12 marzo: primo giorno
Partenza dalla sede dell'IIS "E.Torricelli" di Maniago in pullman.
Prima tappa: Luzern in Svizzera e poi direzione Colmar in Francia,
Immersa in un impressionante panorama montano, Lucerna (in tedesco Luzern) è una città del centro-nord della Svizzera nella zona di lingua tedesca. Rappresenta la porta d'ingresso della Svizzera centrale, sul Lago dei Quattro Cantoni. Grazie ai suoi monumenti, ai suoi negozi di souvenir e di orologi, all'attraente posizione sul lago e ai vicini monti Rigi, Pilatus o Stanserhorn, è una tappa imperdibile . A Luzern tradizione e innovazione avanzano di pari passo, poiché la città ha saputo mettersi in evidenza anche per il design avanguardistico. Tra le punte di diamante vi è il futuristico Centro d'Arte e congressi (KKL) progettato dal famoso architetto francese Jean Nouvel. Il KKL è anche un simbolo della "Lucerna, città dei festival" con numerose manifestazioni culturali nel corso dell'anno. Il centro dispone infatti di una delle migliori sale da concerto del mondo, con un'acustica curata da Russell Johnson.
13 marzo 2018: secondo giorno
Mattina: Direzione Shoenenbourg, nel nord dell'Alsazia, al confine con la Germania. Qui si trova il Musée de la Ligne Maginot.
Quando fu costruito, il forte di Schoenebourg era considerato indistruttibile e questa convinzione si dimostrò vera nel giugno 1940, quando un diluvio di fuoco di 3000 granate si abbatté su questo sito. Nonostante i colpi di mortaio e la furia dell'aviazione tedesca, la struttura resistette, consentendo ai soldati di reggere fino all'armistizio.
La visita di 3 km di gallerie sottoterra ci ha consentito di capire come funzionasse il forte. Abbiamo visto gli equipaggiamenti tipici della Linea Maginot: le cucine, la centrale elettrica, l'infermeria, la sala operatoria, le caserme, il quartier generale, ecc. Un'esperienza di due ore che ci ha permesso di immaginare meglio cosa potesse voler dire vivere lì sotto, senza la luce del sole, con l'odore della muffa, l'acqua limitata, la paura per chi era rimasto fuori e la paura di morire.
Pomeriggio: Visita guidata di Colmar.
Colmar è una splendida cittadina, situata ai piedi del massiccio dei Vosges. Antica città libera del Sacro Romano Impero, fu l'ultima città alsaziana ad essere liberata dall'occupazione tedesca. Oggi è un'apprezzata e vivace località turistica ricca di musei, monumenti e chiese ed è famosa a livello internazionale per il suo quartiere pittoresco della petite Venise, per le sue case a graticcio (à colombages) e per essere la Capitale dei vini d'Alsazia e la città delle luci, in particolare nel periodo di Natale sono celebri le sue luminarie.
Entrando nella città si può vedere la statua della Libertà, che è la stessa che si ammira a N.Y. ma in versione ridotta. In effetti è qui che visse Auguste Bartholdi, la cui casa è diventata museo e presenta le riproduzioni in scala dei monumenti eretti in diverse città. Un posto particolare è riservato ai modelli originali dei capolavori di questo artista: la statua della Libertà di New York e il Leone di Belfort.
14 marzo: terzo giorno
Giornata dedicata alla scoperta di Strasbourg: la capitale de l'Europe.
MATTINA: TOUR EN BATEAU
Strasburgo è la città con il porto fluviale più importante della Francia e la sesta per numero di abitanti, ma conserva uno straordinario fascino d’altri tempi. Fondata più d 2000 anni fa, la città si sviluppò sui terreni paludosi dei rami secondari del fiume Ill, che attraversa ancora oggi il pittoresco centro storico. Il porto sul Reno e i quartieri che lo circondano sono una destinazione prettamente industriale, ma il centro ha la vivacità e la raffinatezza tipiche delle città universitarie: l’ateneo di Strasburgo fu fondato nel 1566, ed è uno dei più antichi del Paese. Strasburgo sorge sulla riva francese del Reno e un autobus collega la città alla Germania. Un po’ Francia e un po’ Germania, Strasburgo è da sempre un crocevia della storia europea. Quasi per 1000 anni territorio dell’Impero Germanico, nel 1681 Luigi XIV la occupò e la fece fortificare. Ripassata ai tedeschi alla fine della Guerra Franco-Prussiana del 1870, Strasburgo fu nuovamente annessa alla Francia nel 1919 e tornò di nuovo tedesca durante gli anni della Seconda Guerra mondiale, dal 1940 al 1945.
Da allora, non è solo una città francese ma anche il simbolo di un’Europa che si è combattuta per secoli e che oggi ha trovato la sua stabilità, almeno militare. Non è quindi un caso che sia stata scelta come Capitale europea e vi si trovino 3 importanti istituzioni: il Parlamento europeo, la Corte dei diritti dell’uomo e il Consiglio d’Europa.
