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#fanuovetuttelecose «Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?» (Isaia 43,19)

Il momento che stiamo vivendo è complesso, il nostro cuore è turbato e alcuni di noi stanno vivendo anche grandi sofferenze. Crediamo che sia un tempo da abitare in tutte le sue sfumature. Sentiamo il bisogno di ascoltare quello che stiamo vivendo e riconoscere e assumere con consapevolezza e libertà il bene che ogni situazione, anche la più tragica, “contiene”.

Non vorremmo che, passata questa tempesta, tutto ritornasse come era prima, come se questo deserto che stiamo attraversando fosse semplicemente da dimenticare. Se questo momento ci chiede un cambiamento reale, gioca un ruolo centrale l’azione educativa. Papa Francesco ci richiama ad un rinnovato Patto educativo che metta al centro la persona e la sua dimensione comunitaria. In una prospettiva cristiana si tratta di educare a guardare alla vita, anche nei suoi momenti più tremendi, come un luogo dove Dio agisce e parla ad ogni persona, per invitarla a realizzare quel bene, che nel qui ed ora della vita è realizzabile. L’arte del discernimento è la maniera in cui si cerca di ascoltare e rispondere a Dio che agisce e parla.

Il desiderio che ci conduce sul percorso è di riconoscere le cose nuove che Dio già ora in questa situazione sta facendo.

Come capi e capo, lupetti e coccinelle, esploratori e guide, rover e scolte desideriamo riconoscere in questa situazione di emergenza una chiamata. È la chiamata che Dio sta rivolgendoci come comunità associativa, la cui specificità è espressa dalle tre scelte del Patto associativo fatte proprie dalle capo e dai capi.

Desideriamo ascoltare e interpretare i segni della presenza di Dio nel qui ed ora della nostra situazione, scegliere quale sia il meglio che siamo chiamati a fare e contemplare così il mondo di questo nostro tempo alla luce di quello Spirito di Dio che lo abita e ci accompagna in esso verso un bene più grande.

Attenzioni e strumenti

Gli strumenti da utilizzare nel percorso sono la preghiera personale come luogo di ascolto profondo e il colloquio spirituale come luogo di condivisione con i compagni di strada del frutto del proprio ascolto.

Questa condivisione avrà due luoghi: quello della propria Comunità capi e quello più ampio dell’Associazione. Sono differenti i momenti che ci vedranno coinvolti in questo tempo che sentiamo essere più lungo di quanto ci saremmo aspettati. È importante che la condivisione sia libera: solo chi se la sente, potrà mettere in comune il proprio vissuto interiore.

Percorso

Il percorso sarà scandito dalle quattro “azioni” dello scouting: ascoltare, interpretare, scegliere e contemplare.

Ci vediamo il 25 marzo alle ore 21.00 in diretta sulla pagina Facebook di Proposta Educativa. Appuntamento video in differita il 26 marzo alle ore 12.00.

Scopri i passi del percorso.

Non mancare!

Si ringrazia per la fotografia Martino Poda.