INTRODUZIONE
Il Tibet è una regione molto vasta, grande quattro volte l'Italia, formata da un altopiano la cui altezza oscilla tra i 4000 e i 6000 metri. Dal punto di vista politico è una REGIONE AUTONOMA CINESE (Xizang), da quando è stata occupata dalle truppe cinesi nel 1951.
l Tibet è la regione più elevata della Terra, con un’altitudine media di 4.900 m; per questa ragione viene talvolta chiamato “Tetto del mondo”. È inoltre una delle regioni più isolate del pianeta, circondata su tre lati da alte catene montuose: l’Himalaya a sud, la catena del Karakoram a ovest e quella del Kunlun Shan a nord. Ha una superficie di 1.222.000 km²; la capitale è Lhasa.
Il Tibet ha un clima semiarido. Le precipitazioni raggiungono una media annua di soli 381 mm e hanno valori notevolmente inferiori in molte zone. Sulle montagne e sugli altipiani le temperature sono generalmente basse e durante l’intero arco dell’anno soffiano venti fortissimi. La temperatura media è di 1,1 °C, con notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte.
La vegetazione dell’Altopiano Settentrionale è estremamente rada, limitata a piante erbacee e arbusti, mentre nelle estreme regioni orientali e occidentali crescono fitti boschi. La flora è tuttavia concentrata nelle vallate dei fiumi Brahmaputra, Indo e Sutlej, dove crescono diverse specie arboree, fra cui conifere, querce, cipressi, pioppi, aceri e alberi da frutto. La fauna è composita. Il mosco, la pecora e la capra selvatica, l’asino, lo yak e l’antilope tibetana sono comuni nelle zone montuose. Altri grandi mammiferi vivono nella regione: il leopardo, la tigre, l’orso tibetano, il lupo, la volpe e diverse specie di scimmie. Fra gli uccelli si contano il fischione, il gabbiano e l’alzavola, molte specie acquatiche, oltre al fagiano e al gallo cedrone. "Tibet," Origine : Emmanuel Buchot e Encarta.
Il Tibet ha una popolazione di 3.180.700 abitanti (2018), con una densità media di 2,1 unità per km². I tibetani formano la maggioranza della popolazione, in buona parte nomade o seminomade, mentre i cinesi rappresentano una cospicua minoranza, in costante aumento a seguito della politica di popolamento della regione adottata dal governo cinese. La lingua più parlata è il tibetano, appartenente alle lingue sinotibetane. Le città principali sono Lhasa e Xigazê (Shigatse).
Il Tibet è per tradizione la roccaforte del lamaismo, la religione praticata dalla maggioranza della popolazione (che ha un considerevole numero di seguaci anche in Nepal e Mongolia).
Esistono inoltre piccole minoranze islamiche, cristiane e induiste. La Cina, cha ha occupato il Tibet nel 1950, ha imposte dure restrizioni alla pratica della religione nel nome della "laicizzazione", causando la distruzione di circa tremila monasteri, scontri, rivolte e la fuga del Dalai Lama che vive ora in esilio a Londra.
VIAGGIO IN TIBET
COME ARRIVARE?
I viaggiatori stranieri non possono viaggiare in Tibet da soli: devono necessariamente rivolgersi a un'agenzia di viaggio locale, come China Highlights, che dovrà organizzare una guida e gli spostamenti all'interno della regione.
Inoltre i viaggiatori stranieri devono richiedere un Permesso di Ingresso per viaggiare Tibet, oltre al visto cinese. Questo permesso può essere richiesto solo tramite agenzia turistica certificata, che farà direttamente domanda all'Ufficio del Turismo per il Tibet.
Ci sono voli diretti su Lhasa dalle principali città della Cina, come Pechino, Shanghai, Chengdu e Chongqing. Tuttavia, i voli più frequenti e affidabili per il Tibet partono da Chengdu.
Un altro modo per raggiungere il Tibet è il treno da Xining a Lhasa o da Chongqing a Lhasa . Tuttavia è molto difficile riuscire a trovare i biglietti, soprattutto in alta stagione da maggio a ottobre. In generale il viaggio in treno fino a Lhasa dura circa 20 ore; se partite da Shanghai, Pechino, Xi'an o Guangzhou il tragitto dura fino a 40 ore!
QUANDO?
Spesso il Tibet è chiuso agli stranieri tra febbraio e marzo, per via del Capodanno tibetano, un periodo piuttosto delicato dal punto di vista politico. Ogni anno le date e i regolamenti cambiano, quindi, per sicurezza, vi consigliamo di organizzare il vostro tour in Tibet a partire dal 15 aprile. Aprile e maggio sono ottimi mesi per visitare il Tibet: l'alta stagione turistica non è ancora iniziata ed è molto meno affollato rispetto ai mesi estivi. In estate il Tibet si colora di feste e ricorrenze religiose del Buddhismo tibetano, il clima è più caldo e la quantità di ossigeno nell'aria è maggiore. Per questo l’estate è l'alta stagione per eccellenza. L’autunno, tra settembre e ottobre, è un altro periodo di grande affluenza turistica, grazie alle condizioni climatiche favorevoli all'escursionismo e al campeggio. L'inverno non è un periodo consigliato per visitare il Tibet a causa delle condizioni atmosferiche avverse, ma se evitare il periodo di grande afffluenza turistica, novembre è il mese che fa per voi: tariffe più basse e pochi turisti, prima dell'arrivo del grande freddo
L'ARRIVO A LHASA
Il mal di montagna è un malessere molto comune a queste quote, soprattutto per chi è abitato a vivere ad altudini più basse. Di solito non ci si sente male appena scesi dall'aereo a Lhasa, ma si iniziano ad avvertire i primi sintomi nelle ore successive. Il 95% dei viaggiatori soffre di mal di montagna, quindi non preoccupatevi.
