LA SVOLTA DEL 1942
Tra la fine del 1942 e il 1943 l'andamento della guerra cambiò a favore degli Alleati. Gli Stati Uniti ottennero alcuni importanti vittorie nel Pacifico, intanto gli inglesi riconquistarono i territori perduti in Africa con l'importante vittoria di El Alemein nel deserto egiziano, mentre i sovietici riuscirono a sconfiggere i nazifascisti nella battaglia di Stalingrado il 2 febbraio 1943. Intanto gli Alleati iniziarono a bombardare le città in maniera massiccia. Queste sconfitte dimostrarono l'inferiorità delle potenze dell'asse (Germania, Italia, Giappone). La guerra lampo era fallita e gli Alleati stavano prendendo il sopravvento guidati dagli Stati Uniti.
LA RESISTENZA
In tutti i paesi occupati dai nazisti nacquero movimenti di Resistenza, cioè gruppi clandestini di partigiani e di oppositori che combattevano contro gli occupanti tedeschi ostacolandoli e sabotandone ogni attività. Gli uomini della Resistenza collaborarono ovunque con gli Anglo-americani. Sia i partigiani che popolazione civile furono vittime di rappresaglie da parte dei nazisti.
LO SBARCO IN SICILIA
In Italia il malcontento popolare cresceva sempre di più. La situazione della popolazione civile era difficile, i prezzi salivano, i prodotti erano scarsi e venivano razionati. Iniziarono i primi scioperi operai e molti, anche tra coloro che erano favorevoli al fascismo, cominciarono a chiedere al re Vittorio Emanuele III di firmare una pace con gli Alleati.
Intanto, il 10 luglio 1943, le truppe alleate sbarcarono in Sicilia e conquistarono l'isola. Gli Anglo-americani vennero accolti dalla popolazione come dei liberatori. Gli italiani volevano la fine della guerra ed erano stanchi del fascismo. Gli insuccessi militari, i bombardamenti, le dure condizioni imposte dalla guerra avevano fatto perdere al regime fascista molti consensi.
LA CADUTA DI MUSSOLINI
Di fronte a questa situazione il Gran Consiglio del fascismo votò la sfiducia a Mussolini il 25 luglio 1943. Lo stesso giorno il re fece arrestare Mussolini e affidò l'incarico di formare un nuovo governo al maresciallo Pietro Badoglio. Questi soppresse il partito fascista e rimise in libertà coloro che erano stati arrestati o inviati al confino. Intanto Badoglio aveva iniziato trattative segrete con gli Anglo-americani. I tedeschi, non fidandosi, inviarono in Italia nuove truppe mentre gli Alleati intensificarono gli attacchi aerei sulle città italiane. Durante l'estate Napoli, Milano, Torino e Roma subirono pesanti bombardamenti.
L’ARMISTIZIO DELL’8 SETTEMBRE
Finalmente il nuovo Primo Ministro firmò con gli Alleati a Cassabile, in Sicilia, un armistizio che venne reso noto l'8 settembre 1943. Il giorno dopo il re e Badoglio abbandonarono Roma e si rifugiarono a Brindisi per timore di rappresaglie tedesche, lasciando il paese allo sbando. L’Italia meridionale venne liberata dagli Alleati col sostegno della popolazione.
LA REPUBBLICA DI SALO’
I tedeschi reagirono all'armistizio occupando l'Italia centrale e settentrionale, e il 12 settembre liberarono Mussolini che era tenuto prigioniero in un albergo sul Gran Sasso. Con l'appoggio dei tedeschi il duce fondo nel Nord Italia la Repubblica Sociale Italiana con sede a Salò, sul lago di Garda. L'Italia si trovò così divisa in due: il Centro-nord governato dalla Repubblica di Salò e sostenuto dai tedeschi e il Sud dove sopravviveva il regno di Italia con l'appoggio degli Alleati.
Con l'8 settembre molti italiani sperarono che la guerra fosse finita, invece stava iniziando la fase più drammatica. Il 13 ottobre il governo Badoglio dichiarò guerra alla Germania ed interi corpi d'armata si trovarono allo sbando ricevendo ordini contrastanti dagli ufficiali. Le SS procedettero all'occupazione militare del paese ed avviarono ovunque una fulminea operazione di disarmo dei soldati italiani e di deportazione nei campi di lavoro in Germania. I tedeschi erano diventati dei nemici!
