La zebra e il bradipo
Un giorno in una foresta una zebra incontrò per caso un bradipo.
La zebra, vantandosi d'essere più veloce di tutti gli animali, decise di sfidare il bradipo, che accettò e la gara ebbe inizio .
La zebra partì veloce come un fulmine, mentre il bradipo partì in maniera lentissima e perse la gara.
Cosìil bradipo capì che aveva fatto un grande errore nell'accettare la sfida, perché per lui sarebbe stato impossibile vincere contro un animale più veloce .
La favola insegna a non fare il passo più lungo della gamba: non bisogna mai esagerare, ma piuttosto agire secondo le proprie capacità.
Samuele Calvaruso
Il gatto e il topo
Un giorno d'autunno un gatto e un topo andarono a guardare la tv nella casa del padrone.
Il topo voleva vedere un programma, ma il gatto ne voleva vedere un altro e così iniziò a lamentarsi. Il programma finì e nessuno dei due capì qualcosa.
Il gatto e il topo decisero allora di scegliere una volta ciascuno.
Impararono che non bisogna litigare per cose futili e diventarono amici.
Matteo D'Aiuto
Il ghepardo e il bradipo
In una giornata di sole un ghepardo fece una gara di velocità con un bradipo. Il ghepardo era talmente veloce che andò a sbattere sulle rocce e fu costretto a rallentare. Pensava che il bradipo fosse troppo lento per vincere la gara, così decise di riposarsi un po’ e si addormentò. Il bradipo invece continuò la gara raggiungendo per primo il traguardo. Il ghepardo, sentendo le urla degli altri animali, incominciò a correre certo di superare il bradipo, ma ormai era troppo tardi perché il bradipo stava già festeggiando la vittoria.
Nella vita non si devono sottovalutare gli avversari.
Sebastiano Salpietro
Il gallo e l'anatra
In una fattoria un gallo e un’anatra si trovarono a contendersi una fetta di pane.
Decisero di sfidarsi nel canto e il vincitore si sarebbe mangiato quella fetta.
Il gallo le disse: "Non vincerai mai, lo sai anche tu che sono più bravo di te". L’anatra gli rispose: "Chi lo sa, magari vincerò io!".
Com'era prebedibile, vinse il gallo. Nel mangiare la fetta di pane, però, il gallo si affogò con un boccone e l’anatra subito si avvicinò per aiutarlo. Con il suo becco gli tirò fuori dalla gola il pezzo di pane e per gratitudine il gallo le donò la parte rimanente della fetta.
Nella vita bisogna essere altruisti e non pensare solo a se stessi.
Sebastiano Salpietro
Il corvo e il cigno
Un giorno un corvo decise di fare una volata in cielo e, passando sopra uno stagno, si accorse di un bellissimo cigno bianco.
Il corvo, invidioso del cigno e delle sue piume bianche, progettò di aspettarlo sopra un albero, presso le rive dello stagno, per rovesciargli addosso un secchio di vernice grigia.
Il cigno passò sotto l’albero, ma il corvo scivolò e cadde, rovesciandosi addosso la vernice e mettendosi in ridicolo davanti a tutti gli animali. Da quel giorno il corvo smise di essere invidioso.
È meglio, quindi, non essere invidiosi di nessuno per non passare guai.
Filippo Riggio
Il cane e il gatto
In un giorno di primavera, un cane andò in una piccola casetta per mangiare, ma vi trovò un gatto con il suo pranzo. Fra i due nacque una discussione su chi dovesse stare nella casetta. Mentre discutevano, si accorsero di un serpente affamato che voleva mangiarli così unirono le loro forze per sconfiggerlo. Alla fine il gatto invitò il cane a restare.
La morale di questa favola è che l’unione fa la forza.
Giovanni La Rosa
L’elefante e lo scoiattolo
Vivevano nella giungla un grosso elefante e un indifeso scoiattolo. Un giorno di temporale lo scoiattolo perse la strada di casa e poiché si era fatto male alla zampina, chiese aiuto a un elefante, che, essendo alto poteva scorgere meglio le tane sugli alberi. Con l’aiuto dell’elefante, lo scoiattolo ritrovò la sua casetta e i due divennero amici.
La morale è che i più grandi devono aiutare i più piccoli.
Giovanni La Rosa
Il gatto e il topo
In un giorno d’inverno un gatto e un topo stavano giocando a rincorrersi.
Mentre si rincorrevano tra i mobili e i divani, il topo non si accorse che la porta era socchiusa e finì fuori di casa.
