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Le consulenze nel Writing Workshop per crescere scrittori

Consulenze quando servono

Le consulenze, o writing conference, sono brevi conversazioni fra il docente e uno studente. Avvengono nel momento della scrittura autonoma in classe, durante il quale ogni studente segue il proprio processo di scrittura. In questa fase della sessione di laboratorio non abbiamo solitamente una traccia uguale per tutti e nemmeno tempi e strumenti imposti dal docente.

Lo scopo delle consulenze è aiutare gli studenti a diventare scrittori migliori - Carl Anderson

Tuffo nei ricordi

  • Quando io ero studente, come lavoravano i miei insegnanti sui miei testi scritti? E quando lo facevano?
  • Mi aiutavano mentre scrivevo? In che modo?
  • Come mi sentivo nel ricevere un mio pezzo pieno di correzioni ed annotazioni?
  • Come reagivo (all’atto pratico) a tutte quelle correzioni?
  • Ho davvero imparato la Scrittura a scuola?

Pratica riflessiva

  • Da docente, quali modalità metto in atto quando lavoro sui testi dei miei ragazzi?
  • Quando e come li sostengo?
  • Come reagiscono? Ci sono ricadute efficaci sulla loro scrittura?

A tu per tu

Mentre i ragazzi scrivono, il docente si avvicina ad uno studente (cerchiamo di parlare con ognuno a rotazione) di solito portandosi uno sgabello. Non sono dunque gli studenti a chiedere aiuto, ma è il docente che sceglie e si sposta.

Da una presentazione di Silvia Pognante

Docente editor

  • Al centro c’è il testo da correggere
  • Il docente agisce sul testo in funzione del proprio gusto e canone
  • La correzione, anche massiccia, è “globale” (ogni aspetto della scrittura viene preso in considerazione) e non tiene particolarmente conto delle idee e dell'autorialità dello studente

Docente allenatore

  • Al centro c’è lo studente
  • Il docente fa riferimento al mondo dello studente
  • Il docente sostiene la voce di quello scrittore
  • Il docente ascolta, suggerisce, guida, ma è lo scrittore a scegliere

Da correttori ad allenatori - Criticità

  • Non è la modalità che abbiamo sperimentato
  • Dobbiamo agire al di fuori della nostra comfort zone
  • Dobbiamo far leva su effettive conoscenze del processo e delle strategie di scrittura (non solo su capacità di correzione di aspetti formali)
La consulenza nel WRW è altro rispetto al sostegno che si offre anche nelle nostre aule agli studenti mentre scrivono: è un momento strategico studiato e strutturato. Per sostenere davvero lo studente-scrittore dobbiamo studiare e crescere prima noi come insegnanti-scrittori e consulenti di scrittura. Ci vogliono tempo, pazienza e umiltà.

Consulenze come conversazioni

Lo studente sa già che l'insegnante è il suo "maestro di scrittura" e che lo sgabello è il segnale che dà il via ad una conversazione: la consulenza è proprio questo, una conversazione, in cui parla prima lo studente, illustrando ciò che sta cercando di fare con la sua scrittura o ciò in cui ha difficoltà, e poi è il turno del docente che offre supporto e strategie.

E' importante che nel corso delle consulenze comunichiamo agli studenti che ci interessa di loro come persone e come scrittori - Carl Anderson

Possibili domande o frasi in apertura

  • Come va la scrittura?
  • Come va oggi nel laboratorio?
  • A che punto sei del tuo pezzo?
  • Come posso aiutarti oggi nella scrittura?
  • Raccontami quello che hai fatto oggi e come sta venendo il tuo pezzo secondo te

Strategie, non correzioni

L'insegnante cercherà "maieuticamente" di spingere lo studente, sostenendolo con alcune domande mirate, a riflettere più a fondo sul suo processo di scrittura e su come può migliorare, per poi offrire un suggerimento allo scrittore. Si tratta di indicare una strategia, possibilmente quella più utile in quel frangente, che lo studente potrà però utilizzare più e più volte anche in seguito e che dovrebbe portare l'alunno a migliorare un aspetto della sua scrittura.

