Pensieri e parole...
Al termine di un percorso didattico in cui abbiamo affrontato argomenti che si prestano a riflessioni, questi sono i pensieri e le parole dei miei allievi di 5A e 5C del Liceo Classico
Che diritto abbiamo? Può dalle nostre mani, con le quali compiamo ogni giorno un’innumerevole quantità di azioni, dipendere anche questo? La vita?
Anche fra gemelli il punto di vista attraverso il quale si percepisce la vita vissuta rimane estremamente personale e difficilmente replicabile.
Sarebbe sicuramente una situazione frustrante sapere di vivere come copia di un’altra persona, benché sentimenti e pensieri differiscano. Si sentirebbe perdere della propria individualità, essendo stato obbligato a nascere senza caratteristiche proprie.
Fino a che punto l’uomo può intervenire per piegare la natura al proprio volere e alle proprie necessità?
Pensare alla clonazione umana conduce a situazioni quasi fantascientifiche, e l'aspetto più spaventoso è che effettivamente sarebbe possibile eliminare la riproduzione sessuale e la specie umana continuerebbe comunque a esistere
ma doveroso è anche soffermarsi sulle migliorie che la clonazione porterebbe nel campo medico, sicuramente di considerevole importanza;
L’essere alla costante ricerca di qualcosa, di migliorarsi e di superare costantemente i nostri limiti ha permesso alla nostra specie di evolversi come nessun altra prima d’ora, però chissà, forse ogni tanto potremmo anche fermare questa nostra affannosa corsa, goderci quello che abbiamo e accettare anche quello che forse non potremo mai avere.
Ma a monte ci sarebbe un altro problema, ossia se sia giusto provare a sfidare Dio, o comunque se non Dio la Natura. Se infatti l'evoluzione ci ha portato a riprodurci in un certo modo, è perchè ciò può aiutare a migliorarci a livello di specie
Anche se a prima vista potrebbe sembrare un mondo utopico, a mio parere invece lo trasformerebbe in una distopia, un mondo senza differenze, dove tutti gli esseri umani sono uguali ed omologati, senza più alcuna distinzione tra due individui e questo, a mio avviso, rovinerebbe gli equilibri del mondo moderno, gettandolo nel panico.
La stessa persona clonata non avrebbe alcun diritto: questa infatti sarebbe un clone di un altro essere, perderebbe la propria identità. Credo che la scienza debba trovare un proprio limite, lasciando spazio alla natura ed evitando di imitarla in tutto e per tutto.
Un'altra questione spinosa riguarda l'eugenetica, ossia la possibilità di manipolare il patrimonio genetico per selezionare certe caratteristiche. Personalmente, ritengo che l'argomento della clonazione umana sia da trattare con estrema cautela
Nonostante tutte le possibili speculazioni e i complotti che emergono contro la comunità scientifica, sostengo la necessità di riporre un’alta fiducia e di attribuire altrettanto valore alla scienza in sé. La clonazione può divenire un settore estremamente promettente, e che può progredire solo se la ricerca mantiene, non tanto il compito di mero mezzo per giungere a un interesse individuale, quanto uno dei canali con cui gli uomini possono giungere a un punto comune, per comprendere e studiare la realtà in cui siamo calati e, con pazienza, coltivare ogni possibilità per realizzare un lavoro comune, che è tuttora in atto con una notevole quantità di attività e una mole di studi che coinvolge migliaia di scienziati e ricercatori, ma che appare ancora microscopico.
Ciò che mi ha più colpito, leggendo i dati e le informazioni raccolte in vari documenti, è l’idea che spesso viene messa in risalto, ovvero quella di creare una copia per avere a disposizione del ‘’materiale’’ compatibile, nel caso in cui si riscontrassero malattie particolari durante la vita di una persona
Il fatto che la scienza non debba porsi delle "colonne d'Ercole" e debba spingersi oltre quella caratteristica che chiamiamo "umanità", e che dovrebbe appartenerci, certamente è sbagliato.
non esisterebbe più un io, ma anche mettendosi nei panni della copia creata che potrebbe sentirsi solo o uno strumento da laboratorio o una sostituzione all' occorrenza, in poche parole si andrebbe a violare la libertà dell'individuo (copia e originale).
