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Etiopia, il salto dei tori Il rito di iniziazione dei giovani hammer

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L'attesa

A volte l'attesa è una componente essenziale di un’evento, di una situazione, di un passaggio di vita. In una mattina del gennaio 2015 un rito emozionante e coinvolgente come il “Salto dei tori” attendeva di essere vissuto. Prima di tutti da Kafa un giovane Hamer, poi dalla sua famiglia e dal suo villaggio ed infine sicuramente da noi, emozionati per la partecipazione a questo rito importantissimo per la cultura di questa etnia.

La cerimonia

La cerimonia del salto dei tori rappresenta uno degli eventi più significativi della cultura Hamer, si tratta infatti dell'iniziazione maschile all'età adulta. In questa speciale occasione i giovani Hamer sono chiamati a mostrare forza e coraggio saltando con agilità sul dorso di tori sistemati uno di fianco all'altro, da cui devono salire e scendere 4 volte. Si tratta di un rito particolarmente lungo e complesso che si protrae fino al tramonto.

L’abbigliamento delle donne è composto da tre diversi indumenti in pelle tutti impreziositi da piccole conchiglie cipree. Sulle loro braccia e sulle caviglie sfoggiano con orgoglio grossi bracciali in ottone o nichel.

L'abbigliamento tradizionale degli uomini è un gonnellino colorato che si stringono in vita mediante la cartuccera. Tutti fanno bella mostra di numerosi bracciali ed orecchini oltre a scarificazioni sul corpo.

Le cicatrici, per gli Hamer, come per gran parte delle popolazioni della Bassa Valle dell’Omo, sono motivo di orgoglio e testimoniano forza, coraggio, valore.

Le scarificazioni presenti sul ventre e sulle braccia delle donne sono invece semplici decorazioni a fini estetici. Le cicatrici che invece hanno sulla schiena, e di cui vanno molto fiere sono i segni tangibili della devozione e dell’affetto verso il ragazzo che dovrà passare dall’adolescenza all’età adulta attraverso il superamento della prova del salto dei tori.

I riti propiziatori

Gli uomini che si erano seduti appartati sotto alcuni alberi sui loro sgabelli in legno per disegnarsi il corpo con argilla bianca e sistemarsi piume nei capelli hanno iniziato i riti propiziatori. Kafa ha portato agli anziani un piccolo bastone di legno intagliato con la punta arrotondata, un chiaro simbolo fallico, ed una zucca contenente l’acqua sacra.

Espletati i riti propiziatori il ragazzo, circondato dai Maz, gli amici che hanno già superato la prova e che potremmo considerare come una sorta di "padrini", si è avviato verso il luogo dove ha avuto inizio la cerimonia vera e propria.

La fustigazione

I Maz hanno distribuito alcune fascine tagliate da un albero particolare che non dovrebbe causare infezioni alle ferite, preparandosi tra suoni di trombe, danze, polvere e sudore. Si avvertivano palpabili nell’aria fermento ed eccitazione , mentre i Maz si disponevano ad una certa distanza l’uno dall’altro.

Le donne vicine alla famiglia del candidato si sono fatte spalmare dalle più anziane del burro sulla schiena, sulle spalle e sulle braccia: servirà ad attutire i colpi delle verghe sulla loro pelle.

Sotto un sole rovente, tra nuvole di polvere, grida di incitamento, battiti di mani e un frastuono di suoni le donne, alcune sono solo bambine, chiedevano con insistenza di essere frustate, mentre ballavano e saltavano di fronte ai Maz, tenendo alzato il braccio destro. E se loro non erano disposti a farlo, li strattonavano, li inseguivano, li schernivano per convircerli a frustarle.

La preparazione del salto

Nel luogo sacro, prescelto dagli avi da tempo immemorabile, una radura dove una mandria di buoi veniva tenuta sotto controllo dai Maz. Le donne continuavano le loro danze e i loro camminamenti in tondo, stavolta intorno alla mandria, con il chiaro intento di disorientare gli animali.

Nugoli di polvere si addensavano nell’aria ed il sole bruciava sui corpi sudati delle donne facendo colare il miscuglio di burro ed argilla di cui erano cosparse donando alla loro pelle un effetto oleoso molto particolare.

Alcuni ”padrini” hanno scelto tra i buoi separandoli dalla mandria. Quelli più adatti alla cerimonia li hanno immobilizzati prendendoli per le corna e per la coda. I prescelti, in numero di sette, sono stati sistemati in fila uno accanto all’altro ed anche se a fatica hanno cercato di tenerli fermi ed allineati.

Le donne intanto hanno aumentato il ritmo delle danze e dei salti, accompagnate dai suoni di tromba sempre più acuti.

Il salto dei tori

Kafa dopo la benedizione di un anziano, completamente nudo, con una sottile corda vegetale incrociata attorno al petto simbolo dell’infanzia che sta abbandonando, era pronto per cimentarsi nella prova.

I Maz hanno dato il segnale per far partire Kafa che dopo una breve rincorsa è saltato sul primo bue e, in equilibrio precario, è balzato sul dorso degli altri animali incitato dai padrini, sino a completare la prova che ha dovuto ripetere per quattro volte consecutive.

I festeggiamenti

Al termine della cerimonia, tra la gioia degli amici e dei parenti, tutti i partecipanti sono usciti dallo spiazzo per rientrare al villaggio. Qui i festeggiamenti continueranno per due giorni e due notti.

A questo punto gli altri turisti se ne sono andati. Il fatto che il nostro autista/guida abbia vissuto qualche anno in questa zona ci ha permesso di andare anche al villaggio dove fervevano i preparativi per la cena e si ammucchiano le zucche contenenti una sorta di birra locale. Pur tenendoci in disparte per non disturbare la festa di Kafa e del villaggio abbiamo avuto modo di vedere un'altro momento intimo della cultura Hamer.

Ormai il sole era basso all’orizzonte quando i giovani Hamer hanno partecipato alla danza “Evangadi”, un rito di corteggiamento dove le ragazze, abbracciate tra loro e allineate, si sono poste di fronte ai ragazzi, anch’essi allineati su un’altra fila. I giovani maschi, spiccavano salti e si avvicinavano alle ragazze battendo i piedi a tempo di musica. Anche le giovani donne, a loro volta, si avvicinavano ai ragazzi. Un bellissimo tramonto ha impreziosito una giornata indimenticabile.

Created By
FABRIZIO VANZINI
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Credits:

Grazie a Kafa ed al villaggio Hamer.