Le consulenze: cosa sono e non sono

  • NON hanno solo lo scopo di risolvere un problema
  • NON offrono risposte generiche
  • NON sono correzioni del testo dello studente
  • SONO momenti di insegnamento individualizzato
  • SONO “risposte dirette a ciò che lo studente ci ha mostrato del suo lavoro” (K. Wood Ray)
  • OFFRONO STRATEGIE e strumenti che lo scrittore potrà riutilizzare
Tre consulenze di Penny Kittle, autrice di "Write beside them"

Le tre (o quattro) parti di una consulenza

Secondo Lucy Calkins le parti in cui si divide una consulenza sono tre:

  1. Ricerca: la fase in cerchiamo di scoprire a che punto è lo studente e come sta procedendo nella scrittura. Dobbiamo fare in modo che i ragazzi ci raccontino in modo dettagliato, spingendoli verso una riflessione metacognitiva. Aiutiamo con alcune domande, ma senza bombardare: dobbiamo avere pazienza.
  2. Decisione: il breve attimo in cui passiamo in rassegna mentalmente le informazioni apprese e le nostre conoscenze sulla scrittura e decidiamo quale strategia è la migliore per lo studente in quel momento
  3. Insegnamento: la fase in cui siamo noi ad avere la parola in un momento di insegnamento informale ma mirato e individualizzato. Si tratta di istruzione diretta, e può ricalcare l'impostazione delle minilesson (prima illustriamo in una frase "il cosa", poi "il perché", poi "il come", cioè la strategia, fornendo esempi espliciti).

Katie Wood Ray aggiunge una quarta fase che definisce di "Annotazione" (making a record): in un modulo che abbiamo creato e che può essere cartaceo o digitale -io ad esempio utilizzo Evernote- annotiamo il succo della consulenza. Queste annotazioni sono importanti per vari motivi: ci aiutano a tenere traccia di ciò che insegniamo ai singoli studenti, ci servono per raccogliere informazioni per una valutazione formativa, ci aiutano a pianificare le prossime consulenze e le prossime minilesson.

Le fasi nella presentazione di Silvia Pognante

Teach the writer

Il docente non corregge, non si limita a risolvere il problema del momento. Il consiglio che danno i maestri di scrittura è proprio: "teach the writer, not the writing", perché vogliamo che, grazie al nostro intervento, lo studente divenga più autonomo e rimanga comunque padrone della sua scrittura.

Una consulenza di Mark Overmeyer, autore del manuale What Student Writing Teaches Us: Formative Assessment in the Writing Workshop

What makes a conference a powerful teaching interaction is not finding the best thing in the world to teach this student; it's in teaching in direct response to something the student has told or shown us about his or her work as a writer - Katie Wood Ray

Parole chiave

  • Ascolto: dello studente - delle sue intenzioni - dei suoi dubbi - delle sue risposte
  • Interesse: dell’insegnante/lettore che reagisce al testo e non lo considera solo un “compito”
  • Attenzione: allo scrittore - al suo linguaggio - al suo percorso
  • Basi: partire dai punti forti - non puntare il dito solo sull’errore e le fragilità
  • Specificità: 1 consulenza=1 competenza, strategia o tecnica spendibile in altri contesti

Consulenze strategiche

Lucy Calkins afferma che le consulenze sono il cuore del Writing Workshop ed in effetti hanno un impatto molto forte sull'apprendimento dei ragazzi perché:

  • sono individualizzate
  • avvengono in contesto autentico e nel momento del bisogno
  • sono focalizzate, mirate e strategiche
  • rispondono in modo diretto a ciò che lo studente ci ha appena raccontato riguardo alla sua scrittura.

Le consulenze sono però difficili da gestire perché radicalmente diverse dalle conversazioni che siamo abituati ad avere quando offriamo il nostro aiuto ad uno studente mentre scrive. Si tratta di cambiare metodo e prospettiva e richiede che noi stessi possediamo prima di tutto conoscenze sulle qualità della scrittura in generale, sulle tecniche e strategie specifiche. E non basta: dobbiamo anche conoscere in modo approfondito quel singolo studente-scrittore per capire qual è il suo obiettivo, quali i suoi punti di forza, su quali aspetti ha invece bisogno di lavorare.