Se il vostro tour in Tibet comprende anche trekking ed escursioni, vi consigliamo di trascorrere i primi 2-3 giorni a Lhasa per abituarvi all'altitudine. In genere, migliori sono le condizioni di salute, minore sarà il malessere, quindi non partite per il Tibet se non vi sentite bene prima del viaggio: anche un semplice raffreddore può diventare insopportabile ad alta quota!
IL MAL DI MONTAGNA (alcuni consigli)
- Fatevi visitare dal vostro medico prima di partire, se lo ritiene necessario vi prescriverà delle medicine
- Bevete tanto, aiuta ad alleviare il malessere
- Non mangiate troppo, anche se gradite il cibo
- Non stressate il vostro fisico e non stancatevi troppo i primi giorni
- Per il primo giorno, evitate di fare la doccia/il bagno con acqua troppo calda: potreste svenire
LHASA
Rappresenta il cuore e l’anima del Tibet, residenza per secoli del Dalai Lama e meta di pellegrinaggi. E’ ancora oggi una città di grande fascino. Dal 1642 è la capitale del Paese e la maggior parte dei siti storici risalgono a quest’epoca. Tra le tappe obbligate: il monastero di Drepung, un tempo il più grande monastero del mondo con oltre 10.000 monaci (oggi ne ospita circa 600). Imperdibile è il Jokhang, il tempio più sacro e centro spirituale del Tibet. Lo circonda il Barkhor, con il kora, il circuito di pellegrinaggio animato di devoti che lo percorrono in senso orario. Il Potala è forse l’edificio più famoso di tutta Lhasa, che con i suoi colori bianco e ocra domina il panorama della città. Il Norbulingka è il palazzo d’estate del Dalai Lama. Il Monastero dell’ordine Gelugpa di Sera, che un tempo ospitava un’immensa popolazione monastica e cinque collegi per l’insegnamento.
Tra i laici sfilano tra le strade di Lhasa anche tanti monaci con i loro abiti rosso sangue, che si mescolano ai passanti tra i negozi a pochi passi dal tempio Jokhang situato in piazza Barkhor. È questa la prima vera tappa di chi visita il Tibet, un luogo simbolo del buddismo inserito tra i patrimoni dell’umanità Unesco dal 2000.
A poca distanza anche bar e attività ricettive, dove sorprende la presenza del wi-fi nonostante non sia possibile accedere a Facebook. Essendo regione autonoma della Cina, infatti, vige identico regime sul social network. Altro effetto dell’attenzione del Governo cinese la forte presenza militare, la massima attenzione alla sicurezza e il divieto assoluto di scattare foto o video, pena la confisca delle telecamere o la cancellazione delle foto. Nessun divieto, però, per gli smartphone, molto diffusi anche tra i religiosi. In Tibet ogni auto è fornita di telecamere e deve essere guidata da autisti locali per evitare escursioni fuori programma.
Altro tappa da non saltare è quella del Potala Palace, che così come il Tempio di Jokhang è spesso meta di orde di visitatori. In quella che un tempo è stata la residenza invernale del Dalai Lama, è possibile ammirare santuari maestosi, adornate con oro e gemme preziose.
IL CIBO
Da provare anche la cucina tibetana, tra le cui prelibatezze spiccano gli gnocchi ripieni di carne di yak, i noodles e il riso dolce, accompagnati con fiumi di birra prodotta nel Tibet Lhasa Brewery Co., il birrificio situato ad oltre 3000 metri d’altezza.
Le specialità locali
La cucina tipica tibetana fa ampio uso di orzo e carni, soprattutto di Yak, montone e capra, ma fa poco uso di verdure. I piatti più caratteristici riflettono la storia di questa regione, la sua formazione geografica, la cultura e i bisogni nutrizionali del popolo tibetano. Di seguito riportiamo una serie di piatti che i turisti dovrebbero provare almeno una volta, perchè sono caratteristici solo di queste zone e non si trovano facilmente negli altri paesi dell mondo.
Gyurma: un tipo di salsiccia fatta col sangue di yak o di pecora.
Yak Thukpa: Thukpa è una zuppa di spaghetti, generalmente viene servita con carne di montone o di yak.
Tingmo è un tipo di pagnotta o pane cotto al vapore. Viene mangiato assieme ad altri cibi, e spesso contiene un ripieno di carni o formaggio.
Tsam-thuk: si tratta di una zuppa con formaggio, tsampa e carne di yak o pecora.
Tsampa: è il piatto nazionale tibetano e l'ingrediente principale è la farina di orzo mescolata con il burro di yak o con il tè al burro.
Tè al burro di Yak: conosciuto localmente come Po Cha. Al tè viene aggiunto burro di yak, sale, ed è servito molto caldo.
DORMIRE
Credits:
Creato con un’immagine di James Wheeler - "I spent the night in a tent just down the hill from where this photo was taken. I am at an elevation of 4600m so the warm sun peaking over the mountains was a welcome sight after a cold night and morning."