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Viaggio a Strasburgo 12-16 MARZO 2018 - CLASSI 5A e 5C - IIS "E.Torricelli" di maniago

12 marzo: primo giorno

Partenza dalla sede dell'IIS "E.Torricelli" di Maniago in pullman.

Prima tappa: Luzern in Svizzera e poi direzione Colmar in Francia,

Immersa in un impressionante panorama montano, Lucerna (in tedesco Luzern) è una città del centro-nord della Svizzera nella zona di lingua tedesca. Rappresenta la porta d'ingresso della Svizzera centrale, sul Lago dei Quattro Cantoni. Grazie ai suoi monumenti, ai suoi negozi di souvenir e di orologi, all'attraente posizione sul lago e ai vicini monti Rigi, Pilatus o Stanserhorn, è una tappa imperdibile . A Luzern tradizione e innovazione avanzano di pari passo, poiché la città ha saputo mettersi in evidenza anche per il design avanguardistico. Tra le punte di diamante vi è il futuristico Centro d'Arte e congressi (KKL) progettato dal famoso architetto francese Jean Nouvel. Il KKL è anche un simbolo della "Lucerna, città dei festival" con numerose manifestazioni culturali nel corso dell'anno. Il centro dispone infatti di una delle migliori sale da concerto del mondo, con un'acustica curata da Russell Johnson.

Lungo il viaggio abbiamo attraversato la Svizzera.
Non sono mancate le foto dai finestrini di bellissimi panorami.
Arrivati a Lucerna abbiamo fatto un giro di circa di tre ore alla scoperta di questa città ricca di cultura e storia. Dalle mura, il Museggmauer, l'abbiamo ammirata dall'alto per poi scendere tra le strade piene di negozi e di edifici dalle maestose decorazioni in trompe l'oeil e le numerose antiche insegne del quartiere vecchio. Non potevamo non attraversare i due famosi ponti: il Kappelbrücke (Ponte della Cappella) e il Spreuerbrücke (Ponte del Mulino)
Dipinti del Ponte della Cappella
Il Ponte della Cappella, ponte in legno risalente al 1365, è riccamente decorato di scene decorate che rappresentano la storia della Svizzera e della città. A circa metà del ponte sorge la torre ottogonale detta Wasserturm, vero simbolo della città, concepita intorno al 1300 come parte della fortificazione e impiegata nel tempo come archivio, tesoreria, prigione e cella per gli interrogatori e le torture.
Il Ponte del Mulino, il ponte coperto più antico d'Europa, è caratterizzato da una serie di dipinti i stile medievale sulla peste del XVII secolo, intitolati la Danza della morte.
Le chiuse ad ago. Si tratta di una serie di "aghi" che vengono introdotti o estratti a mano per regolare il livello dell'acqua del lago di Lucerna. Costruite tra il 1859 e il 1860, sostituirono le dighe del fiume Reuss che canalizzavanp l'acqua per i mulini della città
L'Altes Rathaus, l'antico municipio eretto tra il 1599 e il 1606, unisce lo stile gotico tedesco al gusto rinascimentale italiano.
Il quartiere vecchio della città, quasi da fiaba, è caratterizzato da dimore storiche arricchite esternamente da affreschi, rigorosamente conservati. Si possono trovare soprattutto nelle piazze Weinmarktm Hirschenplatz, Kornmarkt. Famoso è il Guildhall zu Pfistern che fu l'abitazione della famiglia Pfistern ed è riconoscibile per l'albero genealogico dipinto sulla facciata, con le armi della casata, che è stato successivamente trasformato in un ristorante che serve specialità svizzere.
La Zytturm, o Torre dell'Orologio. Da qui si accede alla passeggiata lungo le mura. La facciata della torre è caratterizzata da due giganti affrescati reggenti il quadrante di uno storico orologio (1535) che fin dalle origini ha sempre avuto il privilegio di suonare un minuto prima degli altri orologi pubblici di Lucerna, di cui è il più vecchio.
Il Monumento del Leone: è la celebre scultura di Bertel Thorvaldsen del leone morente che si trova in un piccolo parco appena fuori Lowenplatz. L'intaglio commemora le centinaia di Guardie Svizzere che furono massacrate nel 1792 durante la Rivoluzione francese, quando la folla prese d'assalto il Palazzo delle Tuileries a Parigi.

13 marzo 2018: secondo giorno

Mattina: Direzione Shoenenbourg, nel nord dell'Alsazia, al confine con la Germania. Qui si trova il Musée de la Ligne Maginot.

Quando fu costruito, il forte di Schoenebourg era considerato indistruttibile e questa convinzione si dimostrò vera nel giugno 1940, quando un diluvio di fuoco di 3000 granate si abbatté su questo sito. Nonostante i colpi di mortaio e la furia dell'aviazione tedesca, la struttura resistette, consentendo ai soldati di reggere fino all'armistizio.

La visita di 3 km di gallerie sottoterra ci ha consentito di capire come funzionasse il forte. Abbiamo visto gli equipaggiamenti tipici della Linea Maginot: le cucine, la centrale elettrica, l'infermeria, la sala operatoria, le caserme, il quartier generale, ecc. Un'esperienza di due ore che ci ha permesso di immaginare meglio cosa potesse voler dire vivere lì sotto, senza la luce del sole, con l'odore della muffa, l'acqua limitata, la paura per chi era rimasto fuori e la paura di morire.

Le fort de la Ligne Maginot

Pomeriggio: Visita guidata di Colmar.

Colmar è una splendida cittadina, situata ai piedi del massiccio dei Vosges. Antica città libera del Sacro Romano Impero, fu l'ultima città alsaziana ad essere liberata dall'occupazione tedesca. Oggi è un'apprezzata e vivace località turistica ricca di musei, monumenti e chiese ed è famosa a livello internazionale per il suo quartiere pittoresco della petite Venise, per le sue case a graticcio (à colombages) e per essere la Capitale dei vini d'Alsazia e la città delle luci, in particolare nel periodo di Natale sono celebri le sue luminarie.

Entrando nella città si può vedere la statua della Libertà, che è la stessa che si ammira a N.Y. ma in versione ridotta. In effetti è qui che visse Auguste Bartholdi, la cui casa è diventata museo e presenta le riproduzioni in scala dei monumenti eretti in diverse città. Un posto particolare è riservato ai modelli originali dei capolavori di questo artista: la statua della Libertà di New York e il Leone di Belfort.

