Abstract
Un’avventura, un documentario, una ricerca.
Un fotografo di montagna e un gruppo di amici vogliono porre l’attenzione sull’agonia dei ghiacciai italiani, in un viaggio che li porterà a raggiungere una piena consapevolezza di ciò che sta succedendo sulle nostre montagne.
Il documentario sarà suddiviso in momenti di narrazione e in momenti di riflessione.
I primi saranno la testimonianza delle uscite, delle escursioni, delle nottate in tenda ai piedi dei ghiacciai, dei viaggi in macchina rivolti verso i monti, alla ricerca dei segni del ritiro dei ghiacci. Saranno impostati come una storia, con la suspense di un’avventura ed il mistero dell’imprevedibilità della montagna. Non sapranno cosa riserverà loro ciascun ghiacciaio, e nemmeno quali impronte troveranno dell’arretramento dei ghiacciai. Il loro obiettivo sarà proprio quello di catturare tracce, fotogrammi, suoni, che siano simbolici e crudi ritratti dello scioglimento.
Durante queste avventure i ragazzi, che vivono i ghiacciai molto sporadicamente e quindi sono piena rappresentazione della persona media, entreranno in contatto con scienziati che invece assistono al flusso inesorabile del tempo quotidianamente, sentinelle di un cambiamento più rapido di quanto non si pensi. Grazie a questi incontri e alle uscite sui ghiacciai si scontreranno con la realtà: in quello che potrebbe definirsi un “esperimento sociale”, verranno catturati i loro pensieri, i sentimenti e le loro emozioni alla fine di ogni giornata, in momenti di riflessione.
Ad ogni ghiacciaio si arricchirà il quadro complessivo, nella speranza che la consapevolizzazione di persone normali a contatto col problema guidi gli spettatori stessi ad una sensibilità maggiore.
E’ noto che in un’ottica NIMBY (“Not In My BackYard”) un individuo si curi solo di ciò con cui ha legami stretti e diretti. Per questo motivo verranno indagate le analogie tra la problematica dello scioglimento dei ghiacciai ed altre problematiche più note e più tangibili per tutti.
L’abbandono affettivo dei ghiacciai alla loro agonia può ricordare quello dei borghi colpiti dai terremoti nel centro Italia: scheletri di interi quartieri totalmente dimenticati, al cui interno, sotto una pesante coltre di oblìo, rimangono solo i segni di ciò che una volta pullulava di vita: oggetti della quotidianità, foto, ricordi. Memorie. Allo stesso modo i ghiacciai si lasciano alle spalle laghi, rocce isolate, morene. I segni che verranno indagati per analizzare da un punto di vista diverso il tema del documentario.
D’altronde i ghiacciai sono depositari di memorie di ere lontane, vere e proprie miniere di informazioni. La riduzione del loro volume è spesso indagata da un punto di vista scientifico, ma è altrettanto interessante notare come questa miriade di informazioni storiche sia continuamente in riduzione. Come rovine di templi, inglobate nella vegetazione, dimenticate.
Dal punto di vista stilistico l’ambizione è quella di riuscire a rendere il progetto una piccozza, per scalfire il ghiaccio dell’indifferenza. Qualcosa che rimanga nel petto degli spettatori anche dopo l’istante in cui terminano di vederlo.
Per perseguire questo fine riteniamo fondamentale che lo spettatore empatizzi con i personaggi del racconto. Che ritrovi nella sua mente le proprie immagini sbiadite di un ghiacciaio, e della meraviglia che ha provato in quei momenti.
In fondo un ghiacciaio è come un amico di lunga data, a cui ci si affeziona, salvo poi scoprire che mentre noi cresciamo lui rimpicciolisce. Come Benjamin Button. In questa fase potrebbe essere già un bambino, che non può resistere all’indifferenza.
