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Lo Fi Ros ricerca/percorso/performance

LO FI ROS, traduzione francoprovenzale de “il filo rosso”, è un progetto “nomade” di ricerca e diffusione in ambito artistico/culturale ideato da Miriam Colognesi, artista e curatrice.

miriam colognesi

Miriam Colognesi, laureata in Pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti, nasce a Torino il 9 luglio 1968. Vive e lavora tra Torino, Milano e Roma fino a quando nel 2000 si trasferisce in Valle d’Aosta, dove si dedica interamente alla ricerca artistica esplorando in particolare le possibilità offerte dal mezzo fotografico. Orienta quindi il suo lavoro verso l'autoritratto e l'analisi della relazione corpo-natura, umano-paesaggio. Il risultato di questa ricerca viene esposto in numerosi spazi pubblici e alcuni lavori fanno parte di collezioni pubbliche e private.

"Il tutto e le singole parti" è il risultato di una ricerca su materiali d’archivio forniti dagli abitanti del villaggio e in parte dal Bureau Régional Ethnologie et Linguistique et Archives historiques.

In parallelo alle attività di ricerca ed espositive negli ultimi anni, si dedica al progetto LO Fi ROS, anche intraprendendo viaggi al sud della Francia e in Catalunya finalizzati alla ricerca di realtà poco antropizzate, distanti dai grandi centri urbani. Realtà ricche di “storie da raccontare” al fine di ottenere un progetto corale che coinvolga territori e popolazioni che, seppur distanti geograficamente, risultino unite da un denominatore comune: le tracce della memoria collettiva.

Il progetto nasce in una piccola regione autonoma montana, al nord-ovest dell’Italia, ai confini con la Francia e la Svizzera, la Valle d’Aosta, dove sopravvive nel tempo l’uso di una lingua: il francoprovenzale, comunemente definita patois, e adottato, come dialetto, anche nelle regioni confinanti. In questo territorio la parola rosso, a seconda delle aree geografiche, diventa: rodzo, rodzou, ros, rous, rozo; varianti fonetiche relative a stadi linguistici differenti e successivi, che lessicalizzano (assegnano un nome) il medesimo colore

Come nel linguaggio, cosi nelle arti delle varie epoche, su questo territorio si rinvengono una grande varietà di espressioni; dalle incisioni rupestri alla fotografia, dai siti archeologici all’architettura, dai racconti orali alle decorazioni parietali.

Architettura e arte, lungo la storia

Da queste considerazioni nasce LO FI ROS, un progetto a largo spettro che, partendo da territori considerati “laterali” (non del tutto raggiunti dai modelli imposti dalla cultura dominante e pertanto conservativi di livelli culturali precedenti) vuole suggerire confronti e riflessioni sulle dinamiche del mondo contemporaneo.

Il concetto di “lateralità” è da applicare non solo ai territori, ma anche alla cultura, nella sua connotazione più generale; la ricchezza di ogni patrimonio culturale locale, materiale ed immateriale, la storia delle comunità, contemporanee e antiche, dei popoli e delle loro tradizioni sono da considerarsi una risorsa preziosa che, trasformata in arte, può essere un elemento aggregante e di condivisione, in un periodo storico segnato dalla paura delle differenze e sempre più votato all’individualismo narcisistico.

Il primo appuntamento de LO FI ROS si è tenuto nel Comune di Emarèse, in Valle d’Aosta (17/18/19 maggio 2019). In questa occasione il focus è stato posto sull’immagine fotografica, pittorica nonché su di un’azione performativa: differenti espressioni artistiche hanno trasformato l’intero il villaggio (utilizzando edifici rurali di particolare interesse architettonico e luoghi comunitari come il forno e le fontane) in uno scenario ideale, dove il pubblico ha potuto percorrere i vicoli tra le antiche abitazioni ammirando le attività del progetto, riscoprendo ed apprezzando il villaggio stesso.

La prima edizione ha visto la presenza della pittrice Debora Diana (muralista di origini sarde che si dedica alla realizzazione di murales dal forte impatto emotivo e fortemente legati ai temi del territorio e delle origini) che, per tutto il periodo di svolgimento dell’evento ha dipinto, all’ingresso del villaggio di Eresaz, un’opera di grandi dimensioni sfruttando le pareti di una cabina di alimentazione, coinvolgendo attivamente la popolazione nella sua realizzazione.

Lo Fi Ros si propone di trasformare il territorio ospitante in un museo a cielo aperto, dove i visitatori potranno vivere in prima persona, grazie ad un percorso studiato e curato con logica espositiva, le opere degli artisti invitati che, grazie alla loro capacità narrativa, faranno conoscere, emozionando, i personaggi, le tradizioni e le vicende locali.

Un museo a cielo aperto...
Created By
Miriam Colognesi & Ezio Dellosta
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