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Scenari e processi di didattica attiva e collaborativa TIC FORMAZIONE NEOASSUNTI

  • Ambienti integrati per la gestione dei processi didattici
  • Risorse per l’archiviazione di documenti e oggetti digitali
  • Social learning, Mobile learning: la condivisione della conoscenza
  • Mondo Google

Ambienti integrati per la gestione dei processi didattici

Le risorse online, dedicate alla gestione dei processi di insegnamento e apprendimento, sono tipicamente piattaforme / siti web che consentono agli studenti di seguire percorsi di formazione blended, sfruttando strumenti di interazione sincrona e asincrona.

Il docente ha la possibilità di personalizzare l'ambiente di apprendimento, creando gruppi, iscrivendo studenti, inserendo materiali, strutturando percorsi didattici che si svilupperanno in uno spazio virtuale al quale gli studenti potranno accedere tramite un nome utente e una password . Generalmente questi spazi dispongono di numerose risorse che supportano la formazione e la comunicazione:

  • -►repository di materiali per lo studio e approfondimento (documenti presentazioni, dispense, audiovisivi, link...);
  • -►strumenti per la creazione di esercitazioni, questionari, verifiche, test;
  • -►strumenti per gestire la comunicazione e l'organizzazione delle attività didattiche (bacheca, avvisi, calendario...);
  • -►strumenti per l'interazione sincrona o asincrona (forum; chat; risorse per videochiamate, lavagne condivise...).

In rete esistono numerose piattaforme gratuite per la formazione a distanza:

  • alcune necessitano di installazione su server (ad es. Moodle);
  • altre sono fruibili direttamente e interamente online senza necessità di installazione (ad es. WeSchoolEdmodo, Fidenia).

Progettati per un utilizzo “educational”, questi ambienti offrono alcune tutele: la sicurezza di non esporre i minori a contenuti non appropriati; l'identità ben riconoscibile degli utenti; la possibilità da parte del docente di iscrivere i propri studenti e di gestirne password e permessi.

L'utilizzo di ambienti per la formazione può essere estremamente efficace per favorire la partecipazione e l'inclusione di tutti gli alunni: lo spazio virtuale può diventare soprattutto un luogo dove dar vita a un processo di insegnamento/apprendimento connotato da un elevato livello di interattività fra tutti gli attori coinvolti.

I due piani dell’inclusione

1. Valorizzazione della dimensione personale dell'apprendimento: lo studente può interagire attivamente con i contenuti presenti sulla piattaforma, anche fuori dalla scuola, seguendo le proprie necessità e il proprio ritmo (i contenuti sono disponibili on demand, è possibile rivederli più e più volte). Queste condizioni favoriscono, inoltre, l’autonomia, incentivano l’iniziativa personale e invitano alla riflessione sul proprio metodo di studio.

dimensione personale

2. Valorizzazione della dimensione sociale dell'apprendimento: gli strumenti “social” come forum, blog, chat, wiki, ecc... presenti all'interno degli ambienti di apprendimento online, consentono al docente di creare spazi di collaborazione tra studenti, veri e propri gruppi di studio virtuali dove è possibile discutere, costruire attività, condividere/segnalare materiali ai compagni di classe (video, appunti, mappe...), scrivere riassunti delle lezioni per i compagni assenti. Si tratta di contesti educativi motivanti dove il confronto e la collaborazione tra pari, il senso di responsabilità e l'impegno nel mutuo aiuto [cfr. Kaye 1994] divengono elementi portanti nella costruzione di nuovi saperi.

dimensione sociale

Risorse per l’archiviazione di documenti e oggetti digitali

Strategie di impiego didattico

  • La tecnologia del cloud computing ha determinato una vera e propria rivoluzione nel campo dell'archiviazione e gestione dei dati.
  • Il cloud computing (la “nuvola informatica”), è una tecnologia che permette all'utente di salvare e archiviare i propri files su server remoti ai quali si può accedere tramite internet. Questi server, oltre allo spazio su disco, spesso offrono agli utenti risorse e applicazioni fruibili online (programmi per la videoscrittura, fogli di calcolo...) con un evidente risparmio sull’acquisto, installazione, manutenzione di hardware e software.

