IL SEICENTO DAL PUNTO DI VISTA MANZIONANO IL SEICENTO LOMBARDO

L'ambiente e i luoghi

I promessi sposi sono ambientati nella Lombardia della prima metà del Seicento, nella zona compresa tra Lecco, Milano e Bergamo tra il 1628 e il 1630. Manzoni si documentò accuratamente su questo periodo storico, che lo colpiva per le sue contraddizioni e le sue ingiustizie, come scrisse in una lettera a un amico:

«... il governo più arbitrario ...; una legislazione sbalorditiva, e per quel che propone, e per quel che lascia indovinare e suggerire; un'ignoranza profonda, feroce e pretenziosa, diverse classi con interessi e massime contrastanti; alcuni aneddoti poco noti ma registrati in fonti degnissime di fede, che fanno apparire queste contraddizioni nel loro pieno sviluppo; infine una peste che ha fornito l'occasione alle prove della scelleratezza più consumata e svergognata, ai pregiudizi più assurdi e alle virtù più commoventi».

Per Manzoni la società del 600 è una società corrotta, dove le leggi sono a favore dei ricchi prepotenti, i quali esercitano a danno degli umili i loro soprusi. Sono in stretto legame con membri della chiesa e delle libere professioni. I politici e gli amministratori occupano quelle posizioni solo perchè sono nobili o perchè clienti di persone importanti, non certo per le loro capacità. Le classi sociali cercano di aggregarsi e di lottare contro il potere dei nobili.

A peggiorare la situazione si aggiunsero la Guerra del Monferrato (una guerra di successione), la peste, una terribile carestia e in aggiunta una condizione di povertà assoluta, di cui la causa era un'economia assai indebolita.

IL SEICENTO COME SPECCHIO DEI TEMPI DI MANZONI

Ma perché Manzoni decise di ambientare il suo romanzo proprio nel Seicento? Le ragioni di questa scelta vanno ricercate nelle somiglianze che l'autore coglieva tra la Lombardia del XVII secolo e quella del suo tempo.

Se nel Seicento il Milanese era dominato dagli Spagnoli, nell'Ottocento erano gli Austriaci a governarlo: la presentazione negativa della dominazione spagnola consentiva a Manzoni di alludere indirettamente alle ingiustizie del governo austriaco. La dominazione straniera era vista come una forma di oppressione ed era mal tollerata da un popolo che aspirava alla libertà. Il governo austriaco non avrebbe consentito all'autore di esprimere apertamente i propri ideali patriottici e il proprio dissenso nei confronti del regime; dunque, attraverso il romanzo storico Manzoni può riferirsi al presente parlando del passato.

LA GUERRA DEL MONFERRATO E LA PESTE

Nel 1628, mentre infuriava la Guerra del Monferrato, una terribile carestia si abbatté sul Nord della penisola italiana, ma il popolo essendo superstizioso si convinse che il pane ci fosse, ma che i fornai lo tenessero nascosto per venderlo al di fuori del Ducato a un prezzo più alto. Come conseguenza, diedero vita la rivolta del pane.

Luigi Pellegrino; Scaramuccia, Federico Borromeo visita gli appestati al lazzaretto di Milano.

Di lì a poco, scoppiò anche una terribile epidemia di peste, una malattia infettiva che porta rapidamente alla morte.

A Milano gli appestati venivano curati nel lazzaretto, un ospedale costruito fuori dalle mura della città, nei pressi di porta Orientale, per tenere i malati in isolamento.

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