Le "ville di delizia" lombarde iniziarono a diffondersi intorno al Seicento, nelle allora campagne tra Milano, Monza e la Brianza. Luoghi di villeggiatura estiva delle famiglie nobili, erano principalmente dedicate allo svago da cui il nome "..di delizia". In queste ville venivano organizzate feste e ricevimenti sfarzosi e le famiglie si contendevano l'ospitalità dei personaggi più illustri, provenienti da tutta europa. Queste residenze dovano quindi rappresentare tutta la ricchezza e potenza dei loro proprietari: edifici monumentali, meravigliosi giardini e parchi, opere d'arte a non finire...ed un qualcosa in più di veramente straordinario. Il sorprendente in Villa Litta è costituito dal Palazzo delle Acque o Ninfeo: una serie di ambienti dove intrattenere gli ospiti divertendoli e rinfrescandoli con giochi e scherzi d'acqua. Pura amenità, ma che nasconde la tecnologia più avanzata dell'epoca che, fortunatamente, si è conservata funzionante fino ai giorni nostri.
Superato un bel patio si entra in una seconda grotta, dalle luci più soffuse, dove l'acqua di un "ruscello sotterraneo" crea riflessi e giochi di luci/ombre sulle pareti rocciose.
Nel periodo di maggior splendore, la villa ha accolto personaggi illustri come: Bach, Stendhal, Carlo Porta, Foscolo, Cantù. Nel nuovo millennio, ha avuto il piacere di ospitare anche noi, proteggendoci in una serata tempestosa, ma senza risparmiarci dagli scherzi d'acqua, tanto eravamo già un po' bagnati.
Lasciamo Villa Litta con un "arrivederci", perchè, come ci spiega la pazientissima guida, il Ninfeo va visitato almeno 3 volte: di giorno, di sera ed in occasione della rievocazione storica in costume. Non mancheremo!
Credits:
Lumos Fotografia