Una volta fuori iniziò a chiamare il gatto per chiedergli aiuto.
Allora il gatto, che non era mai uscito mai di casa, si fece coraggio e varcò la soglia per aiutare il topo.
Lo trovò bagnato fradicio perché il povero topino era finito in una pozzanghera.
Il gatto lo riportò in casa e, non appena il topino si riprese, continuarono a giocare e a rincorrersi a vicenda.
Valerio Cardinale
Le due gazzelle
In un giorno di primavera due gazzelle passeggiavano in una prateria.
Una delle due aveva la coda spezzata e l’altra la disprezzava dicendo: “Come sei brutta! Senza la tua coda hai perso del tutto il bell’aspetto della nostra specie”.
“Sarà come dici tu, ma sono pur sempre agile e veloce come tutte le gazzelle” rispose l’altra.
Ad un tratto un leone sbucò fulmineo da un cespuglio e le due gazzelle si diedero alla fuga. La gazzella malevola, però, nel fuggire inciampò in un sasso e la coda le rimase impigliata.
Sarebbe stata sbranata dal leone se l’altra gazzella non fosse tornata indietro a liberarle la coda. Una volta in salvo le due gazzelle divennero amiche e l’una non offese più l’altra per il suo aspetto.
La favola insegna che se una persona ti offende non devi ripagarla con la stessa moneta.
Marsala Edoardo
Il coniglio e la tartaruga
Un giorno nel bosco un coniglio vide passeggiare molto lentamente una tartaruga e le disse : “Come sei lenta! Guarda invece come sono veloce io” e, in un attimo, fece il giro del bosco e ritornò da lei.
Allora la tartaruga propose al coniglio: “Incontriamoci domani nel bosco, percorriamolo tutto e vediamo chi arriva prima.”
“Ok, ci sto! E mettiamo in palio pure il medaglione d’oro che mio nonno vinse alle olimpiadi!” aggiunse il coniglio.
La tartaruga, che aveva una sorella gemella, si accordò con lei: una sarebbe rimasta all’inizio del bosco, mentre l’altra alla fine. La mattina seguente le tartarughe fecero così come avevano deciso la sera prima.
Quando arrivò, il coniglio disse: “Sei pronta a perdere?”e fece una risata maligna.
La tartaruga non disse nulla. Ed ecco il momento…tre, due, uno… via!
Il coniglio cominciò a correre più veloce che mai, ma al suo arrivo con sorpresa vide ad attenderlo la tartaruga. "Non è possibile!” urlò e, a malincuore, le diede il medaglione e con le orecchie basse se ne andò via. Le due tartarughe tornate a casa fecero festa.
Questa favola insegna che non bisogna sottovalutare le capacita’ degli altri perche’a volte potremmo rimanerne stupiti!
Martina Amato
Il coniglio, la lepre e il canguro
In un piccolo villaggio vivevano due amici inseparabili: un coniglio e una lepre. Erano amici sin da piccoli e condividevano tutto.
Durante le vacanze estive avevano fatto insieme l’ iscrizione alla scuola media. Il primo giorno di scuola, però, il coniglio si era messo a parlare con uno sconosciuto: il canguro.
Parlano, parlano e decidono di diventare amici e di sedersi accanto nello stesso banco, lasciando da sola la lepre.
La lepre era tanto gelosa di quei due, ma si disse:” Me ne farò una ragione, mia madre mi dice sempre che è meglio stare soli che male accompagnati”.
Dopo qualche giorno, il coniglio si scusò: “Scusa se non mi sono seduto con te”. La lepre rispose : “ Stai tranquillo”. Si sono dati un caldo abbraccio e hanno fatto pace.
Tra amici occorre essere capaci di perdonare.
Elena Guagliardito
Il cavallo e la volpe
In un bosco vivevano un cavallo che era gentile con tutti gli animali e una volpe molto sgarbata.
La volpe, mentre gironzolava nel bosco, s'imbattè in un'altra volpe molto più anziana cui era caduta la spesa.
La volpe fece finta di niente e si allontanò, mentre il cavallo si avvicinò e l'aiutò.
Bisogna seguire l'esempio del cavallo e aiutare chi è in difficoltà.
Samuele Baglio
La lepre e il riccio
Un giorno una volpe e un riccio si sfidarono a chi facesse per primo cento giri nel bosco.