Oggi la doppia identità franco-tedesca che l’ha dilaniata per secoli rende Strasburgo una città affascinante e cosmopolita, dove nell’architettura, l’organizzazione sociale, l’arte e la gastronomia convive il meglio delle due nazionalità. Parafrasando quello che si dice della cucina di Strasburgo, potremmo dire che la città vive in equilibrio tra consistenza tedesca e raffinatezza francese.
La Cathédrale Notre-Dame: una delle più alte espressioni del gotico in Europa, “prodigio di grandezza e leggiadria” come la definì Victor Hugo. La costruzione (1015) sorse sui resti di un tempio dedicato a Ercole e continuò per circa 8 secoli fino al completamento della torre avvenuto nel 1878. Dai 142 metri di altezza della guglia si gode uno spettacolo straordinario sulla Grande-Ile e su tutta Strasburgo. Il portale della facciata è considerato la più grande Bibbia del Medioevo per la straordinaria forza narrativa e simbolica. Sopra il portone sono scolpiti episodi della Vità di Gesù, negli archivolti alcuni episodi di vita sacra, ancora più in alto troneggiano le figure di Re Salomone con 14 leoni poi della Vergine col Bambino. L’interno è semplice ma molto ampio con tre protagonisti assoluti: le vetrate colorate, l’Orologio astronomico del 1572 che ogni giorno alle 12.30 (l’orologio è in ritardo e segna le 12) mette in moto un meccanismo con Cristo Benedicente, la processione degli Apostoli e un gallo che canta 3 volte. Infine, davanti all’orologio c’è il Pilastro degli Angeli con 3 ordini di statue. Le famose vetrate, del XII e XIII secolo, poste nei due rosoni finemente scolpiti, durante la Seconda Guerra Mondiale furono smontate e nascoste per salvaguardarle. Il transetto della chiesa fu inizialmente costruito in stile romanico. Poco più di un decennio più tardi, la navata fu ricostruita in stile gotico francese. I progetti evidenziano il fatto che l’architetto si ispirò a Notre-Dame di Parigi, ma poiché la costruzione progredì lentamente e fu completata nel XV secolo, essa riflette l’evoluzione dal Romanico al tardo Gotico. Il progetto prevedeva due torri gemelle, entrambe terminanti con guglie, ma ne venne completata solo una, nel 1439. Vale la pena affrontare i ripidi gradini che portano in cima alla torre per ammirare da vicino le statue che adornano la guglia. La facciata ovest è ricca di sculture medievali, tra cui spiccano quelle delle Vergini Sagge e Sciocche sul portale destro. Molte delle statue sono copie di quelle sfigurate durante la Rivoluzione: gli originali sono esposti nel Musée de l’Oeuvre de Notre-Dame, di fronte alla cattedrale.
Pomeriggio: Visita del Musée d'Art Moderne et contemporain (mamcs)
A ovest del centro cittadino, a pochi passi dalla Diga Vauban, in Place Hans Jean Arp, c’è il Musée d’Art Moderne et Contemporain, un bell’edificio in vetro costruito nel 1998, che espone opere di Hans Jean Arp e di altri artisti. Il Museo riprende il percorso artistico che nel Museo di Belle Arti si ferma al 1870 offrendo un viaggio nell’arte dall’Espressionismo ad oggi. La raccolta permanente include opere di Picasso, Monet, Kandinsky, Duchamp, Ernst e un’intera galleria dedicata a Gustave Doré. Il museo offre un bel viaggio nei movimenti più rappresentativi degli ultimi 140 anni: impressionismo, postimpressionismo, arte del Novecento, fauvismo, espressionismo, surrealismo e oltre. Oltre alla collezione permanente, il museo ospita mostre temporanee sulle tendenze artistiche attuali. Si può salire sulla terrazza a prendere un caffè e godersi lo spettacolo sulla Petite-France e sui Ponts Couverts.
E in seguito la "chasse au trésor"
3 gruppi: ogni gruppo ha scoperto alcuni dei luoghi più famosi della città ma anche i dettagli che la rendono unica. Ecco qualche esempio.
Primo compito: "Date il nome al proprio gruppo e poi alla maniera di YMCA, formate con i vostri corpi le lettere del nome e fate le foto".
15 marzo: quarto giorno
Mattina: visita alla sede del Parlamento europeo durante la sessione plenaria del mese di marzo 2018
A nord-est di Strasburgo, sul Parc de l’Orangerie, il Palais de l’Europe comprende le sedi di varie istituzioni dell’Unione Europea. Sempre qui, la sede in cui si riuniscono i membri del Parlamento Europeo. L’organo giudiziario del Consiglio d’Europa, la Corte Europea dei Diritti Umani sono ospitati in edifici all’interno del Palais. La più vecchia istituzione europea con sede a Strasburgo è la Commissione Centrale per la Navigazione sul Reno, che fu istituita nel 1816.
Pomeriggio: La visita guidata di Strasburgo: Il quartiere tedesco e il centre-ville
La Neustadt (letteralmente “nouvelle ville”), anche chiamata quartier allemand o quartier impérial, è l’estensione della città di Strasburgo realizzata dalle autorità tedesche durante la cessione dell’Alsazia e della Lorena. Si trova a nord e nord-est della Grande Île di Strasbourg, il centro storico della città. La sua costruzione, a partire dagli anni 1880, fino all’inizio della Prima Guerra mondiale permette a Strasburgo di triplicare la sua superficie.
