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IN THE NAME OF ROCK'N'ROLL...YOU CAN KISS THE BRIDE USA 2018 ( Part 4)

Riprendiamo la UT 261, direzione sud questa volta, destinazione Monument valley. Vogliamo arrivare in tempo per goderci il tramonto seduti sotto al portico della cabin, quindi non abbiamo tempo da perdere, calcolando che faremo una deviazione per vedere il panorama dal Muley Point.

Metto alla guida Melissa (che a dirla tutta ci ha preso gusto), ma se le chiedo come va? ti stai divertendo? la risposta è sempre la stessa..

"Amore ,lo faccio per te così puoi fare le foto e goderti il panorama"

Seeeeeeeeee .... credici

Comunque i panorami non mancano e stare lontano dalla guida non mi dispiace per niente.

UT 261
Parentesi bibite

In questo viaggio scopriamo che la "nostra amata" Mountain Dew ha tutta una serie di bibite energetiche, che ovviamente assaggiamo tutte. Sono buonissime, non ci aspettavamo niente di meno dalla cara e vecchia Mountain Dew.

Mountain Dew e non solo

Arriviamo all' incrocio Muley Point/Moki Dugway. Melissa vede lo sterrato e non è molto convinta, ma con un po' di incoraggiamento prende la deviazione. Nulla di grave la Muley point Rd., qualche buca dove andare piano piano, ma si può percorrere con qualsiasi macchina.

La Muley Point Rd. è uno sterrato di 5 miglia (8 km) che porta a due view point, dunque non fermatevi solo al primo ma proseguite fino a dove la strada non finisce.

Muley Point View

Al ritorno guido io dato che Melissa ha già messo le mani avanti ..."io la Moki Dugway non la faccio..."

Nulla di grave comunque, strada sterrata con curve a gomito e senza protezioni.Percorribile con qualsiasi mezzo, non comporta alcuna difficoltà.

Moki Dugway

Proseguiamo senza problemi fino alla cittadina di Mexican Hat, dove facciamo il pieno di benzina, prendiamo 2 gelati e la cena di stasera che sarebbero 2 panini di pulled pork da scaldare nel microonde...ma per stasera ce li faremo andar bene.

Poco dopo Mexican Hat ci ritroviamo sulla classica strada da cartolina che porta alla Monument, la strada ripresa anche nel film che tutti conosciamo "Forrest Gump" alla fine della sua corsa con la frase ..."sono un po' stanchino"

I'm pretty tired.....Think i'll go home now

inutile dire che TUTTI si fermano per fare la classica foto, con immensa gioia degli autisti autoctoni, che non ne possono più dei turisti e se ti va bene strombazzano, altrimenti accelerano e tentano di stirarti!

Raggiungiamo la Monument in anticipo sulla tabella di marcia, meglio così! Mi fermo al gabbiotto per pagare l'ingresso, e con grande gioia vediamo che è chiuso, dunque entrata gratuita(non ho capito per quale motivo). Andiamo a fare il check in, ci danno la chiave magnetica della cabin e un buono da $ 20 da spendere al Trading Post.Altra ottima notizia, nella quale non speravo più di tanto, è che ci hanno assegnato la cabin da me richiesta via mail (la numero 29, poi vi spiego perchè)

Abbiamo tutto il tempo per sistemarci, posizionare la macchina fotografica, preparare la cena....e schiavizzare Melissa "amore i miei calzini Five Fingers hanno un odore insopportabile, ci pensi te vero???

non pensiate che faccia fare tutto a Melissa, infatti pure io mi do da fare...a fare le foto per questo diario (lavoro faticoso!).

Pernotto nella Monument Valley

Se volete dormire dentro al parco ci sono 3 possibilità:

  1. Il The View Hotel con la vista sulla vallata, ma che a mio parere non merita la spesa
  2. Il campeggio, soluzione più economica
  3. Le Cabin(la nostra scelta) che ci è costata $ 236, indubbiamente non pochi, ma ha 4 letti dunque una coppia di amici o una famiglia numerosa può dormire qui abbattendo il costo della cabin.

qui sotto se volete prenotare una di queste 3 soluzioni

Le Cabin

Ci sono 2 file di cabin, quelle della Front Row hanno la vista migliore, non avendo nessun ostacolo davanti.Vanno benissimo anche quelle della fila dietro dato che comunque sono rialzate rispetto quelle della prima fila, ma vi vedete anche i tetti delle cabin davanti.

