About a sentiment Opinioni negative di cittadini e turisti a Catanzaro

Vivere o soggiornare per una vacanza a Catanzaro è tutt'altro che semplice. Cittadini e turisti che arrivano in città sono costretti quasi quotidianamente a confrontarsi con disservizi, degrado, incuria. Il web (in particolare Facebook o portali per le vacanze) è il luogo privilegiato (accanto a ogni occasione di incontro e ritrovo, come d'abitudine per il cittadino catanzarese), per l'espressione del malcontento o delle situazioni di disagio vissute da entrambe le categorie di utenti, con le dovute e prevedibili differenze nelle criticità rilevate sul territorio.

Cittadini catanzaresi

I principali motivi di critica da parte dei residenti in città si sono rivelati essere:

  • degrado e incuria
  • spreco di soldi pubblici
  • inciviltà diffusa e mancanza di controlli
  • chiusura al traffico del Corso cittadino
  • generale stato di decadenza rispetto al passato

Degrado e incuria

Dal gruppo facebook "Sei di Catanzaro se"
Dal gruppo facebook "Sei di Catanzaro se"
Dal gruppo facebook "Sei di Catanzaro se"
Dal gruppo facebook "Catanzaro è la mia città"
Dal gruppo facebook "Catanzaro è la mia città"
Da pagina Tripadvisor dedicata al Parco della biodiversità mediterranea

Spreco di soldi pubblici

Dal gruppo facebook "Sei di Catanzaro se"
Dal gruppo facebook "Sei di Catanzaro se"

Inciviltà diffusa e mancanza di controlli

Dal gruppo facebook "Sei di Catanzaro se"

Chiusura al traffico del Corso cittadino

Dal gruppo facebook "Sei di Catanzaro se"

Generale stato di decadenza rispetto al passato

Dal gruppo facebook "Sei di Catanzaro se"
Dal gruppo facebook "Sei di Catanzaro se"

Turisti

Nelle opinioni dei turisti, meno disponibili a esprimersi sulla città rispetto ai residenti, si mescolano un generale sentimento di delusione e scontento legato alla scarsità di attrattive, ai numerosi disservizi, al diffuso degrado e, a dispetto delle poche risorse offerte, agli alti costi del soggiorno a Catanzaro.

Dal sito paesionline.it
Dal sito paesionline.it
Dal sito paesionline.it
Dal sito paesionline.it
Da pagina Tripadvisor dedicata al Parco della biodiversità mediterranea
Da pagina Tripadvisor dedicata al Ponte Morandi

Aggiungiamo infine, nonostante risalga all'agosto 2009, una durissima e "documentata" critica pubblicata sul forum del sito rete.comuni-italiani.it in quanto molte delle problematiche e criticità evidenziate sul territorio e l'accoglienza turistica persistono tutt'oggi.

La mia (negativa) esperienza da turista a Catanzaro Lido

Salve a tutti, sono calabrese, risiedo sulla costa tirrenica ma sono sempre stato innamorato del litolare jonico calabrese, alcuni scorci di costa dei quali reputo siano tra i più belli d’Italia, e sono uno di quelli che pensa che le vacanze è meglio farsele in Italia piuttosto che all’estero, specie in questo particolare momento storico. Quest’anno abbiamo deciso di stabilirci, con la famiglia e per i due mesi estivi, a Catanzaro Lido; un posto facile e comodo da raggiungere, che mi consentiva di rientrare a casa nei giorni lavorativi ritornando la sera in un orario in cui potevo passare ancora un’oretta in spiaggia, dal quale ci si può spostare agevolmente per visitare, nel corso di brevi gite giornaliere, posti incantevoli come Le Castella, Soverato, Copanello, Squillace, La Sila e molto altro. Insomma cercavo la comodità di una città con la tranquillità di una bella spiaggia e molti servizi. La realtà si è dimostrata purtroppo molto diversa, e da calabrese soffro sempre moltissimo nel vedere posti incantevoli dalle enormi potenzialità che non solo non sono adeguatamente sfruttati, ma che risultano invero purtroppo oggetto di degrado e quasi totale abbandono per colpa dell’assenza sia della politica che di una classe imprenditoriale locale degna di questo nome. Ho viaggiato moltissimo e continuo a farlo per tutta Italia, in lungo e largo, sono quindi in grado di effettuare dei confronti tra le diverse aree del nostro paese e devo purtroppo confermare come l’immagine da terzo mondo che nel nord si ha del sud non sia solo un luogo comune ma una incontestabile verità con rarissime (e troppo spesso carissime) eccezioni. Ma veniamo ai fatti iniziando dalla base: trovare un alloggio a prezzi ragionevoli (ovvero di mercato) a Catanzaro Lido è già risultata impresa ardua. Stendendo un velo pietoso sulle modalità sulle quali varie agenzie immobiliari alle quali mi sono rivolto in prima battuta, senza conoscere il proprio interlocutore, si sono poste nella trattativa (tutto rigorosamente in nero con costi di intermediazione assurdi e proposte di appartamenti indecenti) sono finalmente riuscito, autonomamente e solo grazie ad Internet, a trovare una comoda e dignitosa sistemazione in una bella mansarda nel quartiere Giovino ad un costo che reputo ancora troppo alto rispetto agli standard offerti dalla zona ma comunque molto inferiore a quello normalmente richiesto nel paese (1.100 euro al mese). Mi avevano riferito di un miracoloso sviluppo del quartiere e della sua porzione di spiaggia; ho trovato solo assenza assoluta di servizi (il negozio di generi alimentari più vicino è a 2 km, bisogna prendere la macchina per arrivarci e andare all’affollatissimo supermercato, o addirittura al solito mega centro commerciale dove solo per parcheggiare ed uscire ci vuole un’ora, solo per comprare il pane e qualche etto di affettato non è la massima aspirazione per un turista che voglia rilassarsi), una strada sterrata che porta in spiaggia che riduce vetture e persone ad un ammasso di polvere, un abbozzo di infrastruttura (lungomare) che potenzialmente potrebbe divenire molto bella ma che è a tutt’oggi incompleta e parziale e che la notte è tetra, buia ed impraticabile per le famiglie, e le solite baracche mascherate da stabilimenti balneari senza alcuno standard minimo d’immagine e di servizi che fungono da base d’appoggio minimale per i bagnanti (…si, c’è il bar…punto) ma che deturpano il paesaggio nella loro fatiscenza ed evidente provvisorietà. Alla luce di ciò decidiamo di spostarci verso il centro del paese, affittando un posto spiaggia presso uno dei 7 lidi presenti sul lungomare ed anche qui vale quanto già detto: strutture fatiscenti, costruite, in barba alla 676/96, con criteri tali da renderli, secondo il mio personale punto di vista, estremamente pericolosi (alcune passerelle di accesso alla spiaggia erano da brivido e non praticabili da anziani e diversamente abili), senza alcuna attenzione all’estetica e senza alcuno standard (evidentemente non indicato dagli enti e dalle amministrazioni competenti), che contribuiscono ad abbruttire un lungomare già degradato e senza manutenzione: muri imbrattati (compreso il monumento ai caduti del mare all’ingresso del lungomare), spazi verdi curati solo in minima parte, presenza di fontane non funzionanti, illuminazione scarsissima in molti tratti, cassonetti dei rifiuti che probabilmente non vengono lavati e che emanano costantemente cattivi odori che si percepiscono anche da molto distante. L’olezzo nausenante è stato il leitmotive di questa estate: un costante e persistente cattivo odore, a tratti più o meno intenso in base alla forza e direzione del vento, ma sempre sgradevolmente presente, di giorno e di notte, probabilmente provocato dal cattivo funzionamento del depuratore intelligentemente (…!...) realizzato proprio all’ingresso della cittadina ed anche a favore di vento e corrente marina predominante; elementi, questi ultimi che provvedono a ripartire (democraticamente però!) odori e materiale di scarico malamente depurati su tutta la costa di Lido (i topi visti da tutti girovagare sulla spiaggia nelle ore serali non possono che confermare questa tesi). Sui posti spiaggia c’è da aprire un ulteriore negativissimo capitolo: dai 6 agli 8 euro al giorno per ombrelloni addossati uno sull’altro (assolutamente eccessiva la vicinanza tra i vari ombrelloni che, in alcuni casi, all’apertura addirittura si sovrapponevano parzialmente), una sdraio cigolante ed una sedia di plastica. Punto. Assenza totale di servizi in spiaggia, costi delle bevande folli, acqua inclusa, (con il risultato che si arrivava stracarichi già da casa evitando di spendere alcunché sul posto), impossibilità di pranzare in spiaggia o sul lido in quanto non attrezzati neanche con semplicissimi panini o rosticceria, nessuno svago presente (due soli lidi erano “attrezzati” con qualche vecchissimo pedalò ed un paio di canoe). In compenso la spiaggia sembrava un mercato rionale per l’enorme quantità di comunitari ed extracomunitari che, con una frequenza impressionante (il relax è praticamente impossibile), transitano in continuazione proponendo spesso in maniera troppo insistente ed invadente, merce contraffatta o le solite cineserie fuorilegge (P.S. in due mesi non mai visto un solo vigile urbano in un posto diverso dalla piazza centrale del paese che si occupasse di controllare persone, merci o di regolamentare traffico e parcheggi). Ho visitato molti stabilimenti balneari dalla Sicilia al Friuli, ed il minimo che mi veniva offerto era il servizio in spiaggia, con la possibilità di effettuare ordini di bevande e cibarie telefonicamente o direttamente al personale che circolava all’interno del lido e che si preoccupava di servire quanto richiesto direttamente all’ombrellone, una vasta scelta di svaghi per giovani e meno giovani e quasi sempre la possibilità di noleggiare dei natanti, dalle canoe ai gommoni a motore anche di un certo dimensionamento. A Lido tutto questo, che credo sia il minimo delle aspettative di un turista che si reca in una zona balneare, è risultato essere fantascienza. Per un mese intero sono stato vanamente alla ricerca di un semplice gommone da noleggiare per fare un giro sottocosta verso Copanello e l’unico che ho trovato non dimostrava quel minimo di affidabilità necessaria, mi è stato proposto ad un costo esagerato, senza contratto, da una persona che, per non eccedere, non posso che definire quantomeno scortese (sembrava dovesse farmi un favore piuttosto che vendermi, peraltro lautamente, un servizio) ed in un posto che aveva più l’aspetto di uno sfasciacarrozze piuttosto che di un rimessaggio di natanti. Vogliamo parlare della ristorazione? Ho frequentato almeno una volta quasi tutti i maggiori ristoranti e le pizzerie del posto, se si vuol mangiare in maniera decente bisogna spendere cifre molto alte e ci sono solo un paio di ristoranti in grado di servire pasti di buona qualità, tutto il resto è da brivido: qualità scarsissima se non inesistente e conti finali assurdi (in più di una occasione non ho potuto proprio esimermi dal contestarlo apertamente). Il pesce fresco, che dovrebbe essere un must per una cittadina come Lido è una chimera e spesso, in compagnia di amici provenienti da altre regioni, mi sono vergognato nel vedere uno dei nostri valori tradizionali (la buona cucina appunto) trattato così indegnamente, con l’aggravante di un conto ingiustificatamente salatissimo a causa della solita mentalità autodistruttiva che tende a “spennare il pollo” per ricavarne quanto più possibile nell’immediato non capendo che così facendo, anno dopo anno, si creano danni difficilmente riparabili. Se esistesse una scala di misurazione del disgusto, avrei sicuramente raggiunto il massimo possibile, ma le domande che ci si pone sempre davanti a tali situazioni sono: “di chi è la colpa di tutto ciò? E cosa posso personalmente fare per tentare di migliorare la situazione?”. La colpa, senza correre il rischio di cadere nella retorica è da ripartire in maniera paritetica tra incapacità e demerito della classe politica della nostra regione e dell’amministrazione locale di Catanzaro nello specifico, ed incapacità imprenditoriale e manageriale locale. La politica, assolutamente assente, non crea alcuna condizione per lo sviluppo delle aree potenzialmente produttive turisticamente e non crea alcuna condizione atta ad attrarre investimenti provenienti dall’esterno; la classe imprenditoriale locale ha l’arroganza di pretendere utili immediati con zero investimenti e dimostra assoluta incapacità manageriale. I mega investimenti in infrastrutture di viabilità che la regione, grazie a finanziamenti comunitari, sta affrontando sono sicuramente segno di una parziale nuova consapevolezza, ma è necessario affrontare contestualmente anche problematiche locali meno complesse ma che servono a dare nuovo impulso allo sviluppo turistico della provincia, con tavole rotonde di raffronto tra imprenditoria e politica, ma soprattutto con pragmatiche pianificazioni sullo sviluppo, con regole certe che bisogna necessariamente imporre (le aree demaniali dovrebbero ad esempio essere concesse solo previo il rispetto di standard di sicurezza, di immagine e di servizi, come succede in tutto il resto d’Italia). La questione mai risolta del porto turistico a Catanzaro Lido è inoltre un altro essenziale nodo da sciogliere immediatamente; aree molto meno “generose” dal punto di vista paesaggistico hanno costruito il loro benessere attorno ad infrastrutture di questo tipo, che attraggono un alto target clientelare a patto che l’infrastruttura non sia la solita cattedrale nel deserto mal gestita. Non credo bisogna tacere su questo stato di cose e dovremmo tutti vergognarci di tale situazione che secondo il mio punto di vista, deve necessariamente essere resa pubblica per creare consapevolezza su quella che credo sia una vera emergenza e, di conseguenza, creare pressione sulle istituzioni locali, regionali e nazionali affinché finalmente facciano.

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