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May You Live In Interesting Times Riflessioni al tempo del COVID-19

La 58. Esposizione Internazionale d’Arte, intitolata May You Live In Interesting Times, si è svolta dall’11 maggio al 24 novembre 2019. Il titolo è un’espressione della lingua inglese a lungo erroneamente attribuita a un’antica maledizione cinese, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini; “tempi interessanti” appunto, come quelli che stiamo vivendo. La classe rifletta sul gruppo WA su questo proverbio e produca un lavoro collettivo condiviso su Classroom nella disciplina di Storia dell’arte, secondo la metodologia della DAD.

Il virus ci spinge al cambiamento epocale (classe IIIA)

“May you live in interesting times”: con questo titolo si è aperta la Biennale di Venezia edizione 2019. La 58. Esposizione Internazionale d’Arte, intitolata May You Live In Interesting Times, si è svolta dall’11 maggio al 24 novembre 2019. Il titolo è un’espressione della lingua inglese a lungo erroneamente attribuita a un’antica maledizione cinese, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini; “tempi interessanti” appunto, come quelli che stiamo vivendo.

La mostra cerca di collegare l’artista e l’opera d’arte attraverso la conversazione umana, oramai occultata dalla criticità globale, dalla visione repressa dell’opera vivisezionata nel dettaglio tralasciando il sentimento umano che l'ha creata.

Grazie a questo tema così provocatorio "Possa tu vivere in tempi interessanti", si cerca di ritrovare attraverso la creatività quella realtà sociale che oggi si è persa con la diffusione delle fake news, per esempio. Anche la continua esortazione del dialogo attraverso il web, che purtroppo ci ha portati ad una visione del reale in una prospettiva statica e di "toni alti", divisioni, offese e stupidaggini, ci sta staccando dalla ragione e dal buon senso. Il sentimento autentico è in narcosi dentro lo schermo del cellulare, è chiuso in un nimbo abissale.

Non a caso, nel 2019 si è ripescata questa frase profetica per far riflettere gli artisti del pianeta; è notoriamente collegata ad un'antica maledizione cinese che evoca periodi di incertezza, di crisi e disordini, ed oggi suona appunto come una profezia. Ci sembra perfetta per descrivere gli avvenimenti che stiamo attraversando in questo periodo storico: c'è la forte crisi economica ma c'è pure quella che ha messo in ginocchio il mondo, dovuta alla diffusione sempre più rapida del Covid-19. Da contagi in Lombardia, siamo passati all’epidemia, poi alla pandemia.

Riflettendo e chattando con i compagni della IIIA, nel proverbio stesso non notiamo una maledizione nefasta. È come se nonostante "i mille contro", vivere in un periodo così caotico e incerto, di finto equilibrio, di fasullo ottimismo e benessere apparente, ci possa essere un'occasione di grande svolta al cambiamento dei nostri comportamenti, e questa opportunità è data dal veleno (virus, dal latino: veleno), il Coronavirus piombato sulle nostre vite per destino. L' intera umanità può e deve trarne esperienza.

Noi abbiamo la fortuna di vivere in un paese democratico, dove abbiamo la libertà di decidere il nostro futuro. Sta a noi tutelare noi stessi e gli altri con l’arte del rispetto! E dalla pandemia del virus possiamo trarre una lezione di cambiamento.

In tempo di Covid-19 riscopriamo i piccoli gesti e la solidarietà (IVA)

15 marzo. La frase che ci ha dato per sfida la nostra professoressa di Storia dell'Arte ci ha fatto riflettere molto, soprattutto sul fatto che se guardassimo indietro, nel passato, ci sono stati molti momenti difficili come questi, di guerre e di epidemie. Studiando e facendo ricerche non capiamo appieno cosa sia successo; quindi siamo sempre un po' distaccati, quasi che il problema Coronavirus fosse confinato in una sperduta regione della Cina e basta...ma ora ci siamo resi conto, e siamo pienamente consapevoli che questi tempi sono interessanti, terribili e gravissimi!

Attualmente questo è un momento importantissimo che probabilmente verrà studiato in futuro, sarà presente nei libri di storia, farà la differenza e noi saremo i protagonisti. Noi c'eravamo. Viviamo in un periodo interessante in prima persona.

Questa frase ci auspica di vivere in questi momenti, perché saremo coscienti di essere parte di un periodo importante che può segnare un intero popolo, o un’intera civiltà, o meglio il genere umano del 2020. Che ci sia di insegnamento aiutandoci a crescere e ad acquisire più consapevolezza: dei nostri limiti, di quello che ci manca e di quello che possiamo fare a meno.

Dopo ogni fase buia, c'è stata sempre una rinascita e quindi l’aspettiamo con desiderio: la vivremo appieno questa vita, ce la godremo consapevoli di quello che è già stato. Oltretutto i momenti difficili devono riportare in noi la semplicità dei piccoli gesti, della solidarietà e del vivere sotto certe regole. Comunque: rimanere felici e sempre con la consapevolezza che siamo molto, ma molto fortunati.