La scelta forse più importante è quella di smarcarsi il più possibile dai documentari apocalittici, catastrofisti. Il modo più rapido per allontanare l’interesse dalla gente da una problematica è quello di terrorizzarla. Non ci saranno denunce, critiche, arringhe. Ma piuttosto la malinconia di chi vede scomparire un amico di lunga data, di chi non sa se riuscirà a presentarlo a proprio figlio. La fretta di vedere qualcosa di unico, in continuo mutamento, che all’alba di domani non sarà più come al tramonto di oggi. I flussi emotivi di persone diverse, con personalità diverse, posti a contatto con i ghiacciai e con il loro scioglimento, offrendo punti di vista diversi di uno stesso problema. La progressiva presa di coscienza di ciascuna di loro.
Ma anche la meraviglia dei ghiacciai, della loro diversità, del loro battito, raccontati attraverso immagini dal drone e timelapse.
Saranno campionati i loro suoni, per far immergere lo spettatore dentro la storia e dentro l’avventura. Per far sussultare, per toccare nel profondo.
I ragazzi avranno fretta di raggiungerli, per trasmettere inconsciamente allo spettatore un senso di urgenza. Verranno anche ripresi gli attimi più intensi delle spedizioni, le notti stellate, i tramonti e le albe, i temporali.
Vorremmo che il progetto fosse il più coinvolgente possibile, ma allo stesso tempo che lasci a chi è interessato ad approfondire gli aspetti più scientifici qualche spunto di partenza.
Questo obiettivo può essere raggiunto secondo noi creando un sito web dove raccogliere tutte le informazioni raccontateci dagli esperti durante il nostro viaggio, nonché altre sezioni dove riversare tutti gli stimoli che ci sommergeranno, le fotografie, le relazioni delle escursioni per raggiungere i ghiacciai.
Ed ovviamente attraverso i social network, creando il profilo di questo progetto sui principali. Questo aspetto, oltre ad essere oggigiorno essenziale per accrescere il proprio pubblico, può essere un modo per portare direttamente nell’avventura gli interessati, trasmettendo dirette durante le nostre avventure, per intervistare specialisti, per raccontare fasi del nostro percorso. Creando così una community attiva, partecipe, e portandola ancora più a contatto con i ghiacciai e le loro incredibili storie.
Altre informazioni pratiche
Il nome
"Qualcosa inizia ad esistere quando le viene attribuito un nome, lo sappiamo. Noi, però, abbiamo bisogno di vivere quest'esperienza, capire cosa ci raccontano i ghiacciai e le persone che hanno a cuore questi luoghi sensazionali. Questo però non è un limite, per chi ci segue è sufficiente sapere chi siamo e che cosa vogliamo fare, il resto lo scopriremo volta per volta." - Melting Team
Tempistiche
Le riprese saranno svolte nei mesi estivi, a partire da giugno 2021. Le date delle singole uscite sono da stabilire in funzione delle previsioni meteorologiche e degli impegni degli accompagnatori.
Zone di ripresa
Le location individuate per le esplorazioni sono sparse tra Lombardia, Trentino/Veneto, Abruzzo e Valle d’Aosta. Ciascun ghiacciaio darà la possibilità di cogliere un paesaggio differente dagli altri, ma soprattutto di toccare temi diversi. La graduale consapevolizzazione dei protagonisti sarà favorita da queste differenze, morfologiche e metaforiche.
In particolare:
Lombardia
- Ghiacciaio Fellaria: unicità morfologica, nonché geologica e fotografica.
- Ghiacciaio dell’Adamello: il più esteso d’Italia, darà inoltre la possibilità di osservare un ghiacciaio d’alta quota.
Trentino/Veneto
- Ghiacciaio della Marmolada: importanza storica; essendo molto noto, può intensificare il coinvolgimento emotivo dello spettatore.
Abruzzo
- Glacionevato del Calderone: un ghiacciaio estinto; il più meridionale d’Europa nel suo genere.
Valle d’Aosta
- Ghiacciaio del Miage: conformazione particolare; si trova a bassa quota.
- Ghiacciaio del Rutor: varietà paesaggistica, con laghi, morene, rocce levigate.
