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Lezioni Americane

In ogni lezione Calvino prende spunto da un valore o tema che secondo lui deve essere salvato e preservato per il prossimo millennio.

Nella prima lezione Calvino ci parla della Leggerezza.

È nella forma di scrittura che Calvino ha sempre voluto esprimersi in modo leggero. Però la leggerezza è qualcosa di difficile da raggiungere. Infatti Calvino pensa che per essere leggero deve guardare il mondo con altri occhi.

" In certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra: una lenta pietrificazione più o meno avanzata a seconda delle persone e dei luoghi, ma che non risparmiava nessuno aspetto della vita. Era come se nessuno potesse sfuggire allo sguardo inesorabile della Medusa".

Ovidio fa intravedere un simbolo di leggerezza in Perseo il vincitore di mostri che depone la testa di Medusa.

"Perché la ruvida sabbia non sciupi la testa anguicrinita egli rende soffice il terreno con uno strato di foglie, vi stende sopra dei ramoscelli nati sott’acqua e vi depone la testa di Medusa a faccia in giù".

•Perseo con la testa di Medusa• (Firenze-Piazza della Signoria)

Ma il simbolo più rappresentativo della leggerezza è la luna che sta sopra di noi, così come viene espressa nelle poesie di Leopardi, indicando una via di fuga, una specie di sollievo alla pesantezza della vita.

•Canto notturno di un pastore errante dell'Asia• (Giacomo Leopardi)

La Rapidità è al centro della seconda lezione, ma Calvino indica con questo termine qualcosa di concettuale, un nesso che associa immediatamente una cosa all'altra nella mente, niente a che vedere quindi con la fretta. Per simbolo di questa connessione tra le cose sceglie l'anello che fa innamorare Carlomagno di una ragazza morta, poi di un uomo infine di un lago.

L'arcivescovo Turpino, L'imperatore Carlomagno e l'anello magico

"Nella vita pratica il tempo è una ricchezza di cui siamo avari; in letteratura è una ricchezza di cui disporre con agio e distacco: non si tratta di arrivare prima a un traguardo stabilito; al contrario l’economia di tempo è una buona cosa perché più tempo risparmiamo, più tempo potremo perdere".

Il tempo d'altronde é necessario per lavorare con il terzo valore di cui ci parla Calvino: l'Esattezza. La terza lezione si apre con Maat, simbolo di precisione e esattezza, piuma con cui gli antichi egizi pesavano le anime.

"Waage" —Johfra Bosschart—

Nel linguaggio, per Calvino, vanno considerate anche le cose di minimo peso come una piuma, capaci di rendere la realtà nitida per quello che è, in modo icastico (dal greco εἰκαστικός «rappresentativo»).

“ …Mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile. Non si creda che questa mia reazione corrisponda a un’intolleranza per il prossimo: il fastidio peggiore lo provo sentendo parlare me stesso. Per questo cerco di parlare il meno possibile, e se preferisco scrivere è perché scrivendo posso correggere ogni frase tante volte quanto è necessario per arrivare non dico a essere soddisfatto delle mie parole, ma almeno a eliminare le ragioni d’insoddisfazione di cui posso rendermi conto."

La lezione sulla Visibilità si apre con un riferimento al Purgatorio di Dante (canto XVII; v. 25):

"Poi piovve dentro a l'alta fantasia".

Si tratta di una frase molto bella che può essere interpretata in tanti modi diversi. Forse il modo più semplice è pensare alla fantasia come a un processo libero che non si può imprigionare così come la pioggia che non si può arrestare.

La Fantasia è un posto dove ci piove dentro. Italo Calvino

È nell'ultima lezione, sulla Molteplicità, che Calvino ci spinge a guardare sempre le cose da diversi punti di vista perché niente ha una sola ragione d'essere, tutto ha una complessità di cause. Solo provando a guardare con gli occhi di altri, secondo le loro ragioni, noi superiamo l'egoismo.

"Ma forse la risposta che mi sta più a cuore dare è un’altra: magari fosse possibile un’opera concepibile al di fuori del self, un’opera che ci consentisse di uscire dalla prospettiva limitata di un io individuale, non solo per entrare in altri io simili al nostro, ma per far parlare ciò che non ha parola, l’uccello che si posa sulla grondaia, l’albero in primavera e l’albero in autunno, la pietra, il cemento, la plastica….”

"La letteratura non sarebbe nulla, se non ci permettesse di capire meglio la vita"... Italo Calvino

…Rosa Carreri...X

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