Operazioni del cloud comuni a tutti i sistemi

  • - ►Il file hosting. E' possibile archiviare sul web documenti e file multimediali di qualsiasi tipo, consultarli e scaricarli con qualunque dispositivo in grado di connettersi a internet.
  • - ►Il file sharing. E' possibile condividere cartelle e file multimediali con utenti specifici, gruppi di utenti o renderli pubblici. Naturalmente i file possono anche essere mantenuti privati;
  • -►L'editing. Alcuni servizi cloud (ad es. google drive che é integrato con google docs) permettono l'editing di documenti, cioè la possibilità di creare e modificare online documenti, fogli di calcolo e presentazioni, anche in contemporanea con altre persone (editing collaborativo).
  • I più diffusi servizi gratuiti di archiviazione online sono Google Drive, Microsoft OneDrive, Apple iCloud, Dropbox e Box.
  • L'accesso a questi servizi avviene tramite registrazione: l'utente crea un account, a seconda del gestore scelto, ottiene gratuitamente uno spazio di archiviazione per i propri files (fino a 25 Gb). In caso di necessità è possibile acquistare ulteriore spazio, ma vi sono spesso anche offerte, pacchetti regalo.
  • E' possibile conservare tutti i documenti, i video, le foto, etc., accedere ai file ovunque ti trovi e condividerli con altri utenti.
servizi di archiviazione

Strategie di impiego didattico

Collaborare, condividere, comunicare, organizzare, archiviare, raccogliere: sono solo alcune azioni che rimandano ad altrettanti possibili impieghi didattici del cloud a scuola.

Il docente può contare su un valido strumento per gestire e distribuire materiali didattici anche a distanza in maniera “economica” ed “ecologica”

La tecnologia digitale è un reagente

  1. Destabilizzare gli aspetti calcificati della scuola;
  2. Riflettere sulle pratiche didattiche;
  3. Provare a modificare ed innovare queste pratiche.

Passaggio necessario da strumenti/sussidi ... ad ambienti di apprendimento

predisposizione di ambienti

La preparazione della lezione cede il posto alla predisposizione di ambienti in cui gli studenti, individualmente o collaborativamente, operano

abilitare nuovi paradigmi educativi

una nuova pedagogia per l’era digitale

La scuola come ambiente di apprendimento reale e virtuale, in cui gli studenti possono lavorare insieme e aiutarsi a vicenda, imparare a usare una molteplicità di strumenti e risorse digitali che, nel comune perseguimento di obiettivi di apprendimento e sviluppo di competenze, possono svolgere la funzione di:

  1. amplificatore socio-relazionale mediante la comunicazione (audio, video-testuale) reciproca tra soggetti remoti;
  2. • amplificatore socio-meta-cognitivo mediante la collaborazione e la costruzione di artefatti sia tra pari sia in modo individuale;
  3. amplificatore informativo mediante la condivisione, lo scambio e la documentazione di materiali.
amplificatore

La creazione di un ambiente virtuale di apprendimento offre l’indubbio vantaggio di favorire il superamento di una visione individualistica dell’apprendimento a favore di un apprendimento inteso come un processo sociale, attivo e riflessivo, generato dall’accesso ad informazioni condivise e dall’interazione tra pari.

Coniugando approcci, tecnologie e i bisogni educativi e sociali degli studenti è possibile ipotizzare una serie di scenari socio-educativi volti a favorire una partecipazione più consapevole e motivante al proprio percorso di apprendimento.

