Sentiero delle emozioni- storytelling

Il giorno in cui inziò tutto fu una giornata qualunque per noi poveri alunni: lezioni una più noiosa dell'altra (a volte) 10 minuti di riposo totale da usare al meglio e un intero pomeriggio di riposo e compiti per il giorno dopo, però quel giorno fu particolare, diverso dal solito. Molti diranno: "Sciopero totale!! Yay!!!!" e... no. Era si una giornata di scuola ma molto speciale perchè infatti io e la mia classe avremo iniziato uno stupendo e appassionante progetto sulle emozioni. Molti di voi diranno: "Piuttosto lo sciopero!!! Le emozioni mica si imparano" ma se altri non le conoscono voi come rispondete vediamo, voi come fareste? (silenzio di tomba) Ecco ora lasciatemi finire di parlare. Questo progetto sulle emozioni lo aveva creato la nostra prof. di italiano, la Signora Elisa Turrini, che ci spiegò anche perchè avevamo iniziato questo lavoro. Io e la mia classe dovevamo presentare ad una classe di terza elementare come si presentano le emozioni nella vita di tutti i giorni e tra le persone. Il lavoro è stato molto complicato e lungo, così lungo che abbiamo dovuto prendere delle ore di lezione dagli altri prof. ma alla fine ce l'abbiamo fatta. All'inizio abbiamo scelto cosa presentare ai bambini per il progetto e già lì sono iniziati i problemi: c'erano così tante idee che si faceva fatica a scegliere la migliore, ma poi dopo un'attenta votazione abbiamo scelto di fare il gioco dell'oca. Dopo questa scelta abbiamo chiesto aiuto alla prof. Ghioldi per la parte artistica e lei ha accettato di buon grado. Ci siamo divisi in vari gruppi, ognuno con un proprio lavoro da fare per contribuire al progetto e anche per fare il più presto possibile. Abbiamo anche chiesto l'aiuto di una psicologa per capire noi già da subito come si manifestano le proprie emozioni e come anche controllarle. è stato un lavoro lungo e faticoso, ma alla fine, il 9 Marzo, siamo riusciti a presentare il nostro lavoro ai bambini, anche se abbiamo avuto qualche intoppo prima di iniziare, per colpa di quel maledettissimo Wi-fi che non funzionava (stavamo facendo dei salti mortali in quei 10 minuti, doveva essere tutto pronto per il loro arrivo), ma ormai non importa più di tanto, siamo riusciti a fare un lavoro fantastico, non me lo aspettavo.

In generale siamo stati QUASI TUTTI perfetti, c'è sempre stato qualche corda dolente che ci ha fermato un po' con i lavori (anche un po' io lo ammetto) ma per il resto ci siamo impegnati tutti molto, chi di più e chi di meno. Quello che abbiamo fatto meglio secondo me è stato il lavoro di squadra, perchè ci aiutavamo molto a vicenda tra i vari gruppi e poi alcune volte, chi non aveva un lavoro da fare cercava di dare una mano e di contribuire anche lui ed è una cosa che mi ha sbalordito moltissimo.

Prima cosa che ho imparato di sicuro è che bisogna avere molta pazienza nei lavori di gruppo perchè c'è sempre qualcuno che non fa niente e gioca. Ho imparato a trovare altre soluzioni per sostituirne una che non si poteva più usare come quella volta in cui dovevamo caricare dei video prima che arrivassero i bambini ed io e una mia compagna ci siamo cervellate per trovare un'altra soluzione in pochi minuti (perchè si avevamo i minuti letteralmente contati).

Io penso di aver lavorato ne troppo poco ne troppo, cercavo di trovarmi qualcosa da fare se non ne avevo come quella volta in cui io e il mio gruppo avevamo completato il nostro lavoro e non avevamo niente da fare così decisi di aiutare la mia compagna Giada con le pedine perchè era molto in difficoltà.

Nel mio gruppo andavamo abbastanza bene anche se a volte alcuni di noi non lavoravano e facevano i cavoli loro, un po' perchè si dovevano caricare i video e un po' perchè avevamo un solo computer. Secondo me il mio gruppo si impegnava ma alcune volte veniva preso dalla pigrizia e non lavorava (ecco perchè abbiamo finito molto tardi dal normale).

Se tornassi indietro cosa cambierei... niente. Lo so di solito questa risposta la si da quando non si vuole rispondere ma veramente, per me questo lavoro è perfetto. Abbiamo dato il massimo per finirlo nel modo migliore, ci siamo aiutati, siamo migliorati, abbiamo dato noi stessi per fare in modo che fosse fantastico il lavoro e ci siamo migliorati sempre di più.

Il mio momento più complicato è stato quando io e il mio gruppo dovevamo scegliere i corti per il lavoro sulle emozioni. Infatti abbiamo dovuto cambiare ogni volta i corti perchè o erano troppo lunghi, o troppo corti ecc. ecc.

I l momento che porterò sempre nel mio cuore è stato il giorno della presentazione perchè ero molto contenta del fatto che il nostro lavoro sia piaciuto ai bambini e alle loro insegnanti se no mi sarei infuriata molto non solo per me ma anche per i miei compagni perchè sarebbe stato un lavoro sprecato.

"Quando un’alba o un tramonto non ci danno più emozioni, significa che l’anima è malata."

Autrice: Eloise Franco 2°D

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Eloise Franco
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