Lo scopo di una consulenza non è aiutare. Lo scopo è insegnare e tutti ne hanno bisogno. (Katie Wood Ray)

Pratica riflessiva

Le consulenze sono individualizzate ma alcune di esse sono ricorrenti. Proviamo ad immaginare alcune situazioni che ci potremmo trovare ad affrontare in una consulenza? Elenchiamone 3 o 4 sul taccuino.

Conferring is the essential teaching act in Writing Workshop - Katie Wood Ray

Situazioni comuni

  • Lo studente non sa cosa scrivere (all’inizio o durante la stesura)
  • Lo studente scrive testi scarni (stile cronaca)
  • Oppure, al contrario, testi poco focalizzati e troppo vasti
  • Lo studente scrive testi poco organizzati e poco coerenti
  • Lo studente usa un lessico ripetitivo e generico
  • Lo studente incorre in errori ortografici
  • Lo studente scrive testi poco spontanei in cui non si sente la sua voce
Jennifer Serravallo insegna una strategia nel corso di una consulenza

Ora tocca allo studente

Le consulenze devono essere mantenute brevi per avere la possibilità di raggiungere più studenti in una sessione.

In ogni consulenza l'insegnante cerca, se può, di fare un complimento allo studente per poi offrire un aiuto specifico. Sceglie una strategia, un teaching point e offre indicazioni chiare e precise che l'allievo può seguire con una certa facilità.

Proviamo?

Pensiamo ad un nostro studente di cui abbiamo ben presente la scrittura. Riflettiamo sui suoi bisogni e proviamo a identificare le due strategie da poter suggerire in possibili consulenze per aiutarlo a progredire come scrittore. Immaginiamo come potrebbe andare una ipotetica consulenza e discutiamone con il nostro vicino.

Consulenze e verifiche formative

Il momento della consulenza è anche un momento di verifica formativa, in cui il docente raccoglie informazioni sugli studenti, su cosa sanno fare, sulla loro consapevolezza in merito alla scrittura. Queste informazioni preziose saranno annotate e dovranno dare forma all'insegnamento successivo nelle minilesson e nelle consulenze individuali o di piccolo gruppo.

Le consulenze tra pari

Sono momenti in cui un alunno-scrittore chiede aiuto ad un compagno per risolvere un dubbio o un problema di scrittura. In generale non le utilizziamo per aspetti formali perché il rischio di diversificare, più che di eliminare gli errori, è alto.

  • NON sono chiacchierate generiche sul testo
  • NON durano un’intera sessione di laboratorio (salvo casi eccezionali)
  • SONO momenti molto strutturati su una questione ben precisa riguardante il testo
  • SONO momenti autogestiti: l'insegnante monitora ma interviene solo in casi particolari (consulenze troppo lunghe, sospette o rumorose)
  • SONO richieste di aiuto a consulenti esperti in quella determinata questione
  • SONO approvate dal docente e viene tenuta traccia dei consigli dati (es.sul modulo apposito o sul taccuino)
  • RICHIEDONO addestramento esplicito, sia sulla modalità di comunicazione che sulla gestione

Parole chiave - Consulenze tra pari

Scrivi con la porta chiusa. Revisiona con la porta aperta. Stephen King
  • Comunità: gli studenti si sentono parte di una comunità (persone, scrittori) che vivono gli stessi problemi e si sostengono a vicenda. Non competizione ma collaborazione
  • Responsabilità: gli alunni imparano a rispondere della fiducia che viene loro accordata dal docente e dai compagni, ne avvertono il valore e la mettono a frutto per aiutare gli altri
  • Ascolto: abilità da potenziare negli studenti di oggi e alla base di una cittadinanza attiva e rispettosa dell'altro, si costruisce anche in momenti dedicati all'ascolto dell'altro come le consulenze
  • Gentilezza: gli alunni imparano a rivolgersi ai compagni usando parole gentili ma oneste, offrendo loro critiche costruttive (tecnica “del panino”) e dedicandosi all'aiuto reciproco
  • Metacognizione: gli studenti imparano a riflettere sulla loro scrittura e a parlarne usando un lessico specifico
Infografica di Loretta De Martin

Proviamo?

