Con la realtà virtuale ricordiamo perché abbiamo visto, perché eravamo dentro, immersi, perché siamo stati parte della lettura e soggetto attivo, perché emozioni e sensazioni hanno accompagnato e acuito le percezioni generalmente provocate dal solo vedere bidimensionale. Le stimolazioni fornite da luci, suoni, impressione di realtà, libertà d’azione rispetto al campo visivo (con le immagini a 360 gradi), raggiungono e attivano i nostri neuroni, generando sensazioni fisiche che predispongono all’ascolto, alla lettura, al viaggio nel testo.
Mondi virtuali
quotidianamente ...
Si fa presto a dire realtà
Realtà virtuale
La VR e la AR potenziano attività di ubiquitous learning e di discovery based learning (contesti didattici come le mostre virtuali di musei o di showroom, per lo studio di macchinari, impianti, fino alle console virtuali di elicotteri o navi; altrettanto lo sono i luoghi geografici e i tour da esplorare per piacere e cultura personali).
Soluzioni al top: i tour virtuali
Realtà aumentata
A partire da ciò che c'è, la realtà, potenziamo con qualcosa che non c'è, aumentando la realtà stessa, arricchendola di contenuti.
In un'ottica costruttivista, proviamo a far produrre semplici cards con Aurasma o Layar
Realtà mista
Piccolo cadeau per il Meeting di Astrid Hulsebosch
Che farne nella didattica?
ESPLORARE e CREARE
Esplorare
Dal vedere, visitare, osservare, al provare, simulare. In tutti i casi, assomiglia al FARE ed è più facile da memorizzare, oltre ad essere più coinvolgente.
Creare
In ottica costruttivista la produzione di oggetti virtuali diventa strumento di costruzione e approfondimento della conoscenza; in questo senso si può immaginare uno scenario didattico in cui gli studenti siano coinvolti nella costruzione di immagini, cards interattive, libri aumentati e infografiche in grado di animarsi.