La cabin 29 a mio parere è la migliore(vanno benissimo pure la 28, 27, 26) dato che è posizionata all' estrema destra e vi permette di vedere tutti e 3 i Mittens, mentre spostandosi verso il centro o peggio ancora a sinistra ce li avrete sovrapposti. Cosa non da poco, vi permette di parcheggiare dietro la vostra cabin, dunque non dovrete fare grandi strade con le valigie(il parcheggio per le cabin front row è quello piccolo totalmente a destra, ci stanno una decina di macchine ma per raggiungere le cabin dalla 26 in giù purtroppo bisogna camminare)

Che dire...le cabin sono fantastiche! Sinceramente non me lo aspettavo ed è la prima volta che devo fare i complimenti ai nativi (solitamente le strutture gestite da loro lasciano a desiderare, per vari motivi)

Parcheggio dietro la cabin 29
2 letti a dactello
frigo,microonde,macchinetta del caffè
Il bagno ha tutti i comfort del caso
la vista...su tutti e 3 i Mittens

In attesa del tramonto prepariamo la cena...si fa per dire

posizioniamo la reflex

e aspettiamo

DAY 8

Puntiamo la sveglia alle 5 AM e appena inizia a suonare senzo un tonfo dalla parte del letto di Melissa, la vedo correre per la cabin, io che sono abituato a doverla tirare giù dal letto, mi preoccupo non poco.

" cosa succede? cos' hai? stai male? hai trovato una tarantola nel letto ?"

No, nulla di tutto questo, semplicemente per LA PRIMA VOLTA IN VITA SUA (nemmeno alle cascate del Niagara per vedere l'alba riuscivo a tirala giù dal letto) e scattata in piedi prima di me.

Questo vi fa capire la bellezza del posto, al potere della Monument Valley non si resiste !

Ci ritroviamo, io in mutande lei avvolta in una coperta indiana polverosa, nuovamente sotto al portico a godere del silenzio e di quel tappeto di stelle sopra di noi. Sicuramente questa è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita.

Mentre aspettiamo che sorga il sole, preparo il caffè e facciamo colazione (una di quelle che non si dimenticano). Siamo organizzati,il giorno prima abbiamo preso dei biscotti sapendo che ci sveglieremo presto e delle barrette energetiche per il trail di questa mattina. Ci prepariamo per la nostra camminata all' alba, le cabin dobbiamo liberarle non più tardi delle 11 AM quindi abbiamo tempo di fare il trail, sudare, rientrare e farci una bella doccia prima di partire.

Siamo nuovamente li sotto al portico pronti a partire per il Wildcat Trail.

Aspettiamo solo il segnale di partenza che è il sorgere del sole. e finalmente eccolo...

Sunrise on Monument Valley

Si parte...

Il Wildcat è l'unico trail che si può fare in totale autonomia nella Monument. Il giro ad anello è lungo circa 4 miglia e noi l'abbiamo percorso in 2,30 h , l'unica difficoltà sta nel rientro. La parte sabbiosa che si affronta in discesa all' inizio poi bisogna farla in salita...e diciamo si suda un bel pò, tutto il resto del trail è in piano e non comporta nessuna difficoltà.

Partiamo imbaccuccati...ma ci scalderemo presto!

Arrivati a metà percorso Melissa tira fuori le barrette energetiche, all' inizio le schifo, ma poi ne divoro un paio, mentre vengo deriso dalla moglie.

si, hai fatto bene a portarle.....!!!!!!!!!

L'ultima fatica, la salita sulla sabbia. per fortuna con le Five Fingers vado molto bene e non mi entra neppure troppa sabbia nelle scarpe. Ma in compenso ce l'ho tutta addosso incollata con il sudore...non un bello spettacolo.

Via la felpa, via il giubbotto...fra movimento e sole che comincia a scaldare, la temperatura cambia rapidamente!

facciamo la doccia, richiudiamo le valigie e lasciamo la cabin come l'abbiamo trovata.Check out, chiediamo se possiamo tenere la chiave magnetica per ricordo...no problem !

