Dopo un buon gelatone e qualche souvenir, riprendiamo la "strada madre" direzione Amboy. Purtroppo dovrò farmi un pezzo di I-40 che non avrei voluto. Provo a rientrare un paio di volte ma la strada è sbarrata (non so dirvi il motivo), e alla fine faccio questo percorso.
Poco prima di arrivare al Roy's Cafe, scrutiamo sul lato sinistro della strada in cerca dei "guardiani" della Route 66 !
Non è difficile vederli, ma se non sapete che sono li probabilmente tirerete dritto,aguzzate la vista e li scorgerete,ce ne sono 2 posti a una distanza di 400 metri uno dall' altro. Comparsi dal nulla ,per la prima volta vengono notati nel 2013.Chi li abbia portati lì e per quale motivo... resta un mistero.
Guardian Lions of route 66
AMBOY
Amboy ha una bella storia, per descriverla in poche parole: da città mineraria alla sua fortuna nel 1926 con l'apertura della Route 66 e infine al declino dopo che fu costruita la I-40 che taglia fuori Amboy e altre piccole cittadine chiamate "Alphabet Towns"
Oggi la popolazione di Amboy sta a.......4 abitanti .
Roy's Café
Il 3 Maggio del 2005 Albert Okura, proprietario della catena Juan Pollo, acquista la cittadina e il Roy's café.Nel 2008 dopo una ristrutturazione riapre la gas station e il Roy's Cafè, sopratutto per i nostalgici della Route 66.
Ci fermiamo, per fortuna non ci serve benzina dato che qui è molto cara, scattiamo qualche foto, andiamo nei bagni pubblici che potevano esser tenuti MOLTO meglio e compriamo delle bibite. Il gestore è un tipo con la faccia dura, trasandato e non propriamente un "simpaticone". I prezzi delle bibite sono fatti un po' a caso, prendiamo 2 lattine e andiamo verso la cassa..." gimme 5 bucks ", ovvero "dammi 5 sacchi" e vabbè! Gli diamo questi 5 $ che si infila allegramente in tasca, scontrini...non ne abbiamo visti.Ma comunque fa tutto folklore della Route 66 e a noi va bene così. Mentre ce ne andiamo incrociamo una decina di bikers (quelli veri) che si ferma da Roy's. Se siete da queste parti, una fermata dovete farla pure voi.
Il Roy's è stato anche la filming location di "The Hitcher" (quello originale con Rutger Hauer) e della famosa scena del dito, riguardatevi il film se non ve la ricordate.
Riprendiamo la strada e ci dirigiamo a Barstow in California dove ci fermeremo a uno dei tre "McDonald's da visitare" o almeno per noi lo sono.
McDonald's Barstow è l'unico Mac al mondo costruito dentro alle carrozze di un treno. In realtà il Mac sta dentro alla Barstow Station ( clicca per info) ma i tavolini per mangiare sono sistemati dentro a un paio di carozze.
Purtroppo quando stiamo per andarcene, una noiosa homeless ci importuna e vuole a tutti i costi lavarci il parabrezza.
no!!! vai via...smamma..sparisci !
la situazione si fa seria quando la stessa prova a spillarmi denaro facendomi delle avances inequivocabili.
Ok ingrano la marcia e fuggo !
Ci separano ancora 4 ore scarse di guida fino al nostro hotel prenotato a Three rivers subito prima dell' ingresso al Sequoia N.P.
Solitamente ci si ferma a Visalia che offre più possibilità di sistemazione e di ristoranti, ma io voglio entrare nel parco prima dei cinesi, prima dei turisti (alla fine arriveremo anche prima dei Rangers XD ), e questa mezz' ora di strada in meno da fare ce lo permetterà.
Poco da dire su Three rivers, l' hotel Comfort inn & suites non è niente male, con una colazione buona il tutto ad un prezzo accettabile, per la cena invece abbiamo poca scelta, o il ristorante messicano ( IO non ne voglio sapere) o il Pizza Factory che ci sfama ma senza lode nè infamia.
DAY 10
Sequoia National Park
Colazione velocissima e partenza verso l'ingresso del parco, a quest' ora ci sono pochissime macchine, anzi per ora ci siamo solo noi. Fermata al Tunnel Rock giusto per fare una foto ricordo e poi si prosegue.
Dopo qualche chilometro dobbiamo fermarci per dei lavori in corso e così restiamo in fila una decina di minuti(adesso siamo un totale di 3 macchine) poi proseguiamo a passo d'uomo seguendo la "pilot car".
L'idea era di andare dritti a Moro Rock e al Tunnel Log, ma quando stiamo per imboccare la strada troviamo....
Per fortuna in quel momento parcheggia una Ranger del parco, armata di caffè da almeno 1 litro, e si accinge ad aprire il Giant Forest Museum. Chiediamo info e ci viene detto che l'unica soluzione è camminare dato che la strada resterà chiusa a tempo indeterminato causa lavori.Parcheggiamo davanti al Giant Forest Museum, (siamo l'unica macchina nel parcheggio) e iniziamo la nostra bella camminata di 3 + 3 km fino a Moro Rock e ritorno (il Tunnel log lo saltiamo dato che la cosa carina è passarci sotto con la macchina...ma noi siamo a piedi).
Il silenzio è assoluto, spero di vedere qualche orso e se non lo vediamo adesso che siamo SOLI su un trail in mezzo al bosco, probabilmente non lo vedremo mai più. La risposta è ...mai più !!!! L'unica wildlife che incontriamo è un paio di cerbiatti lungo la strada e nel bosco qualche scoiattolo, uccellini vari e il rumore del becco di un picchio in lontananza. Sono parecchio deluso.
Facciamo anche il Big Trees Trail, ma senza nessun avvistamento, nel frattempo il parco inizia a riempirsi e la nostra non è più l'unica macchina nel parcheggio.
Un' altra ventina di minuti di guida e siamo al parcheggio da dove parte il trail per il Generale Sherman.
Ci rimettiamo in marcia, 1 ora di guida ci separa da un altra trail, quello del Generale Grant al Grant Grove.
4,30 h di macchina ci separano da Los Angeles, dunque saliamo in macchina, ci mettiamo comodi, mettiamo su un po' di Country Music e facciamo quest' ultima tiratona per oggi.
Arriviamo in serata al nostro hotel. Il Best Western Markland Hotel sarà l'ultimo di questo viaggio e ci fermiamo qui per 3 notti. Hotel non male, certo non è centrale e sta in una zona "lontana", ma a L.A. qualsiasi zona è lontana!!! Dunque questo non ci preoccupa.Prezzo molto buono (€ 85 a notte), parcheggio gratuito, camera pultia e stazione di benzina a 10 metri di distanza.
DAY 11
Questa è lanonsochenumerodivolta a Los Angeles, dunque non faremo la classica Sunset Strip e la Walk of Fame. Ma intanto qualcosa che bisogna fare è andare a salutare la scritta Hollywood con l'ennesimo breve passaggio.
Adesso dritti al Getty Center che non abbiamo mai visto. Dritti è una parola grossa, il traffico è molto pesante e ci mettiamo un bel po' ad arrivare. Parcheggio a pagamento obbligatorio (si prende un trenino per salire al Getty) ma il museo è gratuito.
Quando siamo stati noi non c'era nulla di eclatante che rispecchiasse i nostri gusti, ma comunque ce la siamo passata tra un esposizione egizia e il padiglione della fotografia, statue, quadri, insomma il tempo passa pure veloce. L'architettura del Getty Center sicuramente è la cosa più bella, e ad ogni angolo si scopre qualcosa d' interessante (fotograficamente parlando)
Adesso ci dirigiamo verso il Nakatomi Plaza... cos'è il Nakatomi ??? ma nell' anno 1988 voi dov'eravate?
Die hard ? trappola di cristallo? John Mc Clane ? Bruce Willis ?
Yippee ki-yay, motherfucker!
Queste cose non vi dicono niente? allora smettete di leggere...è stato bello finchè è durato :-)
Il Nakatomi in realtà è il FOX PLAZA, la soluzione da noi adottata è di parcheggiare al Westfield Century City (centro commerciale), mangiare qualcosa per pranzo e poi fare una breve passeggiata fino al Fox plaza per portare a casa qualche foto.
Facciamo il giro per il Mall, Melissa OVVIAMENTE acquista qualcosa(2 rossetti). Mangiamo al Shake Shack catena di fast-food di qualità, infatti anche il conto non è propriamente a livello di McDonald's; ma gli hamburger e specialmente il milk shake hanno un gusto strepitoso.
Piccola camminata e siamo al Nakatomi (scusate Fox)
Riusciamo a fare qualche foto prima che un guardiano venga a farci il terzo grado !
Siamo Italiani, foto ricordo, Die Hard etc...etc...
Ci spiega che purtroppo non possiamo stare lì, le telecamere, il terrorismo, i segreti della Fox, gli alieni, il mondo che sta per finire e tante altre belle cose. Salutiamo educatamente,ci scusiamo e ce ne andiamo...ma con le foto sulla SD.
Ritornando verso il parcheggio del Mall passiamo all' Annenberg space for Photography. Un'area espositiva di fotografia, ingresso gratuito, ma purtroppo stavano in chiusura e abbiamo avuto tempo non più di 10 minuti per fare un giro.
