le maschere tra pirandello e picasso

Il simbolo della maschera indica un bisogno di protezione, ma anche di trasformazione. E' il non-essere che vorrebbe farsi essere, l'occultamento che presume di farsi disvelamento. E' identificante di un'assenza, di una diversità, a volte di una patologia. Nell'antichità le maschere rappresentavano le forze sovrannaturali della divinità; qui invece sembrano rappresentare le forze subnaturali dell'uomo, l'incapacità di essere e, insieme. la ribellione a questa incapacità, la volontà di superarla o di sfuggire a un giudizio che condanna a un ruolo prestabilito. La maschera serve per nascondere un vuoto e nel contempo per indicare che si vuole colmarlo con un pieno diverso.
le madamoiselle d'avignone

L'artista che percepiva l'alienazione moderna e che dipingeva figure per denunciarla (vedi soprattutto il "periodo blu"), ora sceglie una forma di compromesso: non più figure di denuncia, ma figure che si nascondono, per rendere più leggero il peso dell'alienazione; in cambio l'osservatore deve accettare la scomposizione della figura che, essendo alienata, non può più presentarsi quale essa è. L'osservatore deve accettare che l'arte di Picasso si ponga come conseguenza ultima dell'arte occidentale, a sua volta specchio della società borghese decadente.

L'identità è stata frantumata dalla storia della civiltà borghese, per cui è irrappresentabile: la maschera, o meglio la scomposizione del soggetto, diventa l'unico modo che l'artista ha di non giudicare l'osservatore e l'osservatore l'unico modo che ha di guardare se stesso.

Dunque con questo dipinto Picasso ha voluto mostrare non solo se stesso, ma, con un'acuta consapevolezza artistica, anche tutta l'arte occidentale fino al suo tempo e ha posto le basi per uno sviluppo ambivalente: uno sviluppo che poteva portare o alla distruzione dell'arte in quanto tale, o alla trasformazione dell'arte in strumento di contestazione della realtà sociale.

Saranno le guerre mondiali a fargli capire che per esprimere al meglio le istanze popolari doveva rendere il cubismo intelligibile alle masse. Di qui il capolavoro di Guernica.

Luigi Pirandello introduce una teoria a cui si fa riferimento come la “Teoria delle maschere”, che spiega attraverso la metafora della maschera come l’uomo si trova nascosto dietro di una “maschera” imposta a noi dalla società, dai valori imposti da questa e dalla nostra famiglia. Questa maschera, così come la “maschera che ricopre l’inconscio”, non può essere tolta dall’uomo, e l’uomo non potrà allora conoscere la vera e propria essenza, la propria personalità.Questa teoria si presenta, per esempio, nella sua opera Uno, nessuno e centomila dal titolo stesso:Uno: perchè una è la personalità che l’uomo pensa di avere,Centomila: perchè l’uomo nasconde dietro la maschera tante personalità quante sono le persone che lo giudicano Nessuno: perché, in realtà, l’uomo non ne possiede nessuna

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