Dei delitti e DELLE pene CESARE BECCARIA
ANALISI DEL CONTESTO
Storico
Nel 1700 la Gran Bretagna e la Spagna si scontrarono, anche oltre mare, ma dalla sconfitta francese deriveranno la rivoluzione Americana e più tardi quella Frances. In Italia che prima era in declino vedrà i tentativi di riforma degli stati italiani
Culturale
La ripresa culturale italiana è legata alla tradizione scientifica Galileiana e al nuovo storicismo di Vico, successivamente si creano i giornali che servono per far diffondere il sapere, poi gli studi giuridici e economici riprenderanno
Personale
Cesare Beccaria riceve l’amicizia di Pietro Verri elaboreranno: il saggio Del disordine e de’ rimedi delle monete nello Stato di Milano nell’anno 1762 a Lucca e nel 1764 la sua opera principale, Dei delitti e delle pene, pubblicata da fonte anonima a Livorno
PAROLE CHIAVE
Secondo Beccaria a tutti gli individui spetta una condizione di benessere (felicità) e di piena libertà di cui solo una piccola parte può essere concessa al sovrano. Inoltre le pene sono utili per dissuadere dall'idea di ricommettere il medesimo reato tuttavia non devono arrecare più dolore del necessario.
IL FONDAMENTO DI LEGITTIMITÀ DELLA PENA
Secondo Beccaria le pene sono legittime per l’unico scopo di dissuadere le persone del compimento del danno. In più la pena non avviene per interpretazione del giudice, è già presente e non può essere cambiata L’unico interprete delle leggi può essere il sovrano, poiché egli ha ricevuto parte della libertà del popolo, potremmo perciò dire che la legge non è solo nelle mani dei giudici ma di tutto il popolo.
“PRONTEZZA”, “PROPORZIONALITÀ” E “DOLCEZZA” DELLA PENA
Una pena deve essere proporzionale al danno commesso misurato per la quantità di danno arrecata alla nazione. Deve essere capace di provocare impressione ed evitare che ri avvenga ma non deve tormentare. Deve essere pronta perché qualora la pena è più pronta allora l’effetto sarà maggiore. Le pene non devono arrecare più danno del necessario “uno dei più gran freni dei delitti non è la crudeltà delle pene, ma l’infallibilità di esse”. Infatti più la pena sarà dolorosa o condurrà alla morte meno sarà efficace.
Contro la tortura e la pena di morte
Secondo Beccaria la tortura è inutile dato che si obbliga un innocente ad auto condannarsi pur di smettere di torturarlo e si aiutano i rei a trovare delle scappatoie. Anche la pena di morte è inutile dato che da un effetto maggiore una pena meno terribile, ma prolungata per più tempo
STILE DELL’OPERA
Beccaria ha un morale che lo anima, infatti quando si prova ad articolare le sue convinzioni si infiacchisce, mentre quando gli si dà meno importanza si ravviva.
L’AUTORE
Beccaria è un uomo animato da forti ideali morali, dai quali deriva la sua efficacia rivoluzionaria nei diritti sociali.
DESTINATARI DELL’OPERA
I destinatari degli scritti erano i politici e i giudici, ma anche i cittadini che sanno di queste ingiustizie, ma che non fanno niente dato che credono che loro non faranno mai niente di male per doverle subire. Soprattutto però ai cittadini di oggi dato che commettiamo ancora gli errori della tortura, pena di morte e pene ingiuste
Progetto di Federico, Jacopo, Davide e Leonardo - 2B Istituto Pavoni Tradate