Con tutta calma ci dirigiamo verso il famoso "Whisky a go go", locale storico sulla Strip da dove sono passati...tutti o quasi. The Doors, Jimi Hendrix, The Kinks, The Who, Cream, Europe, Led Zeppelin, Aerosmith, The Byrds, Alice Cooper, Blondie, Talking Heads, Buffalo Springfield, Antonio Iorio, Maroon 5, System of a Down, Them, The Mothers of Invention, Toto, Black Sabbath, Otis Redding, The Turtles, Michael Nesmith, Roxy Music, Oasis, The Germs, The Runaways, X, Mötley Crüe, Van Halen, Ramones, The Dictators, Linkin Park....
Purtroppo la nostra serata sarà lunga, troppo lunga con 5 gruppi di supporto prima della band principale, entriamo alle 7 PM e alle 11,30 PM appena salivano sul palco gli Enuff z Nuff. Troppo tardi, troppo stanchi e troppo annoiati da band di supporto praticamente inutili. Ascoltiamo 5 o 6 pezzi e poi ce ne andiamo via. Non proprio una serata riuscita...ma le "BALLERINE" meritavano !
DAY 11
Stamattina dopo colazione tocca a San Bernardino e alla location del primo Mc Donald's (ora non c'è più ma al suo posto si trova un museo).Dunque ci facciamo quest' oretta scarsa di macchina(ve lo avevo detto che a L.A. è tutto distante) e raggiungiamo il luogo.
Visita interessante senza dubbio, se vi siete persi il film "The Founder", bene è il momento di recuperarlo.La storia di Mc Donald's e della Mc Donald's Company è veramente affascinante.
Siamo nel gorgo del Mc Donald's e allora andiamo a mangiare nel più vecchio al mondo(il terzo in ordine di costruzione). La struttura è quella originale, sembra di fare un salto indietro nel tempo.Ovviamente dobbiamo ritornare in citta (o non la abbiamo mai lasciata?) quindi altri 50 minuti di macchina e finalmente lo vediamo.
Adesso andiamo da Randy Donuts che è a tutti gli effetti un' istituzione.Vediamo il suo ciambellone da lontano ed eccoci nel parcheggio. Purtroppo stanno ristrutturando la location storica e si sono spostati di pochi metri in una struttura temporanea, ma niente paura i Donuts li fanno 24/24.
Lasciamo anche questa location e ci dirigiamo al Petersen Automotive Museum,che si trova al 6060 Wilshire Blvd, Los Angeles, CA 90036, Stati Uniti, nel caso foste interessati.
Petersen Automotive Museum
Macchine utilizzate nei film
una bella esposizione di mezzi visti nei film americani: Christine la macchina infernale, Thelma & Louise, Batman, Ritorno al Futuro etc...
Mezzi elettrici ed energia solare
Supercar
Sezione arte
Decidiamo di andare a Santa Monica a prendere un po' d'aria, si ci siamo stati tante volte ma è sempre una zona piacevole.
Scopro che c'è un installazione artistica chiamta "Chain Reaction", e un parcheggio proprio lì dietro,con prezzi "regalati" rispetto allo standard di Santa Monica. Ne approfitto anche se bisogna fare un pezzo a piedi fino al Santa Monica Pier.
la passegiata è piacevole, ma una volta arrivati al pier troviamo un ammasso di gente assurdo (più del solito). Facciamo una camminata veloce lungo il molo e poi scappiamo via, troppo casino, troppi turisti, troppo tutto!
Ci dirigiamo verso il Griffith Observatory, ma pure li quando arriviamo restiamo imprssionati dai fiumi di gente (anche qui ci siamo già stati...ma questo agglomerato di turisti non lo avevamo mai visto). Parcheggio...zero, ci deviano giù per la collina e riesco a trovare un posto abbastanza lontano, ma è l'unica soluzione.Ritorniamo indietro e ci facciamo tutta la salita fino l'osservatorio.Sgomitando mi ritaglio un posticino e scatto un paio di foto.
Ci metteremo circa 1 ora per tornare in hotel.
DAY 12
C'è poco da dire, riconsegnamo la macchina e andiamo in aeroporto dove ci aspetta l' AIRBUS 380. E' la prima volta che voliamo su questo gigante a 2 piani,ho sentito pareri da amici che purtroppo l'imbarco di questo bestione porta via tantissimo tempo data la mole di passeggeri. Adesso fanno il check in biometrico per questo aereo, passi il biglietto sullo scanner, guardi lo schermo e il computer ti riconosce...finito puoi salire a bordo. L'imbarco si è svolto in un tempo brevissimo e poco dopo eravamo già in volo verso l'Italia.