Tre giorni vissuti a tutta velocità. Tra domenica e martedì, in una grande porzione del nostro territorio, abbiamo iniziato a tessere la tela di un progetto politico di grande rinnovamento del volley siciliano. A Palermo, Trapani e Messina le assemblee elettive hanno espresso un segnale chiaro, manifestando il grande entusiasmo che spinge una visione, un modo di intendere il volley che vuole chiudere le porte al passato, archiviando per sempre quanto avvenuto negli ultimi anni. In questi tre territori, che rappresentano il 50% del corpo elettorale della Sicilia pallavolistica, il consenso espresso nei confronti degli amici e colleghi Roberto Mormino, Enzo Barraco e Alessandro Zurro è stato trasversale, superando in tutti e tre i casi la sontuosa soglia del 90%. Il fatto che i tre presidenti eletti si siano presentati alle assemblee dei territori di competenza da candidati unici è un segnale inequivocabile: le loro “corse solitarie” sono frutto di una convergenza totale rispetto a una serie di progetti di politica gestionale che si intersecano e confluiscono, allargando il campo, nel programma strutturato da chi vi scrive. Un progetto pensato per voi, costruito con voi, calibrato sull’interesse esclusivo di chi ha fatto della palestra la sua “seconda casa”.
Le sensazioni sono più che buone. E non solo per via dei numeri esposti sopra. Ci sono altri elementi che vanno in questa direzione. Gli attestati di stima, i sorrisi di approvazione, le pacche sulle spalle, gli inviti a guardare solo il traguardo: tutto questo - almeno per chi scrive - ha un valore intrinseco più importante dei freddi numeri. Un valore più alto. Tutte manifestazioni che ho assorbito in questi giorni. Soprattutto martedì, a Ispica, dove sul piano matematico non abbiamo centrato il risultato sperato. Una splendida assemblea, fondata nella sua sostanza su una dialettica politica pura. Senza eccessi. Senza l’esasperazione dei toni e degli atteggiamenti. Ha vinto il candidato Gianni Giurdanella, a cui vanno le mie congratulazioni. Sentite, sincere. Indirizzate a lui e al consiglio neoeletto, organo in cui spicca una “quota rosa” che ha tutta la mia stima, Alice Lombardo. A tutti voi auguro di dare un forte impulso ai territori che da oggi saranno di vostra competenza.
L’ultimo atto di una partita importante, come la corsa verso la presidenza del neonato Comitato dei Monti Iblei, ha sancito anche l’uscita di scena di Antonio Cultrera, ex presidente del Comitato siracusano: persona preparata, di una modestia nobile, che non ama alcuna forma di aggressione, compresa quella verbale. A lui va il mio abbraccio ideale e una doverosa rassicurazione: questo esito non sposta di una virgola l’importanza che riveste nel nostro progetto volto allo sviluppo sistemico della pallavolo siciliana. Continueremo a lavorare, fianco a fianco.
Un unico rammarico, rispetto all’assemblea di Ispica: il nostro candidato ha perso una mole sostanziosa di voti per un cavillo burocratico connesso alla mancata presentazione - stando alla versione ufficiale - da parte dell’amico Nuccio Solano, del certificato di Verifica Poteri. I suoi voti ci avrebbero portato oltre il 40% di consensi, ridimensionando notevolmente le distanze, pur senza stravolgere l’esito finale. Detto questo, abbiamo la certezza di avere avuto l’ennesima occasione per confrontarci con gli attori protagonisti della pallavolo ragusana e siracusana. Un altro tassello che ci dà sempre più la consapevolezza di avere imboccato la strada giusta. Servirà l’ultimo scatto e poi si alzerà il sipario sul rinnovamento concreto della Fipav Sicilia, un progetto che coinvolgerà tutti, senza distinguo. Ora tocca a noi.
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