Servizio Glaciologico Lombardo (SGL)
Avremo la fortuna e l’onore di esplorare i ghiacciai della Lombardia con i volontari del Servizio Glaciologico Lombardo. Questo ci darà la possibilità di conoscere chi studia i ghiacciai, ne ascolta il battito, ne coglie i mutamenti. Potremo approfondire il loro rapporto con i ghiacciai, come ne vivono l’arretramento: raccoglieremo dunque le impressioni ed i sentimenti di chi è in prima linea riguardo alle tematiche glaciologiche. Sarà anche un’occasione per capire come vengono svolte le loro analisi e per incontrare un punto di vista scientifico.
Sito web
Riteniamo indispensabile realizzare un sito internet dove far confluire i risultati finali del progetto: oltre al documentario ed alla raccolta fotografica, anche i pensieri dei protagonisti, le loro emozioni, nel percorso personale di consapevolizzazione sul tema dell’arretramento dei ghiacciai. Altra sezione importante del sito sarà quella in cui verranno riportate le tracce GPS delle esplorazioni e degli spot fotografici più affascinanti, in modo da stimolare e facilitare l’avvicinamento ai ghiacciai. Infine, sarà presente anche una sezione riportante le news riguardanti lo sviluppo del progetto e le informazioni di contatto.
Social Network
Per il successo del progetto è indispensabile avvicinare gli spettatori ai temi trattati. Parole chiave in tal senso sono multimedialità e interattività. L’utilizzo dei social network consente di instaurare un legame con il pubblico: innanzitutto assicurano visibilità al prodotto finale, ma la possibilità più interessante è quella di poter portare dentro alle esplorazioni, tramite dirette, contest artistici, aggiornamenti in tempo reale. Mai come quest’anno ci siamo resi conto della nostra profonda sete di emozioni, ma anche di quanto sia bello poterle condividere con gli altri: una diretta Instagram di un tramonto da una cresta che si affaccia su un ghiacciaio, l’intervista in diretta ad un glaciologo attorno ad un falò in una notte stellata (con possibilità di porgergli le domande che arrivano dal pubblico) sono possibilità a cui attingere a mani unite. Il social network dà la possibilità al pubblico di partecipare attivamente al progetto: i contenuti vincitori di contest artistici a tema possono essere ripubblicati su di essi, con vignette, disegni, o altre forme espressive.
Il team - Chi siamo
Elia Lazzari
Sono un ragazzo nato nel ‘94 a Bologna, fin da piccolo abituato alla montagna, tra appennino e Dolomiti. Ho iniziato a fotografare per passione circa nel 2015 con la fotografia analogica. Mi sono subito reso conto che tramite questo strumento riuscivo a mostrare alle altre persone una parte delle emozioni che vivo in mezzo alla natura. Dal 2018 collaboro con la fondazione Dolomites UNESCO in qualità di fotografo sostenitore, grazie alla quale riesco a rendere i miei lavori utili per un progetto per me fondamentale. Da quando ho iniziato a viaggiare, mi sono subito messo alla ricerca di forme mozzafiato, ovviamente in mezzo alla natura, e fin da subito alla vista dei primi ghiacciai ne sono rimasto affascinato. La morfologia del ghiaccio dà forme uniche e colori intensi. Quel blu forte e d'impatto che timidamente si illumina all'interno dei crepacci è una gioia per gli occhi. Durante il mio primo viaggio in Islanda sono rimasto per ore a guardarli anche da lontano; da quel momento i ghiacciai sono diventati per me una passione. Quindi mi sono interessato all'alpinismo invernale e ho iniziato ad imparare e sperimentare le tecniche e le manovre necessarie per percorrerli in sicurezza. I ghiacciai sono diventati molto importanti per me al punto che mi sono detto che avrei voluto fare qualcosa per aiutare le persone a conoscerli meglio per poi appassionarsi di più al tema. Ho quindi pensato subito a Giò e Lucio, due amici di montagna con i quali ho anche avuto a che fare per la realizzazione di un progetto interessante sul quale stavano lavorando. Abbiamo così formato il Melting Team e siamo pronti a partire!