LA DEPORTAZIONE DEGLI EBREI ITALIANI
Nel periodo dell'occupazione tedesca, dopo l'8 settembre 1943, numerosi ebrei italiani furono imprigionati ed inviati nei campi di sterminio. Il 16 ottobre il ghetto di Roma fu perquisito e svuotato e 1022 ebrei furono deportati ad Auschwitz: solo 16 di essi sopravvissero. Molti ebrei italiani furono più fortunati e riuscirono a fuggire o a nascondersi.
LO SBARCO IN NORMANDIA
Mentre liberavano l'Italia meridionale, gli Alleati aprivano un secondo fronte in Europa occidentale. Il 6 giugno 1944, chiamato D-Day, gli Anglo-americani sbarcarono in Normandia sotto la guida del generale americano Eisenhower cogliendo di sorpresa i tedeschi che si aspettavano lo sbarco in tutt'altro punto della costa. Il 19 agosto Parigi insorse e scacciò i tedeschi accogliendo trionfalmente il generale Charles de Gaulle che da Londra aveva coordinato e la Resistenza francese. A metà di settembre la Francia era completamente liberata e nel marzo del 1945, dopo aver liberato il Belgio e Olanda, le forze americane penetrarono da occidente in Germania, mentre quelle sovietiche vi entravano da oriente. Contemporaneamente gli aerei alleati bombardavano quotidinamente le città tedesche.
LA FINE DI HITLER
In quei mesi Hitler si era trasferito con i suoi collaboratori in un bunker sotterraneo nel centro di Berlino da dove dirigeva le operazioni. Berlino venne circondata il 30 aprile 1945, le truppe sovietiche entrarono nella capitale e Hitler, per non farsi prendere vivo, si suicidò insieme alla sua compagna Eva Braun. Tutte le armate tedesche in Europa si arresero e il 7 maggio 1945 la Germania, materialmente e moralmente distrutta, firmò la resa senza condizioni. La guerra in Europa era finita.
LA LIBERAZIONE DELL’ITALIA
Intanto, nell'aprile del 1945, gli Alleati riuscirono a conquistare anche il Nord Italia, ma molte città si liberarono prima dell'arrivo delle truppe Anglo-americane per iniziativa dei partigiani. Coordinati dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i partigiani riuscirono a impedire che i tedeschi, ritirandosi, distruggessero ponti, fabbriche e industrie. Il 25 aprile 1945 il CLN ordinò l'occupazione di tutte le grandi città cacciando definitivamente i tedeschi e realizzando la Liberazione dell'Italia.
LA MORTE DI MUSSOLINI
Il 27 aprile Mussolini venne catturato sul lago di Como mentre tentava di fuggire in Svizzera travestito da sergente tedesco. Il 28 aprile venne fucilato con la sua compagna Claretta Petacci. I loro corpi, orribilmente straziati, vennero esposti a Milano in piazzale Loreto. Con la morte di Mussolini si chiusero 20 anni di dittatura, ma le violenze non finirono quel giorno. Vi furono ancora scontri, vendette, fucilazioni e rappresaglie contro i fascisti, le loro famiglie, e tutti coloro che avevano collaborato con i tedeschi.
LA RESA DEL GIAPPONE
Continuava intanto la guerra nel Pacifico, dove gli americani avevano strappato il Giappone tutte le isole oceaniche. Il governo giapponese, esasperato, continuava a mandare i kamikaze, una schiera di piloti suicidi, a schiantarsi contro le navi americane.
Nell'aprile del 1945 morì Roosevelt e il nuovo presidente, Harry Truman, decise di utilizzare contro il Giappone la bomba atomica, una nuova terribile arma messa a punto da un'équipe formata dai più grandi fisici dell'epoca. Truman inviò al Giappone un ultimatum nel quale minacciava la distruzione totale dell'arcipelago se l’esercito non si fosse arreso. L'ultimatum fu respinto e il 6 e il 9 agosto 1945 due bombe atomiche furono lanciate su Hiroshima e Nagasaki. Le due città vennero totalmente distrutte e in pochi secondi morirono 150.000 persone e altrettante furono ferite. Elevatissimo fu il numero di vittime negli anni seguenti a causa delle radiazioni emesse.
Il Giappone firmò la resa il 2 settembre 1945. La seconda guerra mondiale si chiudeva con 50 milioni di morti e milioni di dispersi e di feriti fra cui i sopravvissuti delle esplosioni atomiche.