La Germania di Hitler La nascita del nazismo e il terzo reich

IL DOPOGUERRA IN GERMANIA

Dopo aver perso la Prima guerra mondiale, la Germania aveva rovesciato il regime imperiale di Guglielmo II e aveva fondato la Repubblica di Weimar. Il nuovo Stato si era dato una costituzione democratica, parlamentare e federale. Tuttavia la situazione politica, economica e sociale era difficilissima. Le dure condizioni di pace imposte alla Germania, unite ai debiti di guerra, gettarono il paese in una crisi economica gravissima e favorirono la propaganda dei nazionalisti. Il marco perse valore e l'inflazione fece salire alle stelle i prezzi dei beni più comuni, come il pane. I disoccupati erano tantissimi, perché l'industria non riusciva a riprendersi. Le famiglie si ritrovarono a vivere le stesse privazioni degli anni di guerra. In questo clima di crisi molti aderirono ai partiti della destra nazionalista che fecero crescere nei tedeschi la voglia di una rivincita, soprattutto contro la Francia.

Gli effetti della svalutazione del marco

L’INFLAZIONE

Un’inflazione di dimensioni paurose rovinò il ceto medio azzerando i suoi risparmi e ridusse alla fame il proletariato. Anche la Germania, come l'Italia, precipitò nel caos. Gli operai, in prevalenza socialdemocratici o comunisti, scesero in piazza contro il governo. I partiti di destra, nemici del socialismo, manifestarono a loro volta contro i lavoratori e le città divennero teatro di scontri sanguinosi.

In questo clima di incertezza, nel 1925, fu eletto presidente il maresciallo Hindenburg sostenuto dai nazionalisti, fautori di un governo autoritario che riportasse la Germania alla grandezza del passato.

ADOLF HITLER E LA NASCITA DEL NAZISMO

Qualche anno prima, nel 1920, uno sconosciuto uomo politico di origine austriaca, Adolf Hitler, aveva fondato il partito nazionalsocialista, detto più comunemente nazista. Adolf Hitler era stato caporale durante la prima guerra mondiale e condivideva molte delle idee del fascismo. Per molti anni il partito nazista rimase un piccolo partito con poco seguito.

La copertina di Mein Kampf

Nel 1923 Hitler fu addirittura arrestato per aver organizzato un colpo di stato a Monaco. In carcere rimase pochi mesi durante i quali riuscì a scrivere un libro, Mein Kampf, la mia battaglia, in cui esponeva la sua dottrina:

  • Hitler chiamava tradimento il trattato di Versailles che aveva umiliato la Germania e ne chiedeva l'annullamento.
  • Hitler disprezzava la democrazia e il metodo parlamentare poiché, secondo lui, il rispetto delle libertà individuali non era importante paragonato all'interesse della nazione.
  • Hitler condannava duramente il comunismo poiché la lotta di classe, a suo dire, spezzava l'unità della nazione.
  • Hitler affermava la superiorità della razza ariana su tutte le altre e questo fu il punto centrale dell'ideologia nazista da cui derivarono le discriminazioni razziali contro gli ebrei e non solo.

Il nazismo sosteneva che il compito dei popoli ariani (cioè del Nord Europa) e in particolare dei tedeschi era quello di sottomettere le razze inferiori, soprattutto gli ebrei che dovevano essere eliminati perché veri nemici della Germania.

La bandiera nazista

LA CRISI DEL 1929

A partire dal 1924 la Germania ottenne consistenti prestiti dagli Stati Uniti e l'economia tedesca sembrava essersi ripresa, ma la grande crisi del 1929 che travolse gli Stati Uniti colpì duramente anche la Germania. Infatti, non appena i prestiti americani cessarono, la produzione industriale diminuì del 50% e la disoccupazione tornò a crescere. Nel 1932 i disoccupati toccarono il loro massimo storico: metà delle famiglie tedesche era senza lavoro.

La crisi di Wall Street

LE ELEZIONI DEL 1930

Hitler si presentò alle elezioni del 1930 e ottenne un clamoroso successo grazie al suo programma:

  • Esaltazione della nazione tedesca
  • Proclamazione della superiorità della razza ariana e dei tedeschi su tutti gli altri ariani
  • Annullamento del trattato di Versailles
  • Annientamento dei comunisti
  • Abbattimento della disoccupazione e lavoro per tutti
  • Nel frattempo le squadre armate naziste, le cosiddette camicie brune, moltiplicarono le violenze contro gli avversari politici senza che il governo riuscisse ad impedirlo.

LE ELEZIONI DEL 1932

Nel 1932 le file del partito nazista si erano ulteriormente ingrossate. Il paese era sull'orlo di una guerra civile e le squadre d'azione dei nazisti si scontravano in continuazione con i comunisti. Il parlamento non riusciva a guidare la Germania. Nell’arco di pochi mesi si svolsero ben tre elezioni. Gli industriali, i proprietari terrieri e l'esercito pensavano che Hitler fosse l'unico in grado di salvare il paese imponendo un governo forte e conservatore. Nelle ultime elezioni, infatti, i nazisti ottennero la maggioranza e il 30 gennaio 1933 il presidente Hindenburg affidò a Hitler l'incarico di formare il nuovo governo nominandolo cancelliere. Nel 1934 Hindenburg morì e Hitler divenne anche il capo dello Stato. Ormai Hitler era il Fuhrer, padrone di un paese su cui esercitava poteri illimitati. La Repubblica di Weimar era finita ed era nato il Terzo Reich, cioè il terzo impero, dopo il primo fondato nel medioevo, cioè il sacro Romano impero, e il secondo fondato da Guglielmo I nel 1870 dopo la guerra franco-prussiana.

