- 1798 nacque a Recanati, nelle Marche, primogenito di una nobile famiglia. Recanati era un borgo isolato e arretrato dello Stato pontificio, dove Giacomo ricevette un'educazione esclusiva, grazie all'estrema cura da parte del padre che fin da subito capì le enormi potenzialità del figlio. Gli fornì precettori e migliaia di volumi su cui studiare e coltivare un talento precoce.
- Dai dieci anni ci dedicò ad uno studio "matto e disperatissimo", cominciando a scrivere già saggi e traduzioni greche e latine. La sua salute peggiorava, viveva isolato e soffriva per l'ambiente chiuso e provinciale, da cui provò anche a fuggire.
- Nel 1822 ottenne il permesso di andare da uno zio a Roma, ma fu una delusione dal punto di vista sia umano che culturale.
- Tra il 1825 e il 1828 si trasferì a Milano, Bologna, Firenze, Pisa ma doveva tornare spesso a Recanati per problemi di salute.
- Nel 1830 lasciò il paese natale e si recò a Firenze, e poi a Napoli, dove trascorre gli ultimi anni insieme ad Antonio Ranieri
- Morì a Napoli nel 1837 a causa di una violenta crisi d'asma.
Le opere principali di Leopardi sono:
- lo Zibaldone: una sorta di diario che raccoglie pensieri, appunti e riflessioni filosofiche, sul senso della vita, sulla felicità e sul dolore
- le Operette morali: componimenti filosofici scritti soprattutto in forma di dialogo
- i Canti: 41 poesie (Canzoni: 1818 - 1823 - tema sia civile che privato con uno stile alto e ricercato, Idilli divisi in Piccoli Idilli - 1818/21, più brevi, in endecasillabi sciolti e Grandi Idilli 1828/30 - canzoni libere, il Ciclo di Aspasia ispirato a Fanny Targioni Tozzetti, canzoni sepolcrali)
Perché Leopardi è un autore così importante?
- sul piano della tecnica, modificò le regole della lirica "inventando" un nuovo tipo di poesia, la canzone libera, detta così perché non vincolata ad uno schema fisso di rime. In questo modo il pensiero scorreva più efficace ed immediato.
- sul piano linguistico, la sua è una lingua molto varia nel lessico e nei registri, caratterizzata da parole che ispirano indeterminatezza, profondità. Sono parole che emozionano.
- sul piano dei contenuti, Leopardi si interroga su domande universali, che ciascuno può sentire proprie. Si chiede il significato della vita, le ragioni della sofferenza, della morte, la natura della felicità.
IL PESSIMISMO DI LEOPARDI
- PESSIMISMO INDIVIDUALE: Leopardi è convinto di essere, lui a causa del suo percorso biografico, destinato all'infelicità e di avere come unica possibilità di conforto la contemplazione della Natura. Es. L'infinito.
- PESSIMISMO STORICO: Leopardi si convince che l'intera umanità è infelice a causa del percorso storico che ha attraversato. L'uomo moderno è infelice perché si affida solo alla Ragione e si è allontanato dalla Natura. Pertanto l'uomo antico era felice perché viveva in una condizione di armonia col mondo circostante, era a contatto con la Natura e quindi con se stesso. Ora solo il fanciullo può essere felice perché vive in una condizione di purezza, di ingenuità che gli fa guardare con ottimismo e fiducia verso il futuro.
- PESSIMISMO COSMICO: Leopardi arriva alla conclusione che la Natura in realtà non è mai stata benigna, ma solo matrigna. Lo è sempre stata. Inganna l'uomo mettendolo al mondo illudendolo di poter essere felice, ma lo delude continuamente. Le vite degli uomini sono piccoli atomi privi di importanza. L'unica sua arma è proprio la Ragione, che permette di vedere con lucidità e affrontare con coraggio l'amara esistenza. E la ragione porta alla riscoperta dell'umanità e la solidarietà fra gli uomini come unica forma di ribellione alla sofferenza e al destino di infelicità.
Credits:
Creato con un’immagine di Tama66 - "park mystical hedge"