La gara ebbe inzio: la lepre scattò velocemente e il riccio si avviò piano piano. La lepre, giunta al novantanovesimo giro, credendo di aver ormai in pugno la vittoria, si fermò a riposarsi e si addormentò.
Il riccio, invece, proseguì lentamente ma costantemente e vinse la sfida.
La favola insegna che con la perseveranza si raggiungono anche i traguardi più difficili.
Miriam Orlando
La pecora e l'aquila
Un giorno una pecorella, metre stava bevendo, scivolò nell'acqua del lago. Impaurita cercava di risalire sulla sponda, ma non ci riusciva. La vide un'aquila che volava da quella parti e subito pensò di afferrarla per mangiarla. La pecorella però si mise a supplicarla e l'aquila allora, dopo averla afferrata, la liberò.
A volte anche i nemici più temuti ci possono sorprendere.
Salvatore Romano
Il serpente
Nella savana africana, tanto tempo fa, viveva un serpente maligno che andava dicendo agli animali di poter esaudire ogni loro desiderio.
tutte le mattine gli animali della savana si radunavano davanti alla tana del serpente. Tra questi c'era la giraffa che chiese di avere il collo corto e il serpente le disse che l'avrebbe accontentata. La giraffa se ne andò tutta contenta e si mise a giocare a nascondino con le altre giraffe. Convinta di avere il collo corto, infilò la testa dentro una buca per nascondersi e rimase incastrata.
Mai fidarsi di chi ci fa false promesse.
Paolo La Barbera
Il leone e l’aquila
Un giorno ad un’aquila, mentre volava nel cielo, venne sete e andò ad abbeverarsi ad una sorgente. Lì s’imbatté in un leone molto assetato, che però non riusciva a bere perché aveva il muso bloccato dentro al foro di un tronco. Il leone piangeva e chiedeva aiuto così l’aquila, sentendo il suo lamento, decise di aiutarlo. Con i suoi artigli riuscì a liberarlo e il leone poté dissetarsi, salvandosi da una morte certa.
Da quel momento i due divennero amici
Fabio Scherma
La rana e il rospo
Un giorno, in uno stagno, una rana saltava da una ninfea all'altra gracidando allegramente. Stava saltando sull'ultima ninfea, quando improvvisamente sbucò fuori da un cespuglio un grosso rospo che con rabbia le disse: “Cosa fai sulla mia ninfea?” “Non credevo fosse tua e, poi, è così lontana dalla riva che tu con il tuo peso non potresti certo arrivarci” replicò la rana. Il rospo infastidito cominciò a saltare di ninfea in ninfea, ma a causa del suo peso scivolò e sprofondò nell'acqua dello stagno.
La favola insegna a rendersi conto e ad accettare i propri limiti.
Sofia Ardizzone
La tigre e il leone
In un caldo pomeriggio d’estate una tigre e un leone s’incontrarono nel bosco in cui entrambi erano soliti andare a cacciare.
Avvistata una lepre, i due si misero a litigare su chi dovesse cacciarla. Il litigio andò per le lunghe e la lepre ne approfittò per scappare e nascondersi. I due rimasero così entrambi senza cibo.
La favola insegna che tra i due litiganti il terzo gode.
Mariarita Calabrò
La coccinella e l’aquila
Un giorno una coccinella svolazzava nel bosco andando di fiore in fiore. Ad un certo punto si trovò davanti a una montagna grandissima. Doveva scalarla se voleva raggiungere un fiore chiamato genziana.
Giunta sulla vetta ebbe molta paura, ma un’aquila le disse: “Tu devi superare la montagna e le tue paure, così sarai la più coraggiosa e valorosa”. La coccinella ci pensò un poco e disse: “Sì, supererò la montagna e prenderò il fiore” e così avvenne. Fu così che alla coccinella spuntò il settimo punto sulle ali e divenne forte e valorosa come le aveva detto l’aquila.
Alle volte ci facciamo prendere dalla paura, ma con un amico accanto tutto è più facile.
Mariachiara Marvuglia
Il cane e l’uccellino
Nel cortile di una fattoria s’incontrarono un giorno un cane e un uccellino. Il cane era abituato a stare in casa con l’uomo, ad avere il cibo a disposizione e a condurre una vita segregata. L’uccellino, invece, era libero di andare dove voleva, ma aveva sempre il problema di procurarsi il cibo. Decisero allora di scambiarsi le vite per un giorno, ma a sera entrambi furono felici di poter ritornare ognuno alla propria vita.
Tutti devono seguire le proprie inclinazioni.
Antonino La Marca
Credits:
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