Dante fumettoso -gli inizi Col fumetto e' sempre meglio!

Con questo fumetto vediamo il momento in cui Beatrice si reca da Virgilio, cercando di convincerlo ad aiutare Dante. Questi, smarrito nella "selva oscura" del proprio male, stava tentando di uscirne da solo, senza riuscirci, sospinto indietro dalla paura verso tre terribili bestie che gli hanno sbarrato il cammino.

Nel mezzo del cammino della mia vita, mi ritrovai sperduto in una foresta scura e spaventosa: ma poiché poi raggiunsi il bene, voglio raccontare quello che mi capitò. Io vagavo laggiù, cieco di sonno, quando giunsi ai piedi di un colle che aveva la cima illuminata dal sole. Come il naufrago che, appena scampato, si volta tremando verso il mare tenebroso a cui è sfuggito, guardai lo spazio cupo e mortale. Preso un po' di coraggio e di riposo, cominciai a salire.

INIZIAMO IL NOSTRO (COME DICE DANTE) VIAGGIO!

Dante cerca di uscire da solo dalla selva oscura in cui si era smarrito... vede un colle illuminato dal sole e vi si dirige: sarà la salvezza! Ma, non appena inizia la scalata, tre bestie feroci gli sbarrano il cammino: una lupa magra ma sempre affamata, un superbo leone, una bellissima lince. Ricorda che il poema di Dante è pieno di simboli: cosa stanno a significare, secondo te, questi tre animali?
Qui il nostro disegnatore si è un po' confuso: la lupa e la lince hanno caratteristiche invertite!
Adesso leggiamolo dalle stesse parole di Dante...

Qui le immagini son giuste!

Dante è spaventato dall'enormità dell'impresa, che prima di lui hanno potuto compiere solo Enea e SanPaolo. Ma Virgilio sa come convincerlo! Gli racconta che è stata proprio la sua amata Beatrice a lasciare la gioia del Paradiso e recarsi da lui, nei dolori infernali, per chiedere il suo aiuto.

Il giorno se ne andava, e entro ogni vivente, sulla terra, finiva la sua fatica, io, tutto solo, mi preparavo ad affrontare il duro cammino di cui sto per narrare: mi sostengano in questa ardua impresa di ricordo e di scrittura le Muse protettrici, il mio ingegno e Ia mia mente. Ancora dubbioso, cosi parlai:

- Virgilio, prima di partire, dimmi, sei sicuro che ce la farò? Tu hai raccontato nella tua opera di Enea che scese tra i morti quand'era ancora vivo: ma lui sarebbe, poi, diventato il glorioso padre di Roma, dell'Impero romano e della futura gloria papale. Per questo suo grande destino, ovviamente, Dio Io proteggeva. Anche San Paolo andò da vivo fra I morti, per riportare conforto alla fede che ci salva: ma io non sono né Enea né Paolo. Per me, questo viaggio non è follia? Parlami, tu che sei saggio!

Sei spaventato, Dante, e vorresti rinunciare, - disse lui. - È cosa che succede spesso, prima delle grandi imprese, ma voglio dirti qualcosa che ti darà di nuovo sicurezza.

Io stavo tra le anime sospese lassù nel Limbo, quando una donna beata e bella si presentò e mi chiese di venire ad aiutarti, poiché eri sul punto di perderti, e di farlo presto. «Sono Beatrice,- disse. - È l'amore che mi ha spinto a venire fìn qui dal luogo, lassù, a cui voglio tornare.

Virgilio chiede a Beatrice come lei, che è in Paradiso, possa accettare di scendere tra i dolori dell'Inferno. Beatrice spiega che le anime del Paradiso non sono toccate dai tormenti di quel luogo.

Io le risposi: «Farò quello che chiedi senza nessun ritardo, signora, ma dimmi, perché sei scesa dal Paradiso fin quaggiù?» «Poiché me Io chiedi, Virgilio, sappi che non ho paura di scendere cosi in basso: sono ormai tanto vicina a Dio, e Iui mi ha resa tale che nessuna miseria mi può toccare, e mi preoccupano soltanto le pene degli altri.

Beatrice svela come Dante sia protetto da tre donne beate in Paradiso, per prima Maria, la madre di Dio, che subito si è accorta del dolore di Dante e si è mossa in suo aiuto. Maria ha avvisato Santa Lucia, la santa della luce a cui Dante è molto devoto, e lei è corsa ad avvisare Beatrice.

Accadde dunque, lassù in cielo, che Lucia, donna nemica di ogni crudeltà, venne a esortarmi ad aiutare il mio caro amico Dante, colui che, scrivendo di me, ha acquistato sulla terra gloria e onore, quello da cui ora ti mando. È stata Lucia a parlarmi del pericolo che Io minaccia: "Perché Beatrice,- mi chiese Ia santa, - vedendo il pericolo mortale in cui si trova, sulla sponda del nero abisso, non corri dall'uomo che ti ha amata tanto?" Così sono scesa quaggiù, dal mio trono, più veloce di chiunque al mondo sia mai corso al proprio bene, o fuggito dal proprio danno, e a te I'affido, poiché ho fiducia nel tuo onesto parlare». Detto questo, si voltò piangendo, e non aggiunse parola. Veloce come lei voleva io fossi, sono dunque venuto quaggiù e ti ho salvato dalla belva che ti impediva di salire al monte.

Virgilio è commosso da tanto affetto per Dante e si mette subito in azione!

Tocca a te! Studia bene il paragrafo seguente e schematizzalo

Leggi ora la versione del bravissimo scrittore Roberto Piumini:

Hai capito tutto? Ora RIscrivi questo pezzetto di testo mettendo te come protagonista. Come rappresenteresti un tuo momento difficile? Quale immagine simbolica sceglieresti? Chi verrebbe a salvarti?

(Ricorda che, secondo Dante, Dio ci viene a salvare tramite le cose che più amiamo!)

CREDITS: L'Inferno in poche parole, raccontato da Roberto Piumini. - Dante Alighieri (Italian edition), D'Uva Alessio, Rossi Filippo/ Dante per gioco, L'Inferno, Bigazzi Cinzia/ Libro degli anni '70 della mamma di una mia alunna di cui ho fatto due anni fa le scannerizzazioni, dimenticandomi di fotografare la copertina (scusate)

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