Si è pensato perciò di ricorrere all’editing genetico negli embrioni umani per ottenere cavie geneticamente modificate su cui condurre esperimenti, ma fortunatamente non si è arrivati a un tale abominio.
Senza dubbio la clonazione corrisponde ad andare contro le consuete modalità della natura, a violare questo “libro sacro”, non tanto dal punto di vista religioso, ma soprattutto in merito a quei principi umani annoverabili tra le cosiddette “leggi non scritte”.
Comunque, dal mio personale punto di vista, la clonazione può solo essere una svolta positiva nel campo della genetica e soprattutto, guardando al futuro, nell'ambito medico, pur essendo effettivamente non del tutto un processo naturale, ma questo concetto può essere facilmente superato in favore della salute e dell'evoluzione.
ritengo che la clonazione possa essere utile per studi di carattere medico e psicologico purché non sia abusata ed utilizzata per motivi personali fino a quando non siano accertate le conseguenze che può portare e al paziente clonato e al paziente da clonare.
Ebbene, la clonazione, benché costituisca una scoperta d’avanguardia ormai comprovata scientificamente, presenta ancora un che di irriproducibile e fallibile: la coscienza umana, in tutta la sua inconoscibilità e irrazionalità. Benché non sia epistemologicamente possibile avere certezze a riguardo, è, tuttavia, naturale supporre che l’unità individuale umana non possa mai essere clonata, giacché l’uomo non è solamente un insieme di geni, ma è anche esperienza vissuta, apprendimento empirico, l’uomo è emozione e sentimento, è ambiente ed è storia, l’esistenza umana, insomma, è a tal punto influenzata dall’ambiente esterno e dalla percezione soggettiva che di esso ha, da non poter essere in alcun modo replicata ed ingabbiata in una manipolazione deterministica che non riuscirebbe mai, comunque, a reprimerne totalmente la libertà emozionale, intellettuale ed istintuale. Non si vuole, con queste affermazioni, negare in toto l’efficacia e l’importanza scientifica della clonazione, la quale, se utilizzata in ottica correttiva, costituisce indubbiamente un importante strumento che l’uomo è riuscito a crearsi per migliorare le condizioni di vita delle specie viventi, ma è doveroso, date le potenzialità di tale strumento, vigilare a che esso non esploda nelle mani stesse dell’uomo, la cui capacità di controllare gli strumenti messi a disposizione dalla scienza non è così scontata: a dircelo è il passato, ad ammonirci è la storia.
Penso che possano essere considerati leciti tutti quegli interventi sul genoma umano che hanno come fine la clonazione di tessuti, singoli organi, cellule, che possano portare beneficio nel campo della medicina verso un individuo
Personalmente ritengo che se con la clonazione degli animali esistesse la possibilità di trovare delle cure per alcune malattie e salvare delle vite, nonostante alcuni effetti collaterali notevoli, allora varrebbe la pena tentare, a patto comunque di rispettare l’etica del contesto in cui viviamo.
Personalmente ritengo che la clonazione possa essere, se ben impiegata, un utile strumento per cercare di combattere malattie incurabili e terribili che colpiscono gli uomini e migliorare così la vita umana e permette di utilizzare per la ricerca meno animali possibili
mi trovo fortemente contraria all’idea della clonazione umana, forse perché suggestionata ingenuamente da film e dal timore delle mutazioni genetiche, ma per quanto riguarda gli animali sono un po’ confusa. Preferirei l’utilizzo di metodi alternativi nella ricerca di nuove cure per malattie difficili da gestire, ma capisco anche che il tempo non è sempre a nostro favore e che avendo a disposizione le attuali conoscenze in campo genomico può venire l’impulso di approfittarne.
sicuramente l'uomo clonato sarà vittima di un soffocamento psicologico, in quanto costretto a pensare di essere la copia di un altro.