La Collegiata Saint Martin, capolavoro di arte gotica pura e sobria.
La Maison des Têtes, che deve il suo nome alle 111 teste e maschere grottesche che ne ornano la facciata, evoca l"età dell'oro" dei commercianti e testimonia l'agiatezza di questa classe borghese di Colmar. Questo edificio fu costruito nel 1606 per il ricco mercante Anton Burger.
La Vecchia dogana: il Koifhus. Costruito nel 1480 è l'edificio pubblico più antico della città. All'epoca ha avuto un ruolo cruciale nella vita economica di Colmar. Nel 1370 l'edificio serviva da deposito e da transito per le merci importate a Colmar. Fu la sede amministrativa ed economica della città: al piano terra accoglieva il magazzino di stoccaggio merci e l'ufficio di tassazione sia per le merci importate che per quelle esportate. Al piano superiore la grande Salle de la Décapole, con soffitto ligneo, destinata alle riunioni della Decapoli alsaziana. Il tutto è coperto da grandi tetti a forti spioventi ricoperti delle caratteristiche maioliche colorate.
L'ingresso del casa-museo Bartholdi.
Edifici che testimoniano lo splendore architettonico di Colmar nel Medioevo, come la Maison Adolph della seconda metà del XIV secolo. Questa è probabilmente la casa più antica della città, costruita intorno al 1350, (è citata dal 1371) la stessa età della cattedrale. La casa è decorata con molte finestre ad arco semicircolare e a sesto acuto. Le finestre gotiche a sesto acuto della fine del XIV secolo ricordano quelle nel Duomo proprio di fronte, mostrando l'influenza dell'arte religiosa nell’architettura urbana. Il terzo piano e il timpano a graticcio sono stati aggiunti nel XVI secolo. Deve il suo nome alla famiglia Adolph, proprietari alla fine del XIX secolo.
La famosa Maison Pfister (1537) situata al numero 11 della Rue des Marchands, anticamente chiamata Rue Mercière, costituisce il simbolo della città e una delle dimore borghesi più belle della città. Venne costruita nel 1537 per il cappellano di Besançon, Ludwig Scherer, che fece la sua fortuna col commercio dell'Argento. Sorge su un angolo della via e venne poi modificata nel 1577. È un caratteristico edificio alsaziano realizzato in pietra e legno, che si distingue per il suo erker (“finestra a golfo”) angolare a due piani con guglia e dalla leggera balconata lignea a loggia che inquadra le due facciate. A sinistra svetta la bella torretta scalare ottagonale con copertura a bulbo. I due fronti sono ornati da una serie di affreschi attribuiti a Christian Vacksterffer, rappresentanti la Fede e la Giustizia, imperatori germanici del XVI secolo, i Quattro Evangelisti, i Dottori della Chiesa e Scene bibliche. Il nome attuale della casa, "Pfister", si deve alla famiglia che l'abitò fra il 1841 e il 1892 e che ne provvide al suo restauro.
Passeggiando per le strade della città si possono ammirare varie insegne e tetti dai colori cangianti, questo quartiere pittoresco è noto anche come “Petite Venise”. Molte strade prendono il nome delle corporazioni che vi risiedevano, come Rue des Tenneurs (dei conciatori) con le terrazze delle case adibite a stenditoi per l'essicazione delle pelli, Rue des Boulangers (dei fornai) o Rue de la Poissonnerie, un tempo centro nevralgico del mercato del pesce e quartiere dei pescatori.
Musée d’Unterlinden: uno degli edifici più visitati di Francia è l’ex convento domenicano risalente al XIII secolo di Unterlinden (che prende il nome dai suoi tigli - linden), che fu fondato nel XIII secolo e presenta ancora l’antico chiostro colonnato. Trasformato in museo nel 1849, divenne un ricettacolo di opere d’arte provenienti dal circondario. Custodisce grandi capolavori dell’arte renana, una sezione dedicata all’archeologia e ricche collezioni di sculture e dipinti dalla fine del Medioevo all’arte moderna. Tra le opere spicca il meraviglioso polittico d’Issenheim di Matthias Grünewald (1512-1516), un maestro del tardo gotico.

14 marzo: terzo giorno

Giornata dedicata alla scoperta di Strasbourg: la capitale de l'Europe.

MATTINA: TOUR EN BATEAU

Strasburgo è la città con il porto fluviale più importante della Francia e la sesta per numero di abitanti, ma conserva uno straordinario fascino d’altri tempi. Fondata più d 2000 anni fa, la città si sviluppò sui terreni paludosi dei rami secondari del fiume Ill, che attraversa ancora oggi il pittoresco centro storico. Il porto sul Reno e i quartieri che lo circondano sono una destinazione prettamente industriale, ma il centro ha la vivacità e la raffinatezza tipiche delle città universitarie: l’ateneo di Strasburgo fu fondato nel 1566, ed è uno dei più antichi del Paese. Strasburgo sorge sulla riva francese del Reno e un autobus collega la città alla Germania. Un po’ Francia e un po’ Germania, Strasburgo è da sempre un crocevia della storia europea. Quasi per 1000 anni territorio dell’Impero Germanico, nel 1681 Luigi XIV la occupò e la fece fortificare. Ripassata ai tedeschi alla fine della Guerra Franco-Prussiana del 1870, Strasburgo fu nuovamente annessa alla Francia nel 1919 e tornò di nuovo tedesca durante gli anni della Seconda Guerra mondiale, dal 1940 al 1945.

Da allora, non è solo una città francese ma anche il simbolo di un’Europa che si è combattuta per secoli e che oggi ha trovato la sua stabilità, almeno militare. Non è quindi un caso che sia stata scelta come Capitale europea e vi si trovino 3 importanti istituzioni: il Parlamento europeo, la Corte dei diritti dell’uomo e il Consiglio d’Europa.

Oggi la doppia identità franco-tedesca che l’ha dilaniata per secoli rende Strasburgo una città affascinante e cosmopolita, dove nell’architettura, l’organizzazione sociale, l’arte e la gastronomia convive il meglio delle due nazionalità. Parafrasando quello che si dice della cucina di Strasburgo, potremmo dire che la città vive in equilibrio tra consistenza tedesca e raffinatezza francese.

La 5A con i proff. Poggioli e Vallar
La 5C con la prof.ssa Santellani

La Cathédrale Notre-Dame: una delle più alte espressioni del gotico in Europa, “prodigio di grandezza e leggiadria” come la definì Victor Hugo. La costruzione (1015) sorse sui resti di un tempio dedicato a Ercole e continuò per circa 8 secoli fino al completamento della torre avvenuto nel 1878. Dai 142 metri di altezza della guglia si gode uno spettacolo straordinario sulla Grande-Ile e su tutta Strasburgo. Il portale della facciata è considerato la più grande Bibbia del Medioevo per la straordinaria forza narrativa e simbolica. Sopra il portone sono scolpiti episodi della Vità di Gesù, negli archivolti alcuni episodi di vita sacra, ancora più in alto troneggiano le figure di Re Salomone con 14 leoni poi della Vergine col Bambino. L’interno è semplice ma molto ampio con tre protagonisti assoluti: le vetrate colorate, l’Orologio astronomico del 1572 che ogni giorno alle 12.30 (l’orologio è in ritardo e segna le 12) mette in moto un meccanismo con Cristo Benedicente, la processione degli Apostoli e un gallo che canta 3 volte. Infine, davanti all’orologio c’è il Pilastro degli Angeli con 3 ordini di statue. Le famose vetrate, del XII e XIII secolo, poste nei due rosoni finemente scolpiti, durante la Seconda Guerra Mondiale furono smontate e nascoste per salvaguardarle. Il transetto della chiesa fu inizialmente costruito in stile romanico. Poco più di un decennio più tardi, la navata fu ricostruita in stile gotico francese. I progetti evidenziano il fatto che l’architetto si ispirò a Notre-Dame di Parigi, ma poiché la costruzione progredì lentamente e fu completata nel XV secolo, essa riflette l’evoluzione dal Romanico al tardo Gotico. Il progetto prevedeva due torri gemelle, entrambe terminanti con guglie, ma ne venne completata solo una, nel 1439. Vale la pena affrontare i ripidi gradini che portano in cima alla torre per ammirare da vicino le statue che adornano la guglia. La facciata ovest è ricca di sculture medievali, tra cui spiccano quelle delle Vergini Sagge e Sciocche sul portale destro. Molte delle statue sono copie di quelle sfigurate durante la Rivoluzione: gli originali sono esposti nel Musée de l’Oeuvre de Notre-Dame, di fronte alla cattedrale.

Pomeriggio: Visita del Musée d'Art Moderne et contemporain (mamcs)

A ovest del centro cittadino, a pochi passi dalla Diga Vauban, in Place Hans Jean Arp, c’è il Musée d’Art Moderne et Contemporain, un bell’edificio in vetro costruito nel 1998, che espone opere di Hans Jean Arp e di altri artisti. Il Museo riprende il percorso artistico che nel Museo di Belle Arti si ferma al 1870 offrendo un viaggio nell’arte dall’Espressionismo ad oggi. La raccolta permanente include opere di Picasso, Monet, Kandinsky, Duchamp, Ernst e un’intera galleria dedicata a Gustave Doré. Il museo offre un bel viaggio nei movimenti più rappresentativi degli ultimi 140 anni: impressionismo, postimpressionismo, arte del Novecento, fauvismo, espressionismo, surrealismo e oltre. Oltre alla collezione permanente, il museo ospita mostre temporanee sulle tendenze artistiche attuali. Si può salire sulla terrazza a prendere un caffè e godersi lo spettacolo sulla Petite-France e sui Ponts Couverts.