Prima di andarcene passiamo al Trading post a spendere il buono da $ 20 e a scattare l'ultima panoramica.

La giornata ci darà delle cocenti delusioni, ma per ora tutto bene...a parte i miei calzini che si stanno asciugando sul cruscotto, uno spettacolo difficile da dimenticare.

Arriviamo a Page e siccome abbiamo fatto l'Antelope Canyon Upper ben ben 3 volte, questo diro abbiamo deciso di fare il Lower.

Capisco che sia passato qualche anno dall' ultima volta, ma non ho mai prenotato il tour, mi presentavo al gabbiotto degli indiani, compravo il biglietto e dopo 30 minuti ero sul loro camion direzione Antelope Upper.Per dirla tutta i parcheggi del Lower li ho sempre visti mezzi vuoti...ma non questa volta !!!!!!!!

Entrambi i tour operator hanno i parcheggi stracolmi, macchine ma soprattutto BUS pieni di asiatici. Ci mettiamo in fila sotto un sole cocente, ma non si muove, in compenso delle cinesi tentano di superare la fila e cercando di infilarsi.Vedo un' altra biglietteria completamente vuota, vado su quella...qui solo carte di credito!Va benissimo chi se ne frega, lascio gli asiatici in fila e sono già li che parlo con la cassiera.

sono le 12 e il primo tour disponibile è alle...........

3 PM, maybe later !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Vuol dire stare 3 o più ore sotto il sole a far niente,con questa orda di asiatici urlanti.

Rinunciamo volentieri !

Per farvi capire il cambiamento radicale di questo posto...ci sono delle guide Navajo con delle t-shirt con scritte in cinese, guide dedicate ai turisti asiatici, questo vi fa capire l'invasione degli ultimi anni da parte di un certo turismo.

Andiamo a Page a pranzare. la scelta ricade su Big John's Texas Barbecue.

I piatti di carta non ci fanno impazzire...ma la carne era molto buona!

Mangiamo bene, ripartiamo e vedo quanto sia cambiata questa cittadina negli ultimi... 8-9 anni. Sono nate agenzie turistiche, motel, hotel, pompe di benzina. Pieno di 4x4 carichi di turisti che sfrecciano in tutte le direzioni...non riconosco più Page!

Arriviamo al parcheggio dell' Horseshoe Bend (terza volta che lo visitiamo, ma siamo qui...impossibile non fermarsi). Il "vecchio" parcheggio sterrato, capienza 10 macchine, si è trasformato in uno spiazzo asfaltato da 100 posti macchina più zona per diversi pullman, non mancano i bagni (8 per l'esattezza) e stanno finendo una strada che porterà direttamente al rim del horseshoe (una zona sul lato sinistro del bend). Inoltre molto comodo, ma poco attinente al contesto naturale, lungo il sentiero che porta all' Horseshoe(20 min di camminata e altrettanti ritorno) ci sono delle strutture con un tetto per ripararsi dal sole cocente.

Se posso dirvi la mia... la magia è finita, questi posti erano belli 10 anni fa e sono contento di averli visti allora, alle 6 di mattina con Melissa e i leprotti selvatici, oggi restano sempre belli per carità, ma non vi daranno l'emozione che abbiamo provato noi le prime volte che ci siamo stati.

Leggo ora una notizia su Lake Powell Life (clicca per leggere), una donna è stata colpita da un Bus nel parcheggio del Horseshoe ed è morta. Ovviamente era una cinese :( (e mi aspetto che altri cadano dal rim, vedendo come si comportano...tutti a spintonarti per fare la foto,anche se tu sei sul bordo)

Parcheggio (ancora gratuitamente...ma mi aspetto che diventi a pagamento da un giorno all' altro) e ci dirigiamo verso il rim, sì fa molto caldo, ma siamo abituati.Ovviamente il posto è un carnaio, io scuoto la testa e "tento" di fare qualche scatto senza turisti in mezzo.

la situazione in Aprile, figuriamoci Agosto !
prima o poi qualcuno cade, date retta a me
la mia espressione vi dovrebbe far capire diverse cose

Almeno i panorami non mancano.