Penso, perciò, che la clonazione genomica permetterà di compiere grandi passi avanti, in particolare in campo terapeutico e ambientale, rendendo possibile lo sviluppo di cure per malattie che oggi sono incurabili, come le patologie degenerative, e la salvaguardia della biodiversità.
Per quanto io creda che il progresso scientifico non debba essere mai ostacolato da esterni, la clonazione umana sembra veramente sfiorare un limite che è sempre stato insuperabile e che, personalmente, ritengo debba continuare a esserlo
Ritengo pertanto che la clonazione genotipica applicata agli esseri viventi per ora sia impraticabile e non necessaria.
vi sono una serie di problemi etici e pratici difficilmente superabili, almeno per ora. Uno dei problemi pratici, oltre alla basse percentuale di riuscita riscontrata nella clonazione animale, è che si può clonare il genoma ma non il fenotipo, quindi tutte quelle caratteristiche non anatomiche come il carattere e la personalità, che sono poi gli elementi che distinguono un individuo da un altro
Ritengo dunque che la clonazione sia uno strumento davvero utile per l’intera umanità; con questo mezzo in futuro potremo probabilmente curare o addirittura eliminare problemi come le malattie più gravi o l’estinzione degli animali. Bisogna procedere in questa direzione e non bloccarsi; tutte le più grandi scoperte scientifiche sono state fatte attraverso degli esperimenti ed è dunque fondamentale procedere esattamente come è stato fatto con i cloni di alcuni maiali per fornire organi che non potessero essere rigettati durante i trapianti.
Quindi, nonostante i fini sopracitati potrebbero giustificare il ricorso a questa tecnica, nel corso della storia dell’uomo sono stati commessi innumerevoli errori seguendo il criterio machiavelliano de “iil fine giustifica il mezzo”. Alla luce di tutto ciò, spero che la clonazione rimanga una pratica illegale e non venga mai pratica soprattutto sull’essere umano.
Riguardo tale argomento non riesco ad avere un'opinione ben precisa, sono cioè molto dubbiosa e confusa. Infatti, da una parte credo che possa avere risvolti positivi: si potrebbe infatti intervenire con la clonazione su tutti quegli animali in via d’estinzione e garantirne così il proseguimento della specie
A questo proposito penso che per quanto possa essere crudele nei confronti degli animali, per gli esseri umani deve essere inammissibile
D’altra parte sarebbe possibile conservare specie a rischio di estinzione oppure effettuare clonazioni a scopo terapeutico inserendo in specie animali, vegetali o batteriche, geni che producono molecole utili per patologie umane come Parkinson e Alzheimer.
In generale, tutte le azioni che vengono compiute in laboratorio (e non) devono essere effettuate in modo consapevole
Per quanto riguarda la clonazione di esseri umani, invece, non penso che sia una prospettiva moralmente ed eticamente giusta, oltre al fatto che si incontrerebbero anche ostacoli e problemi a livello scientifico e biologico.
Sono, invece, contraria all’applicazione della clonazione nel campo degli animali da allevamento
penso che sia inutile e scientificamente immotivato clonare un essere umano per, ad esempio, migliorare le qualità genetiche dell’umanità
dovremmo tralasciare l’etica e la religione che non hanno mai portato a un concreto progresso umano.
Secondo la mia prospettiva,il margine di miglioramento portato dalla clonazione è troppo alto per essere ignorato e trascurato. È tuttavia importante anche tenere in forte considerazione le problematiche che si presenteranno,le prime di tipo etico, che vanno gestite con impegnata consapevolezza e nel rispetto dei principi di tutela della vita.
Io non sono a favore di questo processo, poiché credo che il mondo sia bello specialmente per il fatto che ogni individuo si possa ritenere unico e questa unicità dovrebbe partire dai tratti somatici di ogni essere.
mi trovo assolutamente in disaccordo con la clonazione umana. Questa, oltre ad essere del tutto contro natura, come già detto, porterebbe alla negazione della dignità del singolo individuo.