COVID-19 e crisi climatica (VA)

Questa citazione inglese ci ha fatto riflettere.

I tempi interessanti non sono sempre i empi di serenità e lo possiamo notare in questi mesi in cui la crescita esponenziale del nuovo Coronavirus sta creando un malessere generale al nostro paese e ha generato molti aspetti negativi anche del punto di vista economico e sociale, che non può trascurare il problema globale della crisi climatica, forse interconnessa per la sua diffusione in certi centri piuttosto che in altri.

La connessione tra cambiamento climatico e Covid-19 è che entrambi assumono tempi, spazi e ricadute sociali specifiche e prima impensabili. La differenza sta nel fatto che il Covid-19 ha tempi più brevi rispetto a quelli del cambiamento climatico, semina vittime soprattutto anziane e inoltre il Coronavirus presenta ambienti specifici dove si manifesta, mentre il cambiamento climatico interessa tutta la terra. Ma forse ci sarà una vera e propria pandemia e solo alcuni villaggi del mondo, poco interconnessi, resteranno esenti. Metterci in gioco per fermare il virus prevede un sacrificio a breve termine (indossare mascherine, stare chiusi in casa, lavarci spesso le mani), mentre contrastare un cambiamento climatico significa cambiare stile di vita per sempre. Allo stesso tempo però tutti noi possiamo contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente partendo dalle piccole azioni quotidiane.

La consapevolezza che stiamo avendo in questi giorni di caos dovremmo averla anche per il problema del cambiamento climatico... Dunque, potremmo vivere in un tempo interessante?

A questa domanda possiamo dare una risposta solo soggettiva, considerando quella che sta ormai diventando una pandemia mondiale che sta provocando caos e sfiducia nel futuro. Le 378 guerre ancora attive nel mondo, l’economia planetaria al collasso assieme alla salute dell’intero pianeta, sono purtroppo tristi evidenze che non vogliamo vedere. Crediamo che qualcuno, nel futuro, giudicherà il nostro tempo interessante, ma chi questo tempo lo sta vivendo sulla propria pelle si renderà conto che stiamo perdendo i valori fondamentali della vita, come solidarietà e rispetto?

IL COVID -19 ci ha reso più soli (VC)

"May you live in interesting time", ovvero "Che tu possa vivere in tempi interessanti", è un'espressione inglese che deriva dalla traduzione di una maledizione cinese.

Sembra strano, ma in effetti con questi termini s'intende un periodo incerto in cui non vi è pace e tranquillità, ovvero un periodo difficile. Questa frase vecchia di secoli appare come un’eco nei nostri giorni, come una speranza che si fa forza e si affida all'inevitabile progresso che avanza. Esso ha diverse chiavi di lettura e abbraccia moltissimi campi. Stiamo vivendo un momento estremamente delicato dal punto di vista ambientale, economico, sociale e sanitario, nonostante gli innumerevoli traguardi raggiunti dal punto di vista della tecnologia e della scienza. Tuttavia si stanno rivelando gravissime le scelte dovute all'incoscienza dell'uomo.

Ultimamente ci siamo imbattuti in una situazione del tutto inaspettata, che sta portando prima disagio, poi dolore, nella nostra Nazione ed oltre i suoi confini. Un virus di cui non siamo a conoscenza, un virus che si annida dappertutto, che gli scienziati non conoscono, che fa ammalare, che fa morire, e del quale chissà se mai si troverà il vaccino. Un virus che inizialmente ha colpito la Cina e poi in un batter d'occhio anche l'Italia, e con cui dovremo convivere in futuro.

Questa realtà tragica all’inizio non è stata presa sul serio da noi ragazzi, tutt'ora molti di noi ritengono che ci sia troppo allarmismo per nulla. Ma poi hanno cambiato atteggiamento vedendo tanto dolore in tv e sui Social. Sono stati colpiti anche i nostri cari!

Una parte di noi, invece, si è lasciata davvero prendere dal panico, non sapendo bene cosa fare e non fare.

Ci colpisce una cosa. Non esiste un punto di equilibrio, soggettivo e oggettivo, non esistono certezze, all’oggi non c’è soluzione se non il distanziamento e stare reclusi in casa. Intanto da epidemia si è arrivati a pandemia. Le scuole sono chiuse in tutto il Paese, c'è molta meno gente nei centri commerciali e nei negozi e da poco ci hanno ordinato di restare chiusi dentro casa. Uscire soli in caso di necessità, ci misuriamo con questo nuovo fatto. Proprio noi, la nostra generazione Social, che delle volte è distante anche a causa dei Social. Allora fermiamoci a riflettere. Siamo più soli, spesso gli uni contro gli altri. Mettiamo in fila: guerre che hanno distrutto terre, l'enorme quantità di plastica che ha soffocato l'ecosistema, nuove malattie a cui non siamo a conoscenza tra cui il COVID-19. Non è forse il nostro egoismo che ci ha portati a tutto questo?

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Liceo Artistico "A. Calcagnadoro"
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