«La prima tecnologia, dal cui funzionamento dipendono tutte le altre, è la testa dell'insegnante» (Howard Gardner)

SOCIAL LEARNING

  • La teoria dell'apprendimento sociale è una è una delle prime dello psicologo Albert Bandura secondo cui la formazione è un processo cognitivo che ha luogo in un contesto sociale e può avvenire esclusivamente attraverso l’osservazione (imparare dagli esempio l’istruzione diretta. Quindi il comportamento è il risultato di un processo di acquisizione delle informazioni provenienti comunque da altri individui.
  • Perché è importante il social learning. Secondo la curva dell’oblio la maggior parte delle persone ricorda solo il 10% delle informazioni apprese. Il social learning può invertire questa curva. Questo perché il social learning supporta la formazione e, soprattutto, la condivisione del sapere.
  • Il Social Learning consente di superare le logiche trasmissive ed erogative tradizionali affidando agli studenti il compito di creare, gestire ed organizzare i contenuti didattici strutturando il loro percorso formativo.
  • Il Social Learning mutua il suo forte orientamento ai soggetti dell'apprendimento dalle prospettive teoriche legate alla didattica attiva, al cooperative learning e alle teorie costruttiviste , declinando la centralità del discente in rapporto al processo formativo individuale, "esaltando" anche la capacità collaborativa nell'organizzazione del percorso formativo e il ruolo dell' interazione sociale (in presenza e in rete) nell'ambito della comunità in cui ciascun soggetto opera.

LEARNING MANAGEMENT SYSTEM (LMS)

  • Piattaforme LMS tradizionali open source: Moodle, Docebo, ATutor, Eliademy
  • Piattaforme “social learning” open source: Edmodo, Schoology, Fidenia
  • Piattaforme “ibride”: Google Classroom.

Mobile learning

"Qualsiasi tipo di apprendimento che avviene quando lo studente non è in una postazione fissa e predeterminata, o quando lo studente trae benefici dalle opportunità offerte dalle tecnologie mobili” (O’Malley et al., 2003).

I dispositivi: Tablet, Smartphone, Ebook reader, Smartwatch

Le Affordances

affordances
  • portatili, altamente personali
  • sempre connessi, multimediali, ricaricabili
  • aumentabili di app, basati su interazioni touchscreen

Il modello BYOD

Bring Your Own Device

Porta il tuo dispositivo

  1. BYOT: bring your own technology
  2. BYOP: bring your own phone
  3. BYOPC: bring your own PC

Ma cos’è il BYOD?

Bring your own device (BYOD) è un’espressione nata in campo aziendale ma utilizzata anche in campo scolastico per riferirsi alle politiche che consentono agli alunni di portare i propri dispositivi personali a scuola ed utilizzarli nella didattica.

Il setting BYOD: vantaggi, criticità e soluzioni

Il vantaggio più ovvio del BYOD è sicuramente una riduzione dei costi per le istituzioni scolastiche: non è più necessario l’acquisto di uno o più dispositivi per ogni studente dal momento che ognuno utilizza quello che già possiede. Inoltre, considerando che le persone generalmente trattano meglio gli oggetti di loro proprietà piuttosto che quelli pubblici o forniti da altri, diminuiscono anche gli eventuali costi di riparazione. Un altro aspetto da non sottovalutare è l’aggiornamento tecnologico: non sempre si riesce a stare al passo con le nuove tecnologie; utilizzando i dispositivi degli studenti non ci si deve preoccupare di aggiornamenti frequenti e dispendiosi.

  • Vantaggi• Riduzione dei costi. • Aumento della produttività. • Mobilità. • Maggiore soddisfazione e fidelizzazione. • Aggiornamento SW più veloce
  • Rischi: Sicurezza. • Gestione.Autenticazione
  • Soluzioni didattiche: Modificare l’ambiente didattico, senza modificare la struttura d’aula. • Invio di materiali didattici pre-lezione • Sondaggi rapidi durante la lezione e quiz o test interattivi • Condividere il materiale prodotto • Utilizzare app create per la didattica digitale • Trasformare l’aula in un laboratorio di idee.
perchè byod

# azione6 del PNSD

“ La scuola digitale, in collaborazione con le famiglie e gli enti locali, deve aprirsi al cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device), ossia a politiche per cui l’utilizzo di dispositivi elettronici personali durante le attività didattiche sia possibile ed efficientemente integrato”

Dalle “vecchie” classi 2.0 agli ambienti per la didattica digitale integrata

Una contraddizione normativa...

