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IN CAMMINO preghiera sabato 28 marzo

Signore onnipotente e misericordioso, attira verso di te i nostri cuori, poiché senza di te non possiamo piacere a te, sommo bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Nicodemo è un membro del Sinedrio, un uomo arrivato. Eppure non si accontenta. Probabilmente, avverte la stanchezza di una religiosità fatta di riti ripetitivi che non parlano più, non scaldano il cuore. Sente dentro di sé il bisogno di rinascere a vita nuova, di tornare a respirare, gustare, interiorizzare la bellezza dell'incontro con Dio. Cambiano i tempi, le stagioni ma l’uomo resta sempre proteso verso l’infinito. Resta con i suoi bisogni più profondi. Nicodemo, oggi, si chiama... mettici il tuo nome.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui.

Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Un giorno Gesù chiese ai suoi discepoli: «Voi chi dite che io sia?». Anche oggi rivolge a ciascuno di noi la stessa domanda: «(metti il tuo nome» chi sono io per te!». C'entro qualcosa con la tua vita, oppure valgo meno di niente? In un momento di silenzio, fa' risuonare dentro di te questa domanda. Dialoga con il Signore confidagli quel che ti è sorto nel cuore.

Padre nostro...

Nel Vangelo è tutto un ripartire, persino la meta è una ripartenza: il risorto s’incammina di nuovo e chiede ai suoi di ripartire dietro a lui: Egli vi precede in Galilea (Mc 16,7).

Ogni racconto che si rispetti inizia con un movimento. L’abbandono di un luogo o un cambiamento che innesca una trama. Nessuna storia può avere inizio, se tutto resta fermo. Le vite quotidiane sono spesso ripetitive e impostate su abitudini che forse non ci fanno più bene.

Serve uscire, fare esodi e incontri, per scoprire che si può sempre iniziare di nuovo. Allora la vostra tristezza si cambierà in gioia (Gv 16,20) perché il divino è non desistere, è ripartire. (Ermes Ronchi)

Credits:

Creato con immagini di Alexander Milo - "untitled image" • Colin Maynard - "Baby Toys"