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#essepiquaranta un libro bianco sulla Binaschina

Una strada d'altri tempi

La nostra profonda e ragionata avversione al consumo di suolo non ci fa scordare quanto siano importanti strade sicure per i viaggiatori, adeguate alle odierne modalità di trasporto. Nel nostro territorio una strada, la SP40 “Binaschina”, da tempo non risponde più a questi requisiti.

Realizzata circa 70 anni fa dimostra oggi tutta la sua età. Necessita di importanti interventi di manutenzione e risulta inadeguata alle attuali esigenze di mobilità. Bisogna procedere con interventi strutturali e viabilistici per renderla sicura e adeguata.

Il traffico, oggi, sulla Binaschina

Regione Lombardia, tramite Infrastrutture Lombarde, società pubblica ora incorporata in ARIA S.p.A., il 5 gennaio 2019 ha emesso un bando di gara per la redazione di un documento di fattibilità per il potenziamento della Binaschina. Il valore stimato per questo incarico era di 411 mila euro. Il bando è stato vinto da un Raggruppamento Temporaneo di Professionisti con un’offerta di 222 mila euro, inferiore del 50% al valore stimato.

Il territorio che circonda la SP40 è ricchissimo di testimonianze storiche e di vere e proprie perle paesaggistiche (qui a fianco la Conca di Casarile) seppure inserite in un territorio pesantemente urbanizzato e infrastrutturato.

Logistica sul percorso SP40
Vista del Naviglio, direzione Sud, sulla sinistra la tenuta Natta

Qui uno dei punti più delicati dell'area Sud Milano, siamo sul Naviglio, di fronte alla Garzaia di Villarasca, dove dovrebbe sorgere uno dei caselli dell'ipotizzato collegamento autostradale.

Vista verso Ovest e verso l'area interessata dal casello

Il Raggruppamento è composto da tre soggetti: SINA S.p.A., M2P Srl e Steer Davies & Gleaves Ltd. SINA S.p.A. è di proprietà di ASTM S.P.A., un Gruppo industriale attivo nei settori della gestione di reti autostradali in concessione come riporta il loro sito. Forse questo spiega il basso valore dell’offerta. Anche la Steer Davies & Gleaves sembra molto orientata, la società fa parte di un gruppo che riporta come primo settore di attività quello autostradale e, tra gli altri, trasporti e logistica, che da sempre crescono come funghi lungo i percorsi autostradali.

FUORI
NATURE
dentro

Lo studio analizza tre possibili soluzioni, la prima con piccoli interventi sull’attuale tracciato, la seconda con la sua trasformazione in una superstrada e l’ultima che prevede una nuova autostrada di 22 chilometri che descriverebbe un arco nella campagna a sud del tracciato attuale. Sulle prime due ipotesi sono previste alcune varianti.

Di fatto la connessione tra A1 e A7 via autostrada, con i maggiori costi che comporterebbe rispetto alle altre soluzioni, non sembra avere alcun senso se non come tratto iniziale della Tangenziale Ovest Esterna Milano, progetto che fu affossato dai cittadini, dalle associazioni e dai comuni dei territori che la TOEM avrebbe dovuto corrompere. Sembra che si stia cercando di far entrare dalla finestra ciò che la volontà e la mobilitazione delle comunità del territorio ha cacciato fuori dalla porta.

Abbiamo accennato a qualche forzatura. Una di queste è il consumo di suolo. Il progetto per l’autostrada parla di 57 ettari. Nel calcolo non sono però previste le aree degli svincoli e degli arginelli laterali. Se li aggiungiamo il consumo di suolo sale a 100 ettari.

Una prospettiva questa che lascerebbe aperti tutti i problemi sulla SP 40 e ne creerebbe di nuovi. Il nuovo tracciato sarebbe infatti l’alternativa al riammodernamento della Binasca, irrisolti resterebbero gli intasamenti e i blocchi causati dai colli di bottiglia lungo il tracciato. Non si risolverebbero i problemi di sicurezza, sia quelli legati al traffico sia quelli che potrebbero derivare dall’ammaloramento dei ponti, vecchi di 70 anni e che necessitano in buona parte di manutenzioni importanti.

Il ponte più lungo, quello sul Lambro Meridionale.

Nel caso del collegamento autostradale, inoltre, non si parlerebbe più della ciclovia lungo l’asse della SP40 e i ciclisti dovrebbero continuare a rischiare condividendo la carreggiata con il traffico automobilistico. Serve un progetto nuovo che non pensi solo al potenziamento viabilistico ma anche alla manutenzione alla messa in sicurezza e riqualificazione della Binasca. Un progetto che coniughi insieme le esigenze della mobilità automobilistica con quella dolce, che leghi le nuove opere alla tutela del paesaggio. Lo scopo di questo "libro bianco" è proprio quello di condividere informazioni e proposte per arrivare alla soluzione più utile e meno impattante per il territorio del Sud Milanese. Pensiamo sia giusto farlo, mobilitarsi, e arrivare a considerazioni ragionate per tempo, senza ritrovarsi ancora una volta a combattere scelte avvenute altrove. Un lavoro in divenire, quindi, che parte da qui ma integrerà documenti, riflessioni e immagini, creerà relazioni e consentirà confronto. Un lavoro aperto cui abