FACCIA A FACCIA CON L'AUTORE RIGLIANO EMMA, 1BI, ITE TOSI

La classe 1BI dell'istituto ITE Tosi ha avuto la fantastica occasione di poter conoscere Lorenzo Franzetti, talentuoso scrittore con una storia particolare
"Dove finisce Milano", questo è il libro di Lorenzo, composto da 31 racconti brevi dedicati al periodo della sua vita in cui lavorava a Milano ed era un pendolare. Questi racconti nascono come passatempo durante i soliti tragitti in treno e venivano postati sul blog di Lorenzo, successivamente, quando ha deciso di cambiare vita e cambiare lavoro riprese questi racconti sistemandoli e li mise in mercato in modo da raccontare la SUA storia.

Questo titolo ha due diversi significati, rappresenta si fisicamente la periferia che si trova sul confine di Milano, lontana e nascosta ma rappresenta anche la fine della sua vita a Milano e il cambio di vita in un'altra città.

L'APPARIRE E L'ESSERE

Durante il periodo narrato nei racconti Lorenzo si scontra con la periferia di Milano, un luogo degradato, trascurato e ignorato da tutti.

"In centro a Milano è un grande salotto in cui è appariscente un altro tipo di città, la musica i locali, i negozi e i bar. Mentre in periferia sei proprio a contatto con la discriminazione." Queste parole dette da Lorenzo durante l'incontro con la classe, ci aprono gli occhi su quanto l'immagine della città che abbiamo in mente tutti noi sia falsata e quanto la vera città, la periferia, sia nascosta sotto i riflettori del centro.

NELLA MILANO CENTRO C'È L'APPARENZA, NELLA PERIFERIA C'È LA CITTÀ PIÙ VERA.

Rappresentano il nuovo e il vecchio, il pulito e lo sporco, il ricco e il povero, il popolato e il solo, il milanese e lo straniero

IL SUO RAPPORTO CON LA PERIFERIA

"Milano ha il suo odore", queste sono state le parole utilizzate da Lorenzo per la prima cosa che notava quando arrivava in quei quartieri, quasi familiari e abituali. Questa frase ci fa comprendere al meglio ciò che provava camminando per le strade sporche e sconosciute anche agli occhi dei più anziani che ci erano nati, a vedere la tristezza negli occhi degli stranieri emarginati e la povertà nelle persone e nelle loro case.

Il ragazzo avendo vissuto in prima persona la vera periferia, la descrive come un luogo di forti contrasti, con immagine crude e odori forti, quelli della vera città.

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