Qui il prof. Vallar si è scatenato e ci ha accompagnati alla scoperta delle principali opere e correnti artistiche presenti nel museo.

E in seguito la "chasse au trésor"

3 gruppi: ogni gruppo ha scoperto alcuni dei luoghi più famosi della città ma anche i dettagli che la rendono unica. Ecco qualche esempio.

Primo compito: "Date il nome al proprio gruppo e poi alla maniera di YMCA, formate con i vostri corpi le lettere del nome e fate le foto".

Ecco i nomi delle squadre che hanno partecipato alla caccia al tesoro: TITTI, COCCO e CANI.
A sinistra: la colonna di “Buchmesser” (colonna in pietra arenaria che nel XVI secolo serviva per misurare il sovrappeso dei notabili della città che dovevano passare fra colonna ed edificio, altrimenti erano costretti a mettersi a dieta) Al centro: il proiettile (un «obus») incastrato sul muro (testimonianza del bombardamento di Strasburgo durante la guerra franco-prussiana nel 1870) all’angolo dell’Hôtel Cathédrale nella place de la Cathédrale. A destra: l'animale che si nasconde al n°6 di rue de l'Epine: un ranocchio.
Il pont de Faisan: si tratta di un ponte mobile e per la vista che si gode da qui è un luogo molto romantico, ormai è considerato le pont des amoureux..degli innamorati. Qui le squadre dovevano inventare una breve scenetta d’amore e fare una sequenza di foto stile fotoromanzo.
Foto da cartolina
A sinistra: Vera o finta dovevano trovare una cicogna: il simbolo dell'Alsazia. Al centro: partendo da un dettaglio fotografico hanno trovato questo gargoyle che serviva per attaccare i cavalli. A destra: l'insegna con la cattedrale con il berretto frigio: nel 1794, i rivoluzionari hanno voluto la distruzione della guglia della cattedrale perché la sua altezza simboleggiava per loro l’arroganza della religione cristiana. Per evitarlo, lo strasburghese Sulter propose di coprire la guglia con il berretto frigio per mostrare al di là del Reno che Strasburgo partecipava alla gloria della rivoluzione. Questa insegna ricorda questo periodo turbolento della storia..
A sinistra: la casa con le finestre fatte di fondi di bottiglia è la Maison Kammerzell, la più bella casa di Strasburgo che il ricco mercante di formaggi Bronn si fece costruire su alcune botteghe in pietra (ancora visibili). La parte superiore è tutta realizzata in legno e decorata con animali, guerrieri e figure grottesche. Al centro: è la piazza dedicata al famoso tipografo tedesco a cui si deve l'inizio della stampa moderna che dovevano cercare: il famoso Gutenberg. A destra: una volta trovata la fontana di Meiselocker «le charmeur de mésanges» che rappresenta un giovane ragazzo, dovevano scoprire che richiama le cinciallegre con un FLAUTO, tenendo nella mano sinistra una GABBIA.

15 marzo: quarto giorno

Mattina: visita alla sede del Parlamento europeo durante la sessione plenaria del mese di marzo 2018

A nord-est di Strasburgo, sul Parc de l’Orangerie, il Palais de l’Europe comprende le sedi di varie istituzioni dell’Unione Europea. Sempre qui, la sede in cui si riuniscono i membri del Parlamento Europeo. L’organo giudiziario del Consiglio d’Europa, la Corte Europea dei Diritti Umani sono ospitati in edifici all’interno del Palais. La più vecchia istituzione europea con sede a Strasburgo è la Commissione Centrale per la Navigazione sul Reno, che fu istituita nel 1816.