IL TERZO REICH

In questo modo la Repubblica cessò di esistere e iniziò la dittatura di Hitler basata sui principi già esposti nel Mein Kampf cioé:

  • Rivincita della nazione tedesca dopo la sconfitta del 1918
  • Razzismo e antisemitismo
  • Opposizione al comunismo
  • Dominio del mondo da parte della grande Germania

Per realizzare un simile progetto furono fatti enormi sforzi:

  • L'agricoltura venne notevolmente sviluppata per poter alimentare tutta la nazione in caso di guerra, senza dipendere dalle importazioni.
  • Le grandi industrie si impegnarono per il riarmo del paese dotandolo di una flotta da guerra, una forte aviazione e un esercito con moderni armamenti.
  • Tutti partiti vennero soppressi e il partito nazista fu riconosciuto come l'unico partito legale in Germania. Hitler riuscì in poco più di sei mesi a costruire uno Stato totalitario, compito che invece impegnò Mussolini per anni.

Non appena ottenne ogni potere Hitler sottopose tutti settori dello Stato al controllo dei nazisti. Gli avversari del nazismo furono scovati dalla Gestapo, la polizia politica creata nel 1933, per essere poi giudicati da un tribunale speciale ed infine uccisi o imprigionati.

LE LEGGI RAZZIALI

Nel 1935, quando vennero approvate le leggi razziali di Norimberga, la persecuzione degli ebrei si fece particolarmente aspra. Gli ebrei furono estromessi legalmente dall'esercizio delle cariche pubbliche, dalla professione medica e legale, dalle scuole e dai giornali. I matrimoni misti vennero proibiti e qualsiasi frequentazione di un ebreo poteva essere pericolosa. Intanto, alla discriminazione legale degli ebrei, si aggiungeva una crescente emarginazione dalla vita sociale creata spontaneamente dai cittadini.

Dal 1938 le persecuzioni contro gli ebrei divennero sempre più dure e violente: vennero chiuse le loro attività commerciali e industriali, sequestrate le loro abitazioni e i loro beni, intere famiglie vennero deportate nei campi di concentramento. Il culmine di queste ostilità fu la cosiddetta notte dei cristalli (9-10 novembre 1938) nel corso della quale furono distrutti più di 7000 negozi di cittadini ebrei, incendiate sinagoghe e abitazioni, migliaia di ebrei aggrediti e deportati. Iniziava così lo sterminio sistematico degli ebrei che si sarebbe concluso, alla fine della Seconda guerra mondiale, con oltre 6 milioni di morti.

Dopo la notte dei cristalli molti ebrei, che inizialmente avevano sottovalutato le persecuzioni pensando si trattasse di un fenomeno transitorio, si decisero ad emigrare, ma il Reich impose una tassa sulla fuga talmente esorbitante che solo pochi ricchi riuscirono ad espatriare. Dall'ottobre del 1941, tuttavia, questo non fu più possibile perché il governo emanò un divieto generale di espatrio.

LE PUREZZA DELLA RAZZA

Per difendere la purezza della razza Hitler perseguitò anche altre categorie di persone considerate inutili e dannose: gli omosessuali, gli zingari, i malati di mente, i disabili e i bambini malformati. Queste ultime tre categorie non furono mai internate nei Lager, ma tolte alle loro famiglie e uccise direttamente negli ospedali con un'iniezione letale perché non inquinassero la razza.

Bimbi nei campi di concentramento

I REGIMI DITTATORIALI NEL RESTO D’EUROPA

Le leggi razziali del 1935 avrebbero dovuto allarmare le nazioni democratiche, invece non furono criticate ufficialmente dai governi. Ma qual era la situazione politica degli altri paesi europei negli anni in cui il nazismo andava affermandosi in Germania?

In Spagna, dopo una guerra civile durata dal 1936 al 1939, si affermò la dittatura di Francisco Franco, imitatore di Mussolini.

Anche in Portogallo nacque nel 1932 un regime simile a quello italiano ad opera del presidente Antonio Salazar.

Governi autoritari o vere proprie dittature si affermarono anche nelle repubbliche baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania, nonché in Ungheria, Bulgaria e Grecia.

In Jugoslavia e Romania i re presero pieni poteri.

In Austria, nel 1933, il cancelliere Dollfuss, ammiratore di Mussolini, revocò la costituzione e soppresse i partiti.

Le dittature si diffusero in Europa

LA DEMOCRAZIA IN EUROPA

La democrazia resistette solo in Francia e in Inghilterra, ma gli anni tra le due guerre mondiali furono difficili anche per questi due paesi.

In Francia, nel giro di un ventennio, vennero costituiti bel 42 governi della durata media di sei mesi. Nonostante le difficoltà economiche, il sistema democratico resistette e i movimenti estremisti non trovarono spazio.

Lo stesso si può dire dell'Inghilterra che tenne fede alla sua tradizione democratica nonostante le difficoltà economiche, le tensioni sociali interne e i problemi provocati dall'aspirazione all'indipendenza dell'Irlanda e dei popoli appartenenti al vasto impero coloniale inglese, in particolar modo dell'India.

Il succedersi di governi di tendenze diverse in Francia e Inghilterra ebbe un effetto negativo sulla politica estera, difatti le due nazioni mantennero una posizione oscillante nei confronti della Germania di Hitler e dell'Italia di Mussolini e non riuscirono a respingere con sufficiente precisione le pretese tedesche. Tale atteggiamento permise ad Hitler di proseguire la sua politica sempre più aggressiva fino allo scoppio inevitabile della Seconda guerra mondiale.

Created By
Chiara Spalatro
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