Mimmo Paladino ritratto di un artista

la vita

Mimmo Paladino nasce a Paduli (Benevento) il 18 dicembre del 1948 e lavora oggi tra la sua terra d’origine e Roma. è un artista, pittore, scultore e incisore italiano, uno dei rappresentanti più affermati della Transavanguardia, movimento nato nel 1980 dal critico Achille Bonito Oliva che esplode nella sezione “Aperto” della Biennale di quell’anno: gli artisti rivendicano un ritorno alla pittura in opposizione al Minimalismo e Concettualismo. L’esperienza di Paladino si evolve negli anni Ottanta unendo al linguaggio astratto una rinnovata attenzione per il figurativo. Attraverso riferimenti al mito giunge ad un’arte dal sapore arcaico, mediterraneo, onirico (legata al sogno), che ha come perno il tema della memoria e del frammento.
Le sue statue sono icone, maschere antiche, geometrizzanti. Memorabile resta la sua installazione "Montagna di sale" a piazza del Plebiscito a Napoli, degli anni 90, con figure umane di guerrieri e i grandi cavalli rovesciati dentro il cumulo bianco di sale. Paladino si dedica, oltre che alla pittura e alla scultura, anche all’incisione: l’acquaforte, l’acquatinta, la linoleografia, la xilografia.
Interviene poi sul territorio, con installazioni per chiese, piazze e palazzi. Altro luogo privilegiato è il teatro per il quale svolge un’attività intensa di scenografo. Si cimenta anche nel cinema. Le sue opere sono collocate in permanenza in alcuni dei principali musei internazionali tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York.

la transavanguardia

La transavanguardia è una corrente pittorica emersa in Italia intorno al 1980 che si è proposta di superare il linguaggio astratto-concettuale delle neoavanguardie attraverso un ritorno a materiali e tecniche pittoriche tradizionali e una figurazione dai tratti espressionisti, e talvolta con un recupero di motivi e forme del passato. Esponenti della transavanguardia, sostenuta dal critico A. Bonito Oliva (cui si deve il neologismo), sono S. Chia, M. Paladino, E. Cucchi, F. Clemente, N. De Maria, presentati per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1980.

La poetica dell'artista

Le opere

L’opera si intitola "Stupor mundi" e si trova all'Imago Galleria D’Arte di perugia. La tecnica utilizzata da Paladino è la xilografia, realizzata utilizzando ventidue legni incisi e sagomati e poi stampata con diciassette colori, è dedicata ad uno dei più celebri personaggi del Medioevo, l’imperatore Federico II, popolarmente conosciuto come Stupor Mundi, ovvero “meraviglia del mondo”, un appellativo che derivava dalla sua inesauribile curiosità intellettuale e dalle sue conoscenze in numerosi ambiti del sapere: la filosofia, l’astrologia, la matematica, la letteratura, la medicina.
L’imperatore Federico II ha il braccio alzato simbolo della sua volontà di potere, di comando. Posizionata al di sopra della mano compare l'aquila, simbolo degli imperatori. Possiamo notare la luce di una candela, non solo fisica ma anche simbolica, la quale ricorda la luce della conoscenza, poi una tazza dalla forma semplice, ricca di valore che riporta ad una storia lontana e colma di significati. La porta simboleggia il passaggio di culture tra un'epoca e un’altra.
In Quest'opera dal titolo "senza titolo", IL PITTORE HA USATO UNA TECNICA MISTA su tela. IL FORMATO è DI 205 cm x 325 cm. NELLA COMPOSIZIONE CI SONO DUE ELEMENTI che spiccano sugli altri, DUE FORME OVALI DI COLOR ORO. IL COLORE PREVALENTE del fondo è IL BIANCO su cui si stagliano miriadi di LINEE NERE CHE SI PROPAGANO in direzioni diverse SU TUTTA LA tela.
L'ombra di una TESTA DI UN UOMO troneggia AL CENTRO della composizione, NEL PUNTO Più ALTO DEL dipinto. NEL QUADRO APPAIONO TANTISSIME MANI, SIMBOLI RICORRENTI in paladino. L’Artista NON HA VOLUTO DARE indicazioni in merito all'interpretazione dell'opera per non influenzare le emozioni dello spettatore.