D.M. 15 marzo 2007 Linee di indirizzo utilizzo telefoni cellulari, Divieto di utilizzare telefoni cellulari durante lo svolgimento di attività di insegnamento – apprendimento

L’azione #6 del PNSD (Politiche attive per il BYOD) evidenzia la volontà del MIUR, in collaborazione con AGID e il Garante per la Privacy, che intende sviluppare apposite linee guida in aggiornamento delle attuali disposizioni, per promuovere il Bring Your Own Device, con standard e pratiche chiare, identificando i possibili usi misti dei dispositivi privati nella pluralità di attività scolastiche.

«il MIUR, in collaborazione con AGID e il Garante per la Privacy, svilupperà apposite linee guida in aggiornamento delle attuali disposizioni»

Cosa serve per poter “fare byod” a scuola?

byod a scuola
  • una buona connettività, una navigazione protetta, ambienti cloud per poter lavorare e condividere applicazioni necessarie a disposizione
  • predisporre gli alunni ad una gestione responsabile dei dispositivi in classe e fuori dalla classe, coinvolgimento delle famiglie attraverso informative specifiche
  • formare al cambiamento del paradigma didattico

STUDENT RESPONSE SYSTEM: LA LEZIONE DIVENTA INTERATTIVA

Lo student response system è un keypad che contribuisce a migliorare la qualità dell’interazione tra docenti e studenti. Il meccanismo è semplice: il professore pone una domanda a risposta multipla, gli studenti scelgono quella che ritengono corretta premendo il tasto abbinato e il software elabora un grafico con le percentuali ottenute da ciascuna delle soluzioni.

Lo scopo è dare la possibilità al docente di verificare istantaneamente quanti studenti hanno risposto in maniera corretta e colmare eventuali lacune. L’uso di questo sistema modifica la classica struttura one-way della lezione frontale, trasformandola in una lezione realmente bidirezionale.

Kahoot: piattaforma blended learning per l'apprendimento basato sul gioco

SRS: MENTIMETER, INTRUDELEARNING, KAHOOT, SOCRATIVE

Socrative: strumento gratuito, permette di proporre quiz, verifiche e sondaggi in tempo reale in modo interattivo.

SOCRATIVE

La condivisione della conoscenza

Content curation, sistemi di social bookmarking e web application

La Content Curation è l'atto di trovare, raggruppare, organizzare e condividere i contenuti ritenuti utili, stimolanti e più pertinenti su una questione specifica.

processo

Rohit Bhargava ha individuato 5 modelli di Content Curation

  1. Aggregazione: aggruppare le informazioni su una particolare tematica in un unico ambiente; tipologia più diffusa.
  2. Distillazione: Condividere solo le idee più importanti. In questa catalogazione rientrano i migliori casi di content curation.
  3. Elevazione: Identificare tendenze significative o far scaturire intuizioni a partire da piccole riflessioni quotidiane pubblicate on line.
  4. Mash up: Fusione di contenuti per costruire nuovi punti di vista
  5. Cronologia: Raccogliere informazioni organizzate in base al tempo per rappresentare l'evoluzione di un particolare argomento.
content curation

I siti di social bookmarking organizzano il loro contenuto tramite l'uso di tag (etichette, categorie). La popolarità di questi siti è in costante crescita, in quanto sono uno strumento facile e intuitivo per individuare, classificare, ordinare e condividere le risorse Internet attraverso la pratica dell'etichettatura e categorizzazione: il tagging.