Riguardate ciò che avete scritto oggi sul taccuino e scegliete una annotazione su cui chiedere aiuto al vostro vicino. Il vicino provi ad offrire una consulenza seguendo i suggerimenti del poster, ma cercando anche di applicare quanto ascoltato nell'incontro (fasi, parole chiave). Poi si invertono i ruoli.

E ora?

Nancie Atwell in consulenza

Gli esperti di Writing Workshop sostengono che servano almeno due anni (ma secondo alcuni anche quattro) per imparare a gestire bene una consulenza. Non dobbiamo scoraggiarci ma studiare e provare. Fin dall'inizio in ogni caso le consulenze con ogni probabilità saranno più efficaci dei nostri precedenti interventi: avranno la caratteristica dell'intenzionalità e saranno sostenute da una nuova consapevolezza. E, come afferma Katie Wood Ray, è "già un insegnamento sedersi di fianco agli studenti e chiedere loro come va la scrittura. Insegniamo che li consideriamo scrittori, che li prendiamo seriamente". Probabilmente nessuno lo ha fatto con noi quando eravamo a scuola.

I miei suggerimenti per chi inizia

  • Prima ascoltiamo con attenzione e partecipazione e invitiamo lo studente ad approfondire con poche domande se è laconico
  • cerchiamo di iniziare con commenti positivi o sul contenuto
  • usiamo un tono informale e scherzoso, soprattutto all'inizio, quando dobbiamo ancora costruire una relazione con lo studente. In seguito possiamo andare più dritti al punto.
  • mordiamoci la lingua e mettiamo in tasca la mano che vuole correggere quell'esercito di orrori ortografici (per il momento)
  • scegliamo un aspetto solo della bozza su cui concentrarci
  • cerchiamo di collegarci il più possibile agli insegnamenti, alle strategie che abbiamo offerto nelle minilesson (ma senza forzature)
  • prendiamo ad esempio un testo modello o mentor text preferibilmente già noto allo studente, mostrandolo
  • diamo poche indicazioni pratiche e verifichiamo alla fine che lo studente sappia cosa deve fare, facendoglielo verbalizzare e dicendo che torneremo a vedere
  • non leggiamo tutto il pezzo di uno studente durante la consulenza, ma facciamoci indicare la parte su cui ha bisogno di aiuto
  • facciamo capire subito agli studenti che le consulenze sono sacre e non vanno interrotte per nessun motivo (terremoti esclusi e poco altro)
  • usiamo un criterio nostro per garantire una effettiva rotazione tra gli studenti. Possiamo tenere traccia su un modulo, oppure scegliere un ordine di isole o file di banchi per la rotazione e memorizzarlo
  • forniamo dall'inizio dell'anno istruzioni agli studenti su cosa possono fare quando l'insegnante è occupata in modo che non si fermino ad aspettare il nostro aiuto
  • non finiamo incastrati sempre con gli stessi tre studenti che chiedono il nostro aiuto: siamo noi a decidere chi avrà la consulenza (ma osserviamo bene la situazione e diamo una spinta a chi è completamente bloccato)

Titoli consigliati

  • The art of teaching writing di Lucy Calkins
  • One to One: The Art of Conferring with Young Writers di Lucy Calkins
  • The writing workshop - Working through the hard parts (and they're all hard parts) di Katie Wood Ray
  • Write beside them di Penny Kittle
  • Day by day di Ruth Ayres e Stacey Shubitz
  • Let’s Talk: One-on-One, Peer, and Small Group Writing Conferences di Mark Overmeyer

Tutte le immagini sono di pubblico dominio e tratte da Pixabay e Unsplash. No attribution required. Licenza CC0. Ringrazio per alcune parti del testo le colleghe Silvia Pognante e Loretta De Martin

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