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Io vi racconterò l'inferno. L'inferno che io ho vissuto e ho visto con i miei occhi.

I morti nei campi di concentramento e di sterminio, in Germania, sono stati 11 milioni, di cui sei milioni di ebrei. Ma questo può essere solamente un numero per una statistica: cominciate allora a contare, a mettere dietro ogni numero un volto, una storia, un essere umano. Solo in questo modo potete rendervi conto della più immane tragedia della storia.

Gli internati non erano contati come persone ma come pezzi. E ai prigionieri veniva tolta ogni dignità. Mi raccomando ragazzi: qualsiasi cosa accada, siate sempre uomini e non perdete mai la dignità. La dignità, anche quando si è vissuti all'inferno, si può mantenere, nonostante la paura, la fame, il freddo, le umiliazioni, la morte che ti passa accanto ogni minuto.

Fare memoria del passato significa sottrarlo all’oblio

La memoria si trasmette oralmente: è per questo che oggi io sono con voi. Se vogliamo che il passato non ritorni, dobbiamo fare memoria di questa immensa tragedia che è stata la Shoah.

Soltanto se farete memoria del passato possiamo evitare che quello che che vi sto raccontato possa tornare.

La mia storia inizia nell'autunno del 1938, inizia con le infami leggi razziali

A casa mia ci veniva spiegato che lo studio era importante. Ma io ero ebreo e per le leggi razziali non potevo più frequentare una scuola pubblica. Ma che avevo fatto di male io? Mi domandavo: “Se io non posso studiare, cosa potrò mai combinare nella vita?” Si può essere disperati a dieci anni? Sì, si può essere".

La sera del 7 aprile 1944 sono stato denunciato per 5000 lire

Il nazismo e il fascismo hanno privato della libertà, prima, e della vita, poi, milioni di esseri umani. Non dobbiamo dimenticare che lo sterminio non fu realizzato da una squadra di assassini, ma da un’intera società, che coinvolse centinaia di migliaia di persone in tutta Europa, non escluso il nostro Paese, e tanta gente che pure sapeva rimase indifferente. Un apparato statale di militari, di ingegneri, di medici, di giuristi, di chimici, insomma di specialisti di ogni disciplina si mobilitò per condurre senza difficoltà la terribile campagna di morte.

E la sera del 23 maggio 1944 il treno si è fermato a Birkenau

Immatricolato con il numero A-5506, ha avuto inizio la quotidiana lotta per la sopravvivenza

Non dobbiamo dimenticare che gli esecutori dell’immane delitto erano persone del tutto normali, spesso colte e intelligenti. Non si costruisce Auschwitz con perfezione scientifica se non si è preparati e intelligenti. Non erano pazzi, non erano inferociti da mortificanti condizioni di vita. Appartenevano a popoli che erano stati all’avanguardia della civiltà e del progresso, amavano le arti, la musica, la letteratura, in una parola la cultura. Erano persone che rientrando nella propria casa baciavano i figli e probabilmente li addormentavano facendo loro recitare le preghiere. Se erano persone così normali perché tanto odio? Cosa rese possibili questi eventi incredibili, ma che sono accaduti? Ed io ne sono testimone e ne ho sofferto fino alle estreme conseguenze.

"È importante fare memoria di cosa sia stato e a quali conseguenze abbia portato il nazifascismo. Ma non dobbiamo mai dimenticare che il fascismo è nato prima del nazismo e ha fatto proseliti in Germania e in altre parti d’Europa. E oggi il rischio di un ritorno al passato esiste: esiste particolarmente in periodi di crisi come quello che stiamo attraversando. La nascita di movimenti politici dichiaratamente razzisti e xenofobi dovrebbe far riflettere ciascuna persona.

Se non facciamo Memoria di questo passato per tramandarla alle generazioni future, come ha già detto Primo Levi: “Siamo destinati a rivivere quel passato”.

Mi rivolgo a voi giovani perché siete voi che rappresentate il futuro e spetta a voi tramandare la memoria. La memoria non è il ricordo: il ricordo si esaurisce con la fine della persona che ricorda il suo vissuto. La memoria è come un filo che lega saldamente il passato al presente, è proiettata nel futuro e lo condiziona. A voi consegno la memoria di ciò che è stato perché non sia mai dimenticato.

Piero Terracina

Tutte le citazioni sono state pronunciate da Piero Terracina durante l'incontro con gli studenti o in occasioni di interviste

GRAZIE!

Il Liceo Vailati