Riprendiamo la strada, felici di aver visto questo posto fantastico per l'ennesima volta, anche se tutto questo cambiamento non ci fa piacere.

4 ore di guida ci separano da Kingman, dove abbiamo prenotato l'Arizona inn che sta a pochi passi dalla Route 66 e altrettanto pochi da Mr D'z route 66 Diner.

Siccome il Mr D'z chiude alle 9 PM il piano era di arrivare alle 8 PM in hotel in modo da poter andare a cena(vi ricordo che dall' Arizona inn a piedi ci si arriva in 3-4 minuti) e infatti arriviamo..............alle 7,59 PM.

Vado matto per i ....tour..... ben riusciti

Molliamo le valigie in camera e via verso Mr D'z, qualche scatto lungo la strada non può mancare...questa è la Route66 !

KINGMAN

Il locale è quanto di più caratteristico si possa volere, un salto indietro nel tempo, il cibo è un po' meno entusiasmante, ma qui si viene per l'atmosfera.

Rientriamo all' Arizona inn che promuoviamo a pieni voti. Camera standard come ce ne sono tante, ma pulita con il bagno ristrutturato, ampio parcheggio, colazione inclusa (anche se solo caffè e qualche merendina confezionata) che abbiamo saltato volentieri e abbiamo optato per l'IHOP! ...ahhh dimenticavo il prezzo! € 47 .

DAY 9

Come vi dicevo rinunciamo alla colazione in motel e ci dirigiamo all' IHOP dove le colazioni sono queste ..........

(coro di angeli e arpe in sottofondo)

la triste fine di una colazione buonissima !!!!!!!!!!!

c'era una volta una limonatona alla fragola free refill...

Prima di partire facciamo un pochino di shopping. Cappellini, magliette, bandane...e siamo pronti a partire.

Imbocchiamo la Route 66 direzione Oatman (faccio guidare Melissa)
Route 66

Questo tratto di strada fino a Oatman (clicca per info) a mio modesto parere è spettacolare.La strada è stretta, tutta curve, prima in salita e poi una lunga discesa, se immagino la Route 66 è proprio così come l'ho trovata in questo punto.

Route 66

A Melissa piace un pò meno (infatti ai tempi della Route si pagavano autisti esperti per superare questo pezzo di strada), su un lato il burrone, e quando incrociamo un RV o comunque una macchina grossa lei inizia ad agitarsi.Ma con qualche dritta del co-pilota (più a destra, no un po' più in centro altrimenti finiamo nel burrone, frena,vai accellera che siamo fermi, sinistra, sinistra...ho detto sinistra...TROPPPOOO, destra destra destra!) ne usciamo vivi.

La Route 66 si arrampica per 430 metri su un tratto di 14 chilometri, raggiungendo il Sitgreaves pass a un'altitudine di 1,100 metri. Il versante occidentale si tuffa con un dislivello di 200 metri su 3 chilometri fino alle rovine di Goldroad, un'ex città minieraria che fu volontariamente distrutta dai suoi abitanti nel 1949 per evitare nuove tasse.Nei giorni in cui i carburatori erano alimentati per gravità, gli abitanti del luogo percorrevano il tratto guidando in salita in retromarcia.(Tratto da Route 66 storia illustrata della mother road americana-Joe Sonderman,ed.Anniversary books)

OATMAN

Sapete per cosa è famosa vero ????

Questi discendenti dei muli lasciati liberi dai primi minatori , oggi sono i padroni di questa "quasi" ghost town.

Oatman

Oatman deve il proprio nome a Olive Oatman, tenuta prigioniera per anni dagli indiani dopo che la sua famiglia fu sterminata.Oatman contava 20.000 residenti prima che chiudessero le miniere, il 17 settembre 1952 entrò in funzione un nuovo tracciato della Route 66 che saltava Oatman, entro le prime 24 ore sei delle sette stazioni di servizio avevano chiuso e la popolazione ben presto scese a 60 persone.Oggi Oatman attrae 500.000 turisti ogni anno.(tratto da Route 66 storia illustrata della mother road americana)

Seguici nella quinta parte del nostro viaggio...

Created By
Alexander Kruml
Appreciate

Credits:

All pictures are mine , don't use without permission. writa at: wired_reflexes@alice.it

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