Giovanni Bez
Studio alla magistrale di semiotica a Bologna, questo è il quinto anno in cui sono completamente immerso nello studio della produzione di significati. Tendenzialmente prediligo testi audiovisivi, tant’è che in triennale mi sono laureato con una tesi sul documentario “Free Solo” vincitore agli Oscar 2019 (“Free Solo: realtà come esperienza estetica, nel documentario”). In magistrale ho lavorato su altri testi che mi hanno dato la possibilità di comprendere come si strutturano efficacemente i significati attraverso le narrazioni. Non posso rinunciare alla musica e negli ultimi tre anni ho condotto un programma radio musicale nell’emittente bolognese Radio Citta Fujiko. Arriviamo alla montagna però, nasco in Val di Zoldo una valle che poggia la sua schiena tra il Pelmo e il Civetta. Fin da bambino correre e arrampicare tra gli alberi del bosco dietro casa, o sdraiarsi su un prato per ore ad ascoltare il vento era la normalità, tant’è che per coglierne la bellezza ho dovuto vivere lontano molti anni. Così piano piano ho capito che nella mia infanzia ben poco era stato “normale” agli occhi di chi non è cresciuto in un contesto montano. Ho conosciuto Lucio ed Elia ormai molti anni fa e più coltivavo l’amicizia con loro, più riscoprivo l’amore per la montagna che per molto tempo avevo dimenticato. Fino a che non abbiamo collaborato l’estate scorsa ad un progetto audiovisivo a Zoldo e da lì è partito tutto: “perché non raccontiamo i ghiacciai italiani e i problemi connessi al surriscaldamento globale?”. Facciamolo.
Lucio Radaelli
Sono uno studente magistrale in Ingegneria Energetica, profondamente ed inguaribilmente innamorato della montagna. Per anni ho cercato invano di trovare un modo per sfogare le mie idee e la mia originalità, poi ho trovato l’antidoto: unirle alla mia passione. Così è nata @pilloledizoldo, la pagina Instagram che promuove la Val di Zoldo, l’anfiteatro dolomitico dove ritrovo me stesso, dove sfuggo dalla frenesia della vita di tutti i giorni… insomma, la mia Itaca. Pilotando la pagina con Giovanni e tramite un altro progetto audiovisivo ho conosciuto Elia, che mi ha invitato a prendere parte a questo progetto. Ricordando l’immensità dei ghiacciai patagonici e le tante estati ai piedi di quelli austriaci, non ho potuto che accettare.
Ti piace il nostro progetto? Ogni aiuto è gradito...
Il progetto verrà attualmente autofinanziato, ogni viaggio, ogni professionista che ci darà una mano sarà eventualmente pagato dal Melting Team. Ma lo faremo con passione e questo sarà sicuramente uno dei più validi investimenti che faremo.
Tuttavia se sei interessato a supportarci, ecco un elenco pratico di idee con il quale possiamo essere facilmente aiutati:
- 🚗 Buoni carburante e Viacard autostradali: Tanti viaggi ci aspettano e cercheremo di ottimizzarli il più possibile ma in ogni caso ne faremo tanti
- 🩳 Abbigliamento tecnico per alta montagna: Nonostante il nostro background da montanari, non abbiamo proprio tutto quello che ci occorre, alcune cose dovranno essere acquistate per poter registrare le parti in quota del nostro progetto.
- ⛺ Attrezzature da montagna: Tende, Sacchi a pelo...
- 🛌 Pernottamenti in campeggi/rifugi: Non sappiamo ancora dove ma sappiamo che dovremo dormire bene per poter recuperare al meglio le energie per il giorno successivo.
- 😋 Cibo liofilizzato o da montagna.
- 🌄 Guide Alpine: Qualora ci fosse la possibilità, con una guida potremmo espandere i nostri orizzonti e raggiungere luoghi più esposti, dove senza la conoscenza del posto, da soli non proveremmo mai ad andare.
- 📽 Attrezzatura fotografica da integrare ed accessori di produzione: Anche se disponiamo di sufficiente attrezzatura, potrebbe essere necessario acquistare alcune cose secondarie.
- 🕴 Eventuali collaboratori alla regia o al montaggio.
Se vuoi offrirci un caffè o qualcos'altro, ecco un MoneyBox sicuro che vi permetterà di darci una mano: https://paypal.me/pools/c/8yzvWptT0F
Per qualsiasi proposta o informazione
Credits:
Foto: Elia Lazzari - www.eliusoutdoor.com