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DPI - FACCIAMO CHIAREZZA SULLE MASCHERINE (VR 2020) Formazione e addestramento all'usoi Apparecchi per la Protezione delle Vie Respiratorie (APVR) del tipo UNI EN 149:2001 e UNI EN 14683:2020

SIN DALL’ANTICHITA’ L’UOMO HA CAPITO CHE OLTRE IL SAPER FARE È NECESSARIO PROTEGGERSI

… E PROTEGGERE LA BOCCA E IL NASO

La maschera del medico della peste a Venezia nel 1600. Era diffusa la credenza che mettere delle erbe all’interno del «becco» potesse fungere da filtro al morbo.
Un elmo per la protezione del viso, della bocca e del naso

I PRIMI MEDICI CHE SI OCCUPANO DELLE MALATTIE COLLEGATE AL LAVORO

Bernardino Ramazzini (Carpi 1633 – Padova 1714)

Nella sua opera De morbis artificum diatriba (Diatriba sulle malattie degli operai) per la prima volta si occupa delle malattie professionali, degli ambienti di lavoro e delle sostanze utilizzate.

A proposito della protezione della bocca e del naso scrive: «Si consiglia l’uso di un preservativo tipo maschera, infarcita possibilmente d’aglio per bloccare il cattivo odore che causa nausea e debolezza»

FINO AD ARRIVARE A OGGI

LA TRASMISSIONE DEL SARS-CoV2

La trasmissione avviene principalmente per via aerea attraverso le goccioline di saliva o l’aerosol (goccioline ancora più piccole) che emettiamo dalla bocca e dal naso. Il contagio è favorito dalla scarsa distanza di sicurezza dalla persona infetta (se inferiore a 1 metro) e se questa tossisce o starnutisce; è favorito anche dalla scarsa aerazione di un ambiente al chiuso.

LA DISTANZA DI SICUREZZA E L’UTILIZZO DEL CORPO UMANO PER MISURARLA FACILMENTE

Se il braccio disteso di una persona misura circa 72cm (± 5cm), una persona con un braccio disteso, comprese le spalle, occupa circa 112cm (± 5cm).
Se il braccio disteso di una persona misura circa 72cm (± 5cm), due persone con il braccio disteso, l’una di fronte all’altra, sono distanti circa 144cm (± 5cm).

QUAL E’ LA DEFINIZIONE DI STRETTO CONTATTO CON UNA PERSONA INFETTA?

  • Vivere nella stessa famiglia di una persona infetta;
  • Avere un contatto fisico diretto, per esempio una stretta di mano;
  • Avere un contatto con le secrezioni infettive;
  • Avere un contatto faccia a faccia con una persona infetta entro 2 metri e per più di 15 minuti;
  • Restare in un ambiente chiuso con una persona infetta per 15 minuti o più e ad una distanza inferiore a 2 metri;
  • Avere contatti con un operatore sanitario o di laboratorio senza Dispositivi di Protezione Individuale (DPI);
  • Viaggiare stando in prossimità di un soggetto infetto.

Fonte: https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/Public-health-management-people-in-contact-with-COVID19-cases_IT.pdf

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PER LE VIE AEREE – LE NORME APPLICABILI

Dispositivi di Protezione Individuali - DPI
UNI EN 149:2009 Dispositivi di protezione delle vie respiratorie - Semimaschere filtranti antipolvere - Requisiti, prove, marcatura.
Maschere ad uso medico - DM
UNI EN 14683:2020 Maschere facciali ad uso medico - Requisiti e metodi di prova.
UNI 11719:2018 Guida alla scelta, all'uso e alla manutenzione degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie, in applicazione alla UNI EN 529:2006
REGOLAMENTO (UE) 2016/425

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

L’AZIONE DI FILTRO MEDIANTE LA STRATIFICAZIONE DEI MATERIALI

  • Strato esterno in SPUNBOND
  • Strato intermedio in MELTBLOWN
  • Strato interno in SPUNBOND

Si tratta di Tessuto Non Tessuto (TNT) generalmente in Polipropilene … vediamo più avanti come funziona.

