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PALAZZO TERZI Un lungo lavoro di sovrapposizioni

Palazzo Terzi, realizzato nel XVII secolo, è il più importante edificio barocco della parte alta di Bergamo. Così come la storia della città è una storia stratificata, fatta di continui mutamenti, di epoche costruite l’una sulle fondamenta dell’altra, anche Palazzo Terzi nasce da pre-esistenti costruzioni rinascimentali.

Per rendere Palazzo Terzi degna dimora di una delle famiglie più importanti della città, furono necessarie due fasi edilizie e quasi un secolo di costruzioni, soluzioni tecniche, abbellimenti e rifiniture. I primi lavori, che portarono alla realizzazione dell’ala meridionale e della facciata principale, coincidono con il matrimonio del Marchese Luigi Terzi con Paola Roncalli (1631); in seguito si procedette con una serie continua di risistemazioni delle stanze ad opera di mani diverse. La seconda fase edilizia ebbe inizio solo un secolo dopo, in occasione di un’altra unione: quella tra Giulia Alessandri e Gerolamo Terzi. Su progetto di Giovan Battista Caniana, poi modificato da Filippo Alessandri, fratello della sposa, vennero realizzate la fontana, sotto il giardino di Palazzo Ricuperati, e una nicchia con l’allegoria dell’Architettura scolpita all’interno. Nel tempo fu inoltre progettato un giardino su più livelli così da sfruttare appieno gli spazi ristretti e verticalizzati.

Famiglia, onori e lotte per il potere

I Terzi sono un’antica famiglia nobile originaria della Valle Cavallina, precisamente dalla piccola acropoli di Terzo ora integrata nel paese “Borgo di Terzo”.
Villa Terzi, Trescore Balneario

Già intorno all’anno mille la casata vantava possedimenti nell’area bergamasca (tra i più importanti i castelli di Terzo, Berzo, Grone e Monasterolo) e controllava il passaggio dalla Val Cavallina, fondamentale per le comunicazioni fra Italia e Germania. Ghibellini e fedeli al Sacro Romano Impero, i Terzi erano per gli imperatori stranieri la famiglia ideale con cui stringere accordi e garantirsi un accesso sicuro alla penisola.

Consolidato il potere sul territorio, non fu altrettanto facile mantenere la solidità dinastica. Nel XI secolo una lotta intestina tra due fazioni portò ad una divisione interna della famiglia: firmato il trattato di pace (1248) alcuni rami dei Terzi si allontanarono dall’area di origine radicandosi con successo a Napoli, Brescia e Parma.

Tra gli antenati illustri ricordiamo Guido terzi, Vicario imperiale e capitano generale di Federico II; Alberto Terzi, eletto vescovo di Bergamo nel 1242; Ottobono Terzi, capitano di Gian Galeazzo Visconti (XIII sec); Giovanni Terzi, che partecipò al Concilio di Trento e Giuseppe Terzi che fondò l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti a Bergamo e partì con Napoleone per la campagna di Russia.

Interni ed esterni

Il palazzo è caratterizzato da un ampio terrazzo che si sporge verso la pianura su cui si apre un colonnato antico. Negli ambienti interni sono presenti numerose opere scultoree di Giovanni Antonio Sanz, arricchite da motivi araldici, commissionate per celebrare il casato dei Terzi.

Il Gran Salone, costruito sull’altezza di due piani, è il centro del palazzo attorno a cui ruotano tutte le altre sale. Volgendo lo sguardo al soffitto possiamo osservare affrescate una serie di scene dell’Antico Testamento e scendendo lungo le pareti numerosi dipinti che celebrano le virtù dell’amore coniugale, filiale e materno.

Tra le stanze più caratteristiche citiamo la Sala Rossa, così definita per la sovrabbondanza di damasco rosso, impreziosita da una consolle dei Fantoni; la sala del Soprarizzo, nella quale, al ritorno degli Austriaci, venne nascosta la bandiera tricolore della Guardia Nazionale di Bergamo Alta, poi consegnata dalla marchesa Maria Terzi Caumont de la Force al Sindaco della città (1862).

Altra stanza prestigiosa è quella del Tiepolo, che ancor oggi conserva un dipinto attribuito all’omonimo autore, ma è la Sala degli Specchi il vero capolavoro del palazzo: il soffitto, con affreschi dello Storer, venne abbellito nel ‘700 da stucchi dorati e da un impianto di specchi che si riflettono l’uno nell’altro costituendo un esempio perfetto dell’illusionismo tipico dell’architettura e dell’estetica barocca.

Tra gli artisti che hanno lavorato nel palazzo, oltre allo Storer e ai Fantoni, sono da ricordare Cristoforo Tencalla, Domenico Ghislandi e i fratelli ticinesi Camuzio.

Personaggi illustri

Una curiosità sul palazzo riguarda la visita che lo scrittore tedesco Herman Hesse vi fece nel corso del suo “viaggio in Italia”. Era l’estate del 1913 e lo scrittore, allontanandosi da Piazza Vecchia, si perse per stretti vicoli sino a giungere in piazzetta Terzi. Arrivato di fronte al portone del palazzo si sporse per vederne l’interno e meravigliato mise subito per iscritto quello che gli si presentò alla vista:

Si scorgeva un cortile con piante e una lanterna, oltre il quale due grandi statue e un'elegante balaustra si stagliavano nitidi, in un'atmosfera trasognata, evocando, in quell'angolo stretto tra i muri, il presagio dell'infinita lontananza e vastità dell'aere sopra la pianura del Po.

Tra gli altri personaggi illustri passati da Palazzo Terzi vanno menzionati due imperatori austroungarici: Francesco II, di ritorno da una visita Milano, e Ferdinando I, in visita alla città nel 1838, per inaugurare la strada che dalla stazione sale verso Porta S. Agostino (Via Ferdinandea, oggi V.le Vittorio Emanuele II).

I "DESIGNERS FOR BERGAMO" DI PALAZZO TERZI

Grazie a Palazzo Terzi | Testi a cura di Leone Belotti | Fotografie: Ph. di Palazzo Terzi © Palazzo Terzi - Ph. Villa Terzi Paginazero / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5)