La sede europarlamentare di Strasburgo è dedicata a Louise Weiss.
Dalla tribuna vedevamo l'emiciclo e abbiamo assistito alla sessione plenaria.
Con le cuffie potevamo sentire la traduzione simultanea degli interventi dei parlamentari nelle 24 lingue ufficiali dei 28 stati membri dell'Unione europea.
L'incontro con l'onorevole Isabella De Monte
Il Parlamentarium dedicato a Simone Veil: un nuovo spazio dedicato ai visitatori, articolato in tre zone: un cinema a 360°, un gioco di ruolo per gruppi da 16-32 partecipanti e una serie di moduli interattivi. Il parlamentarium offre la possibilità di informarsi sul funzionamento dell'UE, in particolare sul ruolo del Parlamento europeo, in maniera interattiva e ludica.

Pomeriggio: La visita guidata di Strasburgo: Il quartiere tedesco e il centre-ville

La Neustadt (letteralmente “nouvelle ville”), anche chiamata quartier allemand o quartier impérial, è l’estensione della città di Strasburgo realizzata dalle autorità tedesche durante la cessione dell’Alsazia e della Lorena. Si trova a nord e nord-est della Grande Île di Strasbourg, il centro storico della città. La sua costruzione, a partire dagli anni 1880, fino all’inizio della Prima Guerra mondiale permette a Strasburgo di triplicare la sua superficie.

La Neustadt si suddivide in più quartieri e sezioni: la stazione e i boulevards, il quartier du Tribunal e della place de Haguenau, il quartier du Contades, l'île Sainte-Hélène, l'asse imperiale, le quartiere dell’Orangerie e il settore Foresta Nera-Osservatorio.

La Neustadt di Strasburgo è spesso considerata come la miglior testimonianza dell’architettura e dell’urbanistica germanica imperiale conservata. Costituisce un insieme di una misura e di una omogeneità eccezionale che non esiste più o poco in Germania, a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra mondiale che ha distrutto la maggior parte dei centri delle città tedesche. Strasburgo è stata dunque una città relativamente risparmiata. Il quartiere imperiale si caratterizza per la presenza di stili “neo” (neorinascimentale, neogotico, neoclassico, neoromanico e anche neobizantino) oltre per lo stile Art nouveau (« Jugendstil »).

La Petite-France: la parte più intatta e da cartolina del centro storico, per molti secoli il quartiere dove vivevano mugnai, conciatori e pescatori. Le case sono rimaste quelle del 1500, con i tetti spioventi, i balconcini con i gerani, le finestre a filo d’acqua. I fienili e i magazzini sono stati sostituiti dai laboratori artigianali e dai negozi di souvenir, ma questo non toglie nulla al fascino del luogo. Uno degli scorci più fotografati della Petite-France è i “Ponts Couverts” (“ponti coperti”) che hanno conservato il nome anche se hanno perso le coperture nel 1700. Le torrette da cui sono dominati servivano da bastioni per la difesa nel caso di attacchi alla Repubblica strasburghese. Poco distante c’è un’altra opera militare eccezionale: è la Diga Vauban, una casa-diga che prende il nome dell’ingegnere militare che l’ha progettata ed ebbe l’idea di utilizzare l’acqua per inondare tutta la parte sud di Strasburgo in caso di attacco nemico. In cima alla diga c’è un belvedere da cui godersi la vista sui ponti e sui tetti di Strasburgo.

16 marzo: quinto giorno

Una breve tappa a Freiburg in Germania e poi partenza per tornare a Maniago, attraversando la Foresta Nera, costeggiando il lago di Costanza e passando per l'innevata Austria.

Friburgo è una città della Brisgovia (per non confonderla con l’omonima città svizzera) non molto grande, ma molto vivace, dinamica e cosmopolita, grazie soprattutto all'alto numero di studenti che hanno scelto l'università Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo, una delle più vecchie e rinomate della Germania (fondata nel 1457 dagli Asburgo).

