Team Innovazione primo incontro

Prof. Paolo Masini

IL PNSD A SCUOLA

3 ORE

Strumenti che utilizzeremo nel laboratorio

Il Laboratorio di Formazione prevede l'uso di uno strumento a scelta della famiglia Spark di Adobe (Page oppure Video). Sono strumenti:

  • gratuiti
  • semplici da usare ma potenti e di fruibilità ottimale anche con i device mobili (smartphone e tablet)
  • la fruizione è libera (basta un qualsiasi browser Web) mentre per la creazione di prodotti è richiesta l'iscrizione gratuita al sito Adobe
MISSIONE E VISIONE DEL PNSD / INTEGRAZIONE PNSD-PTOF

Missione e visione del PNSD / Integrazione PNSD-PTOF

Missione e visione del PNSD

Il Piano Nazionale Scuola Digitale è un Piano (strategico) a valenza pluriennale che indirizza concretamente l’attività di tutta l’Amministrazione, con azioni già finanziate che saranno prese in carico dalle singole Direzioni del Ministero per l’attuazione.

Il Piano contribuisce a “catalizzare” l’impiego di più fonti di risorse a favore dell’innovazione digitale, a partire dai Fondi Strutturali Europei (PON Istruzione 2014-2020) e dai fondi della legge 107/2015 (La Buona Scuola).

Il PNSD si concretizza in 35 AZIONI afferenti a 5 ambiti fondamentali (raccolti in 3 gruppi): strumenti, competenze e contenuti, formazione e accompagnamento.

STRUMENTI
COMPETENZE E CONTENUTI
FORMAZIONE E ACCOMPAGNAMENTO

Esempio: Sponsor e Stakeholders

Sponsor e Scuola

Alcuni principi per l'interpretazione dei concetti di "innovazione" e delle "Tecnologie", contenuti nel PNSD

Le aree che il Team di supporto all’ad dovrebbe coprire sono numerose ma è saggio lasciare da parte tutto quello che non ha alcun senso realizzare nella propria realtà, e partire da ciò che serve (eventualmente anche se non compreso nell’elenco);

Iniziare con un numero molto limitato di azioni per poi estenderle progressivamente in ragione del manifestarsi di bisogni reali;

Evitare l’ "effetto annuncio" e partire con atteggiamento defilato assumendo obiettivi minimi ma sostenibili e che portino a risultati apprezzabili dai più;

Mettere sempre al centro l'azione didattica partendo da problemi ed obiettivi di apprendimento che sono quelli più vicini ai vissuti degli insegnanti;

Lasciare sullo sfondo le tecnologie mettendole in campo come risposte ai problemi che emergono;

Preferire una formazione con approccio ricerca-azione;

Gestire i progetti in modalità collaborativa (non individualistica) basata sul lavoro di un’equipe che comprenda abilità e sensibilità differenti e che possa facilitare il coinvolgimento dell’intera comunità educativa locale ricordando che l'AD e il Team hanno un ruolo di coordinamento, di regia non "regale".

FINE
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PAOLO MASINI
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