti?
Fatto sta che durante una lezione Wei Ying si presenta subito benissimo e Zio è molto contento, tanto da cacciarlo fuori. Perché va bene sapere tutte le risposte ma proporre una soluzione demoniaca ad una domanda tutto sommato semplice, ci voleva la faccia di granito sua. E infatti.
Ma non basta: Ventaglio gli propone di copiare per lui quelle idee splendide, ma interessanti proprio (capito? Segnatevelo sto dettaglio), sulle soluzioni alternative.
Vengono beccati, Wei Wuxian viene spedito un mese in biblioteca a copiare e ricopiare e ricopiare. Si è capito? A ricopiare le Regole.
E chi è il sorvegliante a questo supplizio?
Esatto. Lan Wangji.
Che, vorrei dire, non so per chi sia la punizione.
E nel lago? Intanto nel lago intervengono i Wen e spingono quella roba verso Gusu all’urlo: Cazzocifrega a noi? Meglio verso i Meandri. Si arrangino!
Intanto in Biblioteca: si accumulano gli straccetti di carta, ammassati e buttati. Con provocazioni, disegnini, cattiverie. Di Wei Ying, ovviamente.
“Ricordati che devi seguire la rettitudine”, dicono le regole, “ricorda che se segui una strada poi devi proseguire”. “Ama le regole e ama chi te le insegna”.
Insomma, bastava leggere ste due cose e non serviva più guardare altro, detto fra noi.
Ma no, Wei Ying non si ferma mai: istiga, stuzzica. Riesce a essere un provocatore senza nemmeno rendersene conto.
A occhio e croce direi che si può bellamente inserire qui una grossa X se vi chiedono in che momento sono caduti l’uno nella retina dell’altro.
Certo, non ne sono molto consapevoli, a quest’altezza del racconto (uno dei due, forse, un po’ sì).
Fatto sta che finite le riscritture delle Regole, trascorso un mese, Wei Ying dimostra di non aver capito una benemerita: le mette in pratica tutte insieme, subito ma a modo suo. Artistico.
Prima esegue un ritratto bellissimo di Lan Wangji, ma con una connotazione estremamente femminile (hai già capito tutto, eh, Wei Ying?), dopo il ritratto conclude l’opera con un bel libro d’arte pornA.
Non solo porno, un porno omoerotico, tra l’altro.
E niente.
Potreste anche non guardare altro, a questo punto, e finire con la puntata tre.
Io l’ho fatto.
No, in realtà sto ancora raccogliendo i pezzettini del libro e facendo collage…
Poi, magari, lo propongo come gioco sul Gruppo.
PFF!