Le installazioni

Il titolo di questa installazione composta da sculture e' "i dormienti". La composizione è uniforme, prevalgono colori della gamma dei bruni, colori tenui, della terra e della natura. la rappresentazione dei coccodrilli e' estremamente realistica. I Dormienti possono essere osservati da diversi punti di vista, lo spazio è organico ed ha molti piani.
ogni scultura ha un colore leggermente diverso dalle altre in relazione al tipo di terra usata e ai materiali a cui è mescolata: sabbia, ossidi e altri elementi scelti in maniera casuale e istintiva. La disposizione casuale delle sculture unita alla forma rigida dei tavoli conferisce alla vasca l' aspetto di un quadro parzialmente geometrico e parzialmente fluttuante. l'autore, con quest'opera, ha voluto rappresentare l'aspetto primordiale: gli animali, noi esseri umani e l'acqua. L'installazione è stata esposta in Sardegna;
La montagna di sale nasce come scenografia del film "La sposa di Messina". Fu esposta a Napoli nel 1995, successivamente a Milano nel 2011 in onore dei 150 anni dell’unità d’Italia. realizzata con materiali imponenti quali il cemento, il pietrisco e la vetroresina, è oranata con 30 cavalli di legno. Il tema dell’opera è l’istinto animale, la passione e la forza di questi animali, spesso rappresentati nelle sue opere. L'installazione e' potente e sembra quasi schiacciare con la sua forza lo spettatore.

Le sculture

la piccola figura misteriosa quasi “perde” la sua immagine diventando un'unica figura testa-cappello. Una scultura estremamente pittorica che diventa incorporea, non ha quasi peso, e la posa stessa della testa aiuta questa sensazione di leggerezza. La “maschera”, vecchia di secoli porta con sé i misteri dell’esistenza senza nessuna fatica.

Le incisioni

Questa incisione ad acquerelli, di 84 cm x 75 cm, si intitola “Geometrico” e si trova nella galleria di Santa Fe. L'artista ha utilizzato diverse tecniche come La Stampa, l’inchiostro e gli acquerelli. l’opera è caratterizzata da linee curve che si muovono sia sullo sfondo sia nella raffigurazione dell'immagine UMANA. macchie nere puntellano lo sfondo creando dei pieni uniforMI. PALADINO UTILIZZA COLORI PREZIOSI COME L'OCRA/ORO, IL NERO, il bianco che infondono eleganza all'immagine. L'uomo APPARE FERMO, triste, RIFLESSIVO. LA MANO SUL CUORE GEOMETRICO TRASMETTE COMUNQUE PASSIONE. ANCHE IN QUESTO CASO APPAIONO i SIMBOLI ricorrenti DELL'ARTISTA, l'uomo/MASCHERA e la mano.
Quest’opera senza titolo è una stampa della quale esistono 40 copie numerate in numeri arabi. Si tratta di un'incisione ad acquaforte e acquatinta per un totale di 13 colori. Nei suoi 50 cm x 50 cm presenta, in primo piano, una mano (simbolo ricorrente insieme all’uomo) con al centro una croce che occupa lo spazio del palmo. In secondo piano si staglia la sagoma di un viso di profilo, un uomo riempito di forme geometriche alternate a elementi naturali.
Lo sfondo è un continuo mutamento grazie alle sfumature brune. Vi è una prevalenza nell'uso di linee sia rette sia curve. L’artista non ha espresso esplicitamente cosa intendeva insegnare o anche semplicemente raccontare con quest’opera per lasciare “libertà” di pensiero allo spettatore.

I simboli ricorrenti

Nella sua opera frammenti di figure, teste, mani, cavalli sono elementi di un linguaggio che fonde spazio e tempo, riferimenti culturali, mitici, iconografici del passato.
Created By
Gio Pa
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Credits:

Created with images by stefanopa - "." • hillman54 - "Hortus Conclusus Mimmo Paladino" • hillman54 - "Capodimonte dal Museo Madre"

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