Ogni epoca storica ha generato forme speciali di lavoro, in relazione alle conoscenze tecnologiche a disposizione e ai rapporti sociali esistenti.
Per lunghissimo tempo , il mondo del LAVORO fu suddiviso in tre grandi tipologie: i CONTADINI, gli ARTIGIANI e i COMMERCIANTI.
Con l'avvento della macchina a vapore e della rivoluzione industriale nacque una nuova realtà produttiva: la FABBRICA.
Nel corso del NOVECENTO, l'evoluzione del lavoro subì un'ulteriore accelerazione: il lavoro di fabbrica si estese in tutto il globo.
Negli ultimi anni si è affacciata un'ulteriore rivoluzione, quella INFORMATICA, che sta cambiando sempre più il modo di lavorare degli uomini.
Contadini, artigiani e commercianti lavoravano in autonomia, con il supporto dei familiari e con l'ausilio di poche macchine: nei campi l'ARATRO, i CARRI; nelle abitazioni, il TELAIO; sul mare, le NAVI A VELA per trasportare uomini e merci. A queste macchine si aggiungevano le FORNACI, utilizzate per lavorare i metalli, per cuocere i mattoni e le ceramiche, per soffiare il vetro.
La trasformazione del lavoro garantì non solo VANTAGGI ECONOMICI, ma anche ENORMI INGIUSTIZIE SOCIALI
Verso la metà dell'800 i lavoratori diedero vita a una forma di organizzazione diversa.
Si venne costituendo una rete sempre più larga di SINDACATI, strumenti di resistenza e di collegamento tra gli operai di fabbriche diverse.
A questi si affiancarono SOCIETA' DI MUTUO SOCCORSO, di ASSOCIAZIONI DI MESTIERE, DI COOPERATIVE.
AUMENTI DI SALARIO
RIDUZIONE DELLA GIORNATA LAVORATIVA
PROTEZIONE DEL LAVORO FEMMINILE E MINORILE
RICONOSCIMENTO GIURIDICO DELLE ASSOCIAZIONI DEI LAVORATORI
Karl Marx e Friedrich Engels, i pensatori socialisti più significativi, analizzarono le nuove e profonde ingiustizie sociali generate dal capitalismo.
Essi teorizzarono che, come la borghesia aveva fatto la propria rivoluzione contro l'assolutismo, così il PROLETARIATO, la nuova classe rivoluzionaria, avrebbe distrutto la società borghese e creato una nuova società basata sull'uguaglianza di tutti gli individui.
La scoperta dell'energia elettrica e del motore a scoppio alimentato dai derivati del petrolio (gasolio e benzina) consentì la costruzione di macchinari sempre più grandi e veloci, in grado di produrre in poco tempo numerosi prodotti.
L'elevata produttività portò alla diminuzione dei costi di produzione e dei prezzi delle merci.
Con l'aumento delle dimensioni delle fabbriche anche il numero degli operai crebbe notevolmente divenendo a volte centinaia di migliaia.
I settori industriali abbracciarono la produzione di beni di consumo nell'ambito della chimica, telecomunicazioni, siderurgia e cantieristica.
L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA
L'aumento delle dimensioni delle industrie fu evidente nelle fabbriche di automobili, in particolare statunitensi, che tra gli anni Venti e gli anni Settanta del Novecento raggiunsero un numero di dipendenti elevatissimo
La Ford ubicata a Detroit, raggiunse i trecentomila dipendenti per produrre migliaia di vetture al giorno.
Un fenomeno analogo riguardò anche fabbriche europee, come la Fiat e la Renault.
Lo stabilimento Fiat di Torino negli anni Cinquanta produceva circa 2000 vetture al giorno.
La fabbrica divenne un insieme di processi meccanici interconnessi, ognuno dei quali doveva essere SINCRONIZZATO con gli altri.
Tale sistema era sempre più complesso ed organizzato da tecnici esperti, i cosiddetti ORGANIZZATORI DELLA PRODUZIONE.
In base all'ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO, ideata dall'ingegnere americano Taylor, il lavoro umano fu ridotto ad APPENDICE DELLA MACCHINA.
Nonostante il lavoro fosse stato ridotto a una somma di semplici operazioni, i lavoratori organizzati rappresentavano un elemento significativo della società.
Con gli imprenditori erano i veri protagonisti della vita collettiva.
I SINDACATI divennero infatti un interlocutore insostituibile degli industriali e insieme ai partiti di massa, fossero socialisti, comunisti o cattolici, occuparono uno spazio fondamentale nella vita politica delle nazioni democratiche.
Ai lavoratori si rivolsero anche i REGIMI FASCISTI, che cercarono di proporsi come i veri promotori dell'emancipazione del lavoro.
A partire dagli ultimi due decenni del XX secolo il lavoro è stato sottoposto a una nuova radicale trasformazione.
Oggi si può parlare di RIVOLUZIONE DIGITALE E INFORMATICA, perché la tecnologia ha invaso tutti i campi della comunicazione, dell'intrattenimento e dell'industria.
Produrre è diventato ormai un compito da ROBOT.
Credits:
Creato con immagini di Jonathan Singer - "This was one of the last photos I took at the Vatican Museum in June 2016. The museum was crowded, amazing and overwhelming. As I was leaving I realized that this was the photo on the cover of one of my human development texts. I looked down and saw two men embracing. They seemed to be in a moment of awe. I loved the juxtaposition." • Birmingham Museums Trust - "The Tractor, 1933 By Eric Ravilious (d. 1942)"