CANTO 1
CANTO II
Mente dice a Telemaco che Ulisse è ancora vivo. Allora Telemaco, sapendo dove andare, parte dal ponte.
CANTO III
Telemaco chiede notizie a Nestore raccontando la situazione ad Itaca. Nestore non sa nulla di Ulisse quindi sollecita Telemaco ad andare a Sparta per chiedere a Menelao. Nestore rivela a Telemaco che la guerra di Troia fu vinta grazie all'astuzia di Ulisse.
CANTO IV
Intanto i Proci si sono accorti della mancanza di Telemaco e capiscono che è andato a cercare aiuto contro di loro.
CANTO V
CANTO VI
CANTO VII
CANTO VIII
Un aedo cieco (Demodoco) suonò una melodia con la sua arpa che gli fece ricordare la guerra di Troia.
CANTO IX
Ulisse in cerca di cibo entra nella grotta di Polifemo, un gigantesco ciclope con un solo occhio che si nutre di carne umana.
Ulisse e i suoi compagni vengono catturati da Polifemo che blocca la sua porta con un masso e poi mangia alcuni uomini dell'equipaggio.
Ulisse offre del vino a Polifemo che si ubriaca. Gli dice che si chiama "Nessuno" e subito dopo il ciclope si addormenta.
Ulisse e i suoi compagni preparano un bastone appuntito e lo infilano nell'occhio di Polifemo che si sveglia dal dolore e arrivano i ciclopi in aiuto.
I ciclopi chiesero a Poilifemo chi fosse stato e lui rispose "Nessuno". Credendolo ubriaco se ne vanno. Intanto Ulisse e i suoi compagni si nascondono nel gregge di pecore.
Il giorno seguente Polifemo libera il gregge in mezzo al quale si erano nascosti Ulisse e i suoi compagni che così riuscirono a scappare.
Polifemo chiede al padre Nettuno di punire Ulisse e di non farlo ritornare nella sua patria mentre scaraventa dei massi in mare cercando di colpire le imbarcazioni di Ulisse.
CANTO X
Mentre Ulisse dormiva i compagni aprirono l'otre pensando che ci fosse un tesoro provocando così una terribile tempesta che li portò fuori rotta.
Arrivarono alla terra dei Lestrigoni, giganti cannibali. Solo la nave di Ulisse si salvò e poi raggiunse l'isola della Maga Circe.
Nell'isola, alcuni degli uomini di Ulisse, ammaliati dal canto della maga Circe, mangiando i cibi drogati offerti, vengono trasformati in porci.
CANTO XI
Ulisse sbarca sull'isola dei morti per parlare con Tiresia; compie un sacrificio per sapere se tornerà a casa dalla sua dolce Penelope e dal suo coraggioso e umile figlio Telemaco.
CANTO XII
Ulisse uscito dall'isola dei morti si ritrovò ad affrontare le sirene. Il loro canto incantava gli uomini e li costringeva a gettarsi in mare e quindi a morire.
Ulisse e i suoi compagni affrontano i mostri di Scilla e Cariddi. Scilla uccideva chiunque si addentrasse nelle sue acque. Cariddi, tre volte al giorno, ingoiava e vomitava l'acqua.
Ulisse si diresse, con il suo equipaggio, verso Cariddi. Purtroppo, in quello stesso momento, Cariddi ingoiò l'acqua. Fortunatamente riuscirono a scappare anche se Scilla aveva ucciso tre dei suoi uomini migliori.
CANTO XIII
Ulisse, il giorno seguente, vuole lasciare la terra di Alcinoo per andare a riconquistare la sua bella e cara Itaca. La sera ci fu un gran banchetto di addio.
Ulisse saluta Alcinoo e tutto il suo popolo. La nave viene allestita con tutti i doni per Ulisse ed è pronta per il suo arrivo.
Arrivati ad Itaca i Feaci scaricano Ulisse sulla spiaggia lasciandolo che dormiva con tutti i suoi doni attorno. Al suo risveglio vide un pastore che in realtà era Minerva.
Minerva, dandogli il benvenuto, si presenta ad Ulisse dicendogli che lo avrebbe trasformato in un vecchio pastore e che sarebbe dovuto andare da Eumeo. Se non l'avesse ascoltata e se fosse andato alla reggia dei Proci sarebbe stato ucciso.
CANTO XIV
Ulisse si avvicina piano piano ad Eumeo, che lo accoglie rispettoso non sapendo che fosse il suo attesissimo re Ulisse.
Eumeo lo accoglie in casa dandogli da mangiare e da bere e nutrendolo al meglio che poteva offrendogli un posto per passare la notte.
I due chiacchierarono e vanno a finire sul discorso di Ulisse che oramai credono morto. Eumeo non ha più speranza che Ulisse torni ed è molto triste.
Ulisse prova a rassicurarlo dicendogli di avere fiducia in lui e di provare a credere che uno di questi giorni sarebbe tornato. Arrivano a casa di Eumeo anche i suoi amici che avevano lavorato tutto il giorno per i Proci: tutti insieme fecero un grande pranzo.
CANTO XV
Minerva è giunta a Sparta e invita Telemaco a tornare ad Itaca. Telemaco prende la nave di Menelao e parte verso la capanna del porcaio.
Ulisse dice che vorrebbe andare al palazzo ma Eumeo non glielo permette. Ulisse avrebbe voluto trovare un lavoro per avere del cibo ma i Proci lo avrebbero ucciso.
Intanto, passata la notte, finalmente viene avvistata la casa del porcaio. I cani non abbaiarono perchè conoscevano bene il giovane.
CANTO XVI
Dopo aver parlato della decisione di andare a palazzo, Ulisse vide Minerva sulla soglia. Minerva gli restituì le sue vere sembianze e così abbraccia il figlio sconvolto.
CANTO XVII
Telemaco dà un pezzo di pane a Eumeo mentre Ulisse chiedeva la carità. Eumeo così lo concede ad Ulisse.
CANTO XVIII
A Palazzo giunge un mendicante di nome Iro che si azzuffa con Ulisse. Ulisse ha la meglio e costringe il mendicante a starsene fuori dal palazzo.
CANTO XIX
CANTO XX
Nel frattempo Penelope chiede ad Archimede di ucciderla piuttosto che dover sposare uno sconosciuto; Ulisse ode la conversazione.
CANTO XXI
I Proci si preparano alla sfida lanciata da Penelope: tendere l'arco di Ulisse e far passare la freccia dentro le scuri. Prova Leode poi Antinoo ma entrambi falliscono.
Ma prima che Antinoo avesse finito la frase Ulisse chiese se poteva provare a tendere l'arco. All'inizio i proci erano contrari ma poi decisero di farlo provare.
Ulisse, travestito da mercante, tende l'arco e scocca la freccia la quale attraversa tutte le scuri senza problemi.
CANTO XXII
I Proci sono stupiti. Il falso mercante si toglie la veste e il vero Ulisse esce allo scoperto, lanciando la seconda freccia nella gola di Antinoo.
CANTO XXIII
Euriclea insiste e fa scendere Penelope per farle vedere Ulisse ma Penelope lo vuole mettere alla prova.
CANTO XXIV