La cattedrale di Friburgo con il suo campanile che domina la città è in puro stile gotico ed è uno dei più belli d'Europa. Il centro storico, pavimentato con ciottoli di ogni colore, provenienti dal Reno, e che rappresentano un servizio, un casato, un’attività, è assolutamente da gustarsi a piedi. C'è un coloratissimo mercato, molti edifici del XIII e XIV secolo e una fitta rete di piccoli canali, i Bächle, costruiti come parte del sistema fognario e che una volta servivano come riserva d'acqua per gli incendi o per abbeverare gli animali, oggi servono per rinfrescarsi i piedi nei momenti di calura. Esiste anche una leggenda secondo la quale chi mette un piede in uno di questi canaletti è destinato a tornare a Friburgo. Passeggiando per le vie di Friburgo non si può non restare affascinati dai palazzi squadrati con i loro portoni riccamente decorati e i loro balconi affrescati che ti accompagnano da entrambi i lati delle strade.

Un aspetto sicuramente interessante è che è riconosciuta come la città più ecologica della Germania: molte innovazioni nelle energie rinnovabili, nel trasporto sostenibile, nel riciclaggio, nelle costruzioni eco-friendly sono partite proprio da qui.

La Cattedrale
Freiburg vista dall'alto
L'ingresso della cattedrale
La mattina nella piazza della città c'è il mercato che ci annuncia che sta arrivando la primavera.
Il mercato
Ai piedi della Rathausplatz si ammira la Chiesa di San Martino (Martinskirche) che originariamente apparteneva al monastero francescano; completamente distrutta durante la Seconda guerra mondiale, la chiesa fu ricostruita nello stile tipico dell’ordine francescano con un nuovo chiostro e interni restaurati.
Nelle vicinanze della cattedrale si ammira la piazza del Municipio (Rathausplatz), nel cui centro erge una bella fontana con la statua del monaco francescano Berthold Schwarz (Bertoldo il nero a cui probabilmente si deve l’invenzione della polvere da sparo) e dove sorgono, nel Neues Rathaus, i due municipi in stile rinascimentale, uno accanto all’altro come un unico complesso, il Municipio Nuovo con il suo squisito carillon, e il Municipio vecchio che fu edificato nel XVI secolo. Il Municipio più antico, il Gerichslaube, del XIII secolo, si trova invece poco lontano, nella Turmstrasse.
I famosi Bächle
Mangiare una fetta della famosa "Foresta Nera" è tappa obbligatoria da queste parti..
Lungo la strada di ritorno: la Foresta Nera
Il lago di Costanza

La piazza Münsterplatz, intorno alla cattedrale, permette di ammirare molti palazzi storici, spesso case di antichi mercanti, come la rossa Kaufhaus, l’antica casa del commercio e della dogana, con le torri angolari, il rosso granato della facciata e un insieme di stemmi e personaggi omaggio agli Asburgo, edificata nel 1525-32; la Haus zum Ritter, antica sede arcivescovile, e il palazzo Wenzigerhaus, che erge orgoglioso in stile rococò e che oggi è sede del Museo di Storia di Friburgo. La piazza, la più grande della città, ricca di caffè e ristoranti, si riempie tutte le mattine, ad eccezione della domenica, di profumi e colori con il grande e vivace mercato. Da non perdere un giro tra le caratteristiche bancarelle di fiori, ortaggi, artigianati, tipici bratwurst e brezel. Friburgo è una città dalle tante e belle piazze, come la Augustinerplatz, nella città vecchia, Oberlinden e Unterlinden, caratterizzate da un vecchio e grande tiglio al centro e la squisita Adelhauserplatz, considerata la più romantica della città.

Non sono mancati piatti tipici della tradizione francese e alsaziana e tante golosità.

Soupe à l'oignon, Tarte flambée (Flammekueche), Fromages (le Munster), Pain d'épices, Kugelhopf, Choucroute, Fleischschnacka, Streusel au chocolat

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