Connesione
Abbiamo cercato semini significativi da raccontare e abbiamo letto alcuni testi autobiografici, il cui stile dobbiamo cercare di imitare, per scrivere un buon testo autobiografico.
Abbiamo anche parlato dell'insolito nel solito, di come il semino intorno a cui costruiremo la nostra storia debba porsi come un fatto "nuovo" all'interno di una routine.
Abbiamo stilato una check list che abbiamo dedotto dalle letture fatte, teniamone conto quando scriviamo il testo ed anche durante la fase di revisione delle bozze.
Teaching point
Oggi impareremo che per rendere più avvincente e piacevole la lettura di un testo anche autobiografico, è necessario "mixare i vari tipi di sequenze tra loro", come hanno fatto gli scrittori di cui abbiamo letto i testi.
Pensiamo a "Il complotto del topo"
...
Un giorno, sollevata l'asse, trovammo un topo morto lungo disteso sui nostri tesori. Che scoperta eccitante! Thwaites lo afferrò per la coda e ce lo fece dondolare davanti al naso. "Che ne facciamo?" esclamò.
"Puzza!" disse qualcuno. "Buttalo dalla finestra, dài!"
"Un momento" dissi io. "Non buttarlo".
Twaites esitò. Tutti mi fissarono.
Quando si scrive di sé bisogna sforzarsi di essere sinceri: la verità è più importante della modestia. Vi devo dire perciò che fui io, io soltanto, ad avere l'idea del grande e audace Complotto del Topo. Tutti noi abbiamo dei momenti di splendore e di gloria, e questo fu il mio.
Nel testo che abbiamo letto, noteremo come la prima parte sia costituita prevalentemente di azioni (sequenze narrative):
- trovammo
- lo afferrò
- lo fece dondolare
Poi ci sono dei dialoghi (sequenze dialogiche)
- "Che ne facciamo?" esclamò.
- "Puzza!" disse qualcuno
...e così via.
Nell'ultima parte prevalgono le riflessioni (sequenze riflessive)
- Quando si scrive di sé bisogna sforzarsi di essere sinceri...
- Tutti noi abbiamo dei momenti di splendore e di gloria, e questo fu il mio.
Le distinzioni tra le varie sequenze non sono così nette.
Nella prima parte, ad esempio, noteremo che mentre l'autore racconta le azioni che compiono lui e i suoi compagni quando scoprono il topo, all'improvviso si inserisce una sorta di riflessione:
"Che scoperta eccitante!"
In poco spazio di testo l'autore ha usato tre tipi di sequenze, variando e rendendo piacevole la lettura.
Altra sequenza che si potrebbe aggiungere è quella descrittiva, quando si vuole fermare l'attenzione su un aspetto in particolare, su un oggetto ad esempio, oppure un ambiente o una persona, e così via.
Pensiamo al testo "Una visita medica".
Qui Dahl ad un certo punto del racconto, inserisce una sequenza descrittiva molto importante, in cui descrive il bisturi con cui il dottore gli toglierà le adenoidi:
Il dottore si chinò su di me con quel lungo strumento d'acciaio in mano. Me lo teneva proprio davanti al viso e ancora oggi posso descriverlo perfettamente: aveva lo spessore e la lunghezza di una matita e, come molte matite, era sfaccettato. A una estremità, il metallo si assottigliava e terminava con una lama obliqua, non più lunga di un centimetro, piccola, affilata e scintillante.
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Tutte le volte che scriverete un testo autobiografico, ma anche tutte le volte che scriverete un testo narrativo, ricordate di "mixare" le sequenze, per lavorare sul ritmo della storia (le narrative velocizzano, le descrittive e le riflessive rallentano) e per renderne più piacevole la lettura ed efficace ciò che volete comunicare.
Credits:
Foto da Pixabay