L'emigrazione degli italiani in europa a cura di roberto antonelli e edoardo MOngale

L'emigrazione europea della seconda metà del XX secolo, aveva come destinazione soprattutto stati europei in crescita come Francia, Svizzera, Belgio (a partire dagli anni 1940) e Germania ed era considerata da molti, al momento della partenza, come un'emigrazione temporanea nella quale lavorare e guadagnare per costruire, poi, un migliore futuro in Italia. Questo fenomeno si verificò però soprattutto a partire dagli anni 1970, periodo in cui molti italiani rimpatriarono.

dopoguerra

In Europa nel primo decennio del dopoguerra, il 48% degli emigranti si diresse in Svizzera e quasi il 30% in Francia. Solo nel decennio successivo riprese l'emigrazione verso la Germania, che assorbì il 26% dell'esodo, ma che assunse fra il 1966 e il 1975 il secondo posto, con il 36%, dopo la Svizzera, che continuò ad attrarre oltre il 47% dell'emigrazione italiana in Europa. Per gli emigranti in Europa del nord partiti dopo il 1960, le percentuali di ritorno si sono mantenute sempre superiori all'80% e dopo il il 1970 hanno superato il 90 e il 100%.

Lo stato italiano firmò nel 1955 un patto di emigrazione con la Germania con il quale si garantiva il reciproco impegno in materia di migrazioni e che portò quasi tre milioni di italiani a varcare la frontiera in cerca di lavoro. Al giorno d'oggi sono presenti in Germania circa 650.000 cittadini italiani fino alla quarta generazione, mentre sono più di 500.000 in Svizzera: prevalentemente di origine siciliana, calabrese, abruzzese e pugliese, ma anche veneta ed emiliana dei quali molti ormai con doppio passaporto e possibilità di voto in entrambe le nazioni. In Belgio e Svizzera le comunità italiane restano le più numerose rappresentanze straniere, e nonostante molti facciano rientro in Italia dopo il pensionamento, spesso i figli e i nipoti restano nelle nazioni di nascita, dove hanno ormai messo radici.

associazioni dagli emigrati per gli emigrati

Un importante fenomeno di aggregazione che si riscontra in Europa come anche negli altri paesi e continenti meta dei flussi migratori italiani è quello dell'associazionismo di emigrazione. Il Ministero degli Esteri calcola che sono presenti all'estero oltre 10.000 associazioni costituite dagli emigrati italiani nel corso di oltre un secolo. Associazioni di mutuo soccorso, culturali, di assistenza e di servizio, che hanno costituito un fondamentale punto di riferimento per le collettività emigrate nel difficile percorso di integrazione nei paesi di arrivo. Le maggiori reti associative di varia ispirazione ideale, sono oggi riunite nella CNE (Consulta Nazionale dell'Emigrazione). Una delle maggiori reti associative presente nel mondo, assieme a quelle del mondo cattolico è quello della FILEF (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie).

Siamo sempre lo straniero di qualcun altro. Imparare a vivere insieme è lottare contro il razzismo.

(Tahar Ben Jelloun)

Report Abuse

If you feel that this video content violates the Adobe Terms of Use, you may report this content by filling out this quick form.

To report a Copyright Violation, please follow Section 17 in the Terms of Use.