Il tessuto SPUNBOND esterno è la prima barriera agli elementi più grossolani, è anche uno dei due elementi strutturali che sostengono il «sandwich» di 3 strati.

Il MELTBLOWN è lo strato intermedio ed è il principale filtro. E’ fatto di filamenti di polipropilene disposti come «spaghetti in un piatto», è molto delicato perciò ha bisogno dei due strati di SPUNBOND come struttura portante.

Lo SPUNBOND interno è il terzo elemento, ha anche il compito di limitare il passaggio della condensa verso il MELTBLOWN.

Vista al microscopio degli strati di una mascherina filtrante

LE MASCHERE FACCIALI AD USO MEDICO - DM

  • Non sono DPI.
  • Riducono la trasmissione degli agenti infettivi fra paziente e personale medico.

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE - DPI

  • Sono DPI classificati.
  • Proteggono da uno o più rischi.

Principali Vulnerabilità:

  • Area del naso/zigomo
  • Area del mento
  • Barba
  • Perdita dalla valvola
  • Saturazione del tessuto filtro
  • Erronea bardatura del capo

DPI requisiti prestazionali - UNI EN 149:2009

  • Perdita di tenuta facciale
  • Perdita di tenuta della valvola (se c’è)
  • Penetrazione del tessuto/filtro
Classificazione maschere di protezione facciale

DPI - COME FUNZIONA L’AZIONE DI FILTRO?

La barriera ai contaminanti non è costituita solo dai tre strati di TNT. Questi tre riuscirebbero a bloccare particelle di dimensioni solo fino a 10 micron di diametro (la decima parte di un capello).

L’ulteriore è importante punto di forza è la carica elettrostatica dello strato filtrante. La carica elettrostatica, infatti, trattiene le particelle più piccole di 5 micron. Dura in genere dai 3 ai 5 anni.

DPI - Requisiti Prestazionali (UNI EN 149:2009)

  • Il tessuto/filtro non deve essere altamente infiammabile.
  • Devono avere sistema di bardatura autoregolabile o regolabile che consenta di mantenere il posizionamento evitando la perdita di tenuta.
  • Devono consentire la respirazione senza resistenze alla stessa. Il lavoro in presenza di polveri limita la capacità respiratoria del tessuto/filtro. La presenza di una valvola aumenta la capacità di espirazione e l'espulsione della condensa, pertanto è raccomandabile per attività in luoghi polverosi.

Come si indossano le mascherine?

Vediamo la seconda parte del video dell'INAIL "Tutorial Conosciamo il rischio. Nuovo Coronavirus", dedicata al corretto utilizzo delle mascherine facciali.

DPI - LA MARCATURA DI CERTIFICAZIONE

Le mascherine FFPx, in quanto DPI, vanno obbligatoriamente marcate, pezzo per pezzo, come indicato in figura

LE DEROGHE ALLA MARCATURA DI CERTIFICAZIONE

L'emergenza ha messo in difficoltà la capacità di approvvigionamento nazionale delle mascherine.

Mediante la deroga concessa all'art.15 del DLgs 18/2020 (cosiddetto "Decreto Cura Italia") è possibile produrre, importare e immettere in commercio mascherine derogando dalle disposizioni di legge vigenti.

Con autocertificazione dei requisiti tecnici e validazione di ISS e INAIL.

I produttori, gli importatori e coloro che le immettono in commercio:

  • inviano all'Istituto Superiore di Sanità e all’INAIL una autocertificazione nella quale attestano le caratteristiche tecniche e dichiarano che le stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa;
  • entro e non oltre 3 giorni dall’autocertificazione le aziende produttrici e gli importatori devono trasmettere all'ISS e all’INAIL ogni elemento utile alla validazione delle mascherine;
  • l'ISS e l’INAIL nel termine di 3 giorni dalla ricezione si pronuncia circa la rispondenza delle mascherine alle norme vigenti.
È espressamente scritto che non è un ne un DM ne un DPI
A parte un trascurabile, ma comune, errore nel riferimento legislativo (articolo 16 invece di articolo 15) questa è una corretta dichiarazione di conformità

TIPOLOGIE DI MASCHERINE E CAPACITÀ FILTRANTE

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AGESCI Campania Protezione Civile
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