La Neustadt si suddivide in più quartieri e sezioni: la stazione e i boulevards, il quartier du Tribunal e della place de Haguenau, il quartier du Contades, l'île Sainte-Hélène, l'asse imperiale, le quartiere dell’Orangerie e il settore Foresta Nera-Osservatorio.
La Neustadt di Strasburgo è spesso considerata come la miglior testimonianza dell’architettura e dell’urbanistica germanica imperiale conservata. Costituisce un insieme di una misura e di una omogeneità eccezionale che non esiste più o poco in Germania, a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra mondiale che ha distrutto la maggior parte dei centri delle città tedesche. Strasburgo è stata dunque una città relativamente risparmiata. Il quartiere imperiale si caratterizza per la presenza di stili “neo” (neorinascimentale, neogotico, neoclassico, neoromanico e anche neobizantino) oltre per lo stile Art nouveau (« Jugendstil »).
La Petite-France: la parte più intatta e da cartolina del centro storico, per molti secoli il quartiere dove vivevano mugnai, conciatori e pescatori. Le case sono rimaste quelle del 1500, con i tetti spioventi, i balconcini con i gerani, le finestre a filo d’acqua. I fienili e i magazzini sono stati sostituiti dai laboratori artigianali e dai negozi di souvenir, ma questo non toglie nulla al fascino del luogo. Uno degli scorci più fotografati della Petite-France è i “Ponts Couverts” (“ponti coperti”) che hanno conservato il nome anche se hanno perso le coperture nel 1700. Le torrette da cui sono dominati servivano da bastioni per la difesa nel caso di attacchi alla Repubblica strasburghese. Poco distante c’è un’altra opera militare eccezionale: è la Diga Vauban, una casa-diga che prende il nome dell’ingegnere militare che l’ha progettata ed ebbe l’idea di utilizzare l’acqua per inondare tutta la parte sud di Strasburgo in caso di attacco nemico. In cima alla diga c’è un belvedere da cui godersi la vista sui ponti e sui tetti di Strasburgo.
16 marzo: quinto giorno
Una breve tappa a Freiburg in Germania e poi partenza per tornare a Maniago, attraversando la Foresta Nera, costeggiando il lago di Costanza e passando per l'innevata Austria.
Friburgo è una città della Brisgovia (per non confonderla con l’omonima città svizzera) non molto grande, ma molto vivace, dinamica e cosmopolita, grazie soprattutto all'alto numero di studenti che hanno scelto l'università Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo, una delle più vecchie e rinomate della Germania (fondata nel 1457 dagli Asburgo).
La cattedrale di Friburgo con il suo campanile che domina la città è in puro stile gotico ed è uno dei più belli d'Europa. Il centro storico, pavimentato con ciottoli di ogni colore, provenienti dal Reno, e che rappresentano un servizio, un casato, un’attività, è assolutamente da gustarsi a piedi. C'è un coloratissimo mercato, molti edifici del XIII e XIV secolo e una fitta rete di piccoli canali, i Bächle, costruiti come parte del sistema fognario e che una volta servivano come riserva d'acqua per gli incendi o per abbeverare gli animali, oggi servono per rinfrescarsi i piedi nei momenti di calura. Esiste anche una leggenda secondo la quale chi mette un piede in uno di questi canaletti è destinato a tornare a Friburgo. Passeggiando per le vie di Friburgo non si può non restare affascinati dai palazzi squadrati con i loro portoni riccamente decorati e i loro balconi affrescati che ti accompagnano da entrambi i lati delle strade.
Un aspetto sicuramente interessante è che è riconosciuta come la città più ecologica della Germania: molte innovazioni nelle energie rinnovabili, nel trasporto sostenibile, nel riciclaggio, nelle costruzioni eco-friendly sono partite proprio da qui.
La piazza Münsterplatz, intorno alla cattedrale, permette di ammirare molti palazzi storici, spesso case di antichi mercanti, come la rossa Kaufhaus, l’antica casa del commercio e della dogana, con le torri angolari, il rosso granato della facciata e un insieme di stemmi e personaggi omaggio agli Asburgo, edificata nel 1525-32; la Haus zum Ritter, antica sede arcivescovile, e il palazzo Wenzigerhaus, che erge orgoglioso in stile rococò e che oggi è sede del Museo di Storia di Friburgo. La piazza, la più grande della città, ricca di caffè e ristoranti, si riempie tutte le mattine, ad eccezione della domenica, di profumi e colori con il grande e vivace mercato. Da non perdere un giro tra le caratteristiche bancarelle di fiori, ortaggi, artigianati, tipici bratwurst e brezel. Friburgo è una città dalle tante e belle piazze, come la Augustinerplatz, nella città vecchia, Oberlinden e Unterlinden, caratterizzate da un vecchio e grande tiglio al centro e la squisita Adelhauserplatz, considerata la più romantica della città.