Per compiere tali azioni (utilissime nei "compiti di realtà" previsti dalle Nuove Indicazioni Nazionali) sono state inventate molte web application - organizzatori di pagine web - luoghi per annotare, evidenziare, ritagliare, creare link e citare, per aggregare contenuti in forma di albero, pagina web tipo magazine, blog di ricerca, bacheca, poster, depliant o atti di un evento- con la possibilità di conservare i propri siti preferiti, pubblicare i propri lavori e utilizzare come motori di ricerca specifici, alternativi a Google:

  • SCOOP.IT: piattaforma che permette di catalogare/raccogliere contenuti interessanti. Una specie di giornale online che mostra i tuoi “scoop” (articoli importanti, di valore).
  • PEARLTREES: Applicazione web gratuita, consente di filtrare i contenuti presenti sul web o sul computer personale ricercandoli, organizzandoli, rappresentandoli e condividendoli ovunque
  • PINTEREST: visual bookmarking tool. Strumento di scoperta visuale che è possibile utilizzare per trovare idee per progetti e interessi, come raccoglitore di segnalibri visivi che aiuta a scoprire e salvare idee creative.
  • SYMBALOO: Raccoglie in pagine - chiamate WEBMIX- risorse trovate sulla Rete e raccolte sotto forma di “riquadri” , detti TILE , organizzati a piacere dall’utente. E’ un servizio gratuito, disponibile anche in italiano .
  • DIIGO: Fornisce evidenziatori colorati, un sistema di cattura di ritagli delle pagine web con possibilità di chiosatura, un dispositivo di annotazione e la possibilità di raccogliere bookmark sul sito
  • STORIFY: Tool che vi permette di raccontare una storia utilizzando i social media; è possibile scegliere, organizzare, aggregare, commentare e condividere solo le informazioni preferite.
  • PADLET: Webapp che consente di realizzare, condividere e pubblicare facilmente contenuti multimediali in un wall. Padlet fornisce uno spazio per caricare e posizionare dove si vuole qualsiasi tipo di file: immagini, link, video...
The Best Tools for Content Curation

I socialbookmarking sono nati negli USA, ove vi è la maggiore concentrazione. Alcuni nomi: Digg, Delicious, Reddit. In Italia i più popolari sono Oknotizie e Diggita. Si calcola che nel mondo vi siano oltre 2000 socialbookmarking

BLENDSPACE - TES un servizio web based che consente di realizzare lezioni e condividerle con i propri studenti. Permette, infatti, la creazione di classi. Si ispira nella costruzione della lezione alla Content Curation.

MONDO GOOGLE

  1. GOOGLE APPS
  2. G SUITE FOR EDUCATION (ex Google apps for education)
GOOGLE APPS

Google Apps è un insieme di programmi ed un sistema di archiviazione file (Cloud), a cui è possibile accedere in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo con un qualsiasi browser web (meglio se Chrome) ed una connessione ad Internet, senza il bisogno di acquistare ed installare nessun software.

Con Google Apps, i dati e le applicazioni sono gestiti dai data center di Google, altamente sicuri e affidabili. È possibile condividere, commentare e revisionare in collaborazione in tempo reale documenti, fogli elettronici, presentazioni e sondaggi.

Creazione account Google: fase preliminare all’utilizzo della piattaforma

Google Apps
  • Gmail: Email con la ricerca di Google, fino a 30 GB di spazio di archiviazione, supporto offline, indirizzi email personalizzati e molto altro.
  • Calendar: Programma con facilità le riunioni in orari che vanno bene per tutti, ricevi promemoria per le riunioni e condividi i calendari.
  • Drive: Documenti, Fogli di lavoro e Presentazioni. Google Drive ti consente di archiviare i tuoi file nella cloud e di accedervi da qualunque luogo.
  • Google Documenti, Fogli, Presentazioni e Moduli: Google Apps include editor online per la creazione di documenti di testo o formati documentali, fogli elettronici, presentazioni e sondaggi
  • Meet: Messaggi, chiamate telefoniche e videochiamate.
  • Sites: Spazi e siti condivisi per i team di lavoro

Google Drive >Il video di seguito incorporato è stato realizzato al fine di illustrare agli utenti come si archiviano, creano e condividono risorse all'interno di Google Drive. Il video illustra tutte le operazioni da eseguire per comprendere il funzionamento di questo potente strumento offerto gratuitamente da Google.

GOOGLE Moduli > Permette di creare form, questionari, verifiche, sondaggi. Inoltre, si possono pianificare le proprie vacanze, gestire le iscrizioni a eventi, creare un rapido sondaggio, raccogliere indirizzi email per una newsletter, creare un quiz e altro ancora. E' possibile invitare un numero illimitato di persone a compilare il modulo condividendone l'URL, inviandolo incorporato in un'email in modo che sia possibile rispondere senza dover uscire dalla casella di posta di Gmail oppure aggiungendolo a un sito web. Le risposte ai sondaggi vengono raccolte in modo automatico e ordinato in Fogli Google, mentre si può accedere a informazioni sulle risposte in tempo reale e ai grafici direttamente in Moduli. Il seguente video ci spiega passo passo come utilizzare la nuova versione di questo strumento.

Finalmente è possibile assegnare un punteggio e valutare le risposte di un quiz creato con Google Moduli, prima effettuato con Flubaroo

G SUITE FOR EDUCATION (ex Google Apps for Education)

Con G suite for Education -le apps di Google per la scuola- sono disponibili i seguenti strumenti software:

  • Google Classroom
  • Drive
  • Gmail
  • Documenti, Fogli, Presentazione e Moduli
  • Google Calendar
  • Google Sites
  • Google+
  • Hangouts
  • Gruppi
  • Google Apps Vault.

Google Apps for Education è una suite di software che Google offre in hosting alle scuole e alle organizzazioni non profit registrate, per la comunicazione e la collaborazione. Le sue caratteristiche principali sono:

  • Gratuita e senza pubblicità;
  • Utilizzabile con ogni dispositivo;
  • Semplice e immediata;
  • Attenzione alla sicurezza e alla privacy;
  • Spazio di archiviazione illimitato;
  • Indirizzi Gmail con il dominio della scuola;
  • Numero di account utente illimitato;
  • Assistenza 24/7;
  • Gestione completa di tutti gli account utente.
  • COMUNICAZIONE: Skype, Wiki, Chat, Gmail , Google Hangouts, appear.in
  • CONDIVISIONE: Blogger, SlideShare, YouTube, Scribd, Flickr, Diigo, Dipity, Repository
  • COLLABORAZIONE: GoogleDrive, Dropbox, Wiki, Cmap, MindMap
  • ORGANIZZAZIONE: Doodle, Google Calendar, Keep
  • PRODUZIONE: Wordprocessor, Programmi per presentazioni (Google presentation, Prezi, Adobe Spark); Audio (Audacity), Learning Object (LO) eXelearning, Simulazioni (Foglio elettronico, Geogebra), Produzioni video (Windows Movie Maker, Kate’s Video Toolkit, WeVideo/Avidemux, VSDC Free Video Editor, Freemake Video Converter, ottimo programma di conversione video ma allo stesso tempo è un buon programma editor). Ottimo se si gestisce un canale Youtube, il programma permette di caricare il tuo video direttamente sul tuo canale. MPEG StreamClip, VirtualDub, Free Video Editor, Wondershare Filmora. Per smartphone: Tellagami, Flipagram.com

BLOOM'S NEW TAXONOMY

BLOOM'S TAXONOMY PYRAMID

BLOOM'S TAXONOMY PYRAMID

TABLET & WEB 2.0 TOOLS BASED ON BLOOM'S TAXONOMY

WEB TOOLS

THE PEDAGOGY WHEEL

In questa ruota la tassonomia degli obiettivi cognitivi di Bloom viene incrociata con il modello SAMR e con le applicazioni educative iOS.

THE PEDAGOGY WHEEL 4.1

Bibliografia

  • Maria Ranieri e Michelle Pieri, Mobile learning. Dimensioni teoriche, modelli didattici, scenari applicativi, UNICOPLI, Milano 2014
  • Pier Cesare Rivoltella, Costruttivismo e pragmatica della comunicazione online, Erickson, Trento, 2003
  • Pier Cesare Rivoltella, Fare didattica con gli EAS, La Scuola, Brescia, 2013
  • P.C. Rivoltella, (2013). Dalle Piattaforme al Personal Content Management. in D.Persico, & V. Midoro (eds), Pedagogia nell'era digitale (pp 67-71). Ortona: Menabò Edzioni

Sitografia

  • Caprioli G. Piattaforme Didattiche http://www.slideshare.net/g.caprioli/piattaforme-didattiche
  • Il nuovo setting didattico aumentato dalle tecnologie. Paolo Ferri, Stefano Moriggi (Università degli Studi di Milano Bicocca) http://docplayer.it/9906096-il-nuovo-setting-didattico-aumentato-dalle-tecnologie-paolo-ferri-stefano-moriggi-universit%C3%A0-degli-studi-di-milano-bicocca.html
  • O’Malley, C., Vavoula, G., Glew, J.P., Taylor, J., Sharples, M., & Lefrere, P. (2003). MOBIlearn WP4 – Guidelines for learning/teaching/tutoring in a mobile environment. Retrieved July 2012 from http://www.mobilearn.org/download/results/guidelines.pdf
  • ParigiL.,Didattica e nuvole: il cloud computing a scuola.Anno 2012 in http://www.giuntiscuola.it/lavitascolastica/magazine/articoli/cultura-e-pedagogia/didattica-e-nuvole-il-cloud-computing-a-scuola/
  • https://www.dropbox.com/it
  • http://tinyurl.com/posterV4
  • https://issuu.com/ktenkely/docs/lg_alpha
  • http://www.slideshare.net/MariaRanieri1/del-cellulare-in-educazione-dalla- mobile-literacy-al-mobile-learning
  • http://www.forumpa.it/scuola-istruzione-e-ricerca/come-attuare-il-modello-bring-your-own-device-a-scuola
  • The Pedagogy Wheel http://tinyurl.com/posterV4
  • # per saperne di più su The Pedagogy Whell o la "Ruota della pedagogia", articolo di Gianfranco Marini "Ricomincio da Bloom": https://insegnantiduepuntozero.wordpress.com/2015/08/31/ricomincio-da-bloom/
  • # per capire cosa sia e come funzioni li modello SAMR, post di Gianfranco Marini Integrare le nuove tecnologie nella didattica http://gianfrancomarini.blogspot.it/2016/01/integrare-le-nuove-tecnologie-nella.html
  • kahoot, articolo di Gianfranco Marini "Kahoot: piattaforma blended learning per l'apprendimento basato sul gioco game-based learning" http://gianfrancomarini.blogspot.it/2014/02/kahoot-piattaforma-blended-learning-per.html
  • Padlet: presentazione di contenuti multimediali in un wall http://gianfrancomarini.blogspot.it/2013/03/padlet-presentazione-di-contenuti.html
  • Creare una bacheca virtuale con Padlet di Jessica Redeghieri https://www.youtube.com/watch?v=mAj1xLq4uwc
  • Video tutorial: come usare la nuova Versione di Padlet, Gianfranco Marini https://www.youtube.com/watch?v=WovGuY1ZSsk
  • http://www.pearltrees.com/gianfrancomarini/content-curation-contenuti/id14873687
  • Rohit Bhargava, The 5 Models Of Content Curation http://www.rohitbhargava.com/2011/03/the-5-models-of-content-curation.html
  • http://www.socialmediacoso.it/2015/06/03/essential-tools-una-utilissima-raccolta-di-immagini-free/
  • CONTENT CURATION: QUANDO LA RICERCA ON LINE DIVENTA PRODOTTO http://www.univirtual.it/red/limguaggi/11.html
  • http://win.ictrescorecremasco.eu/mediaexpo/mediaexpo%202012/laboratori/eva/pearltrees.pdf
  • "Socrative: quiz e verifiche interattive" http://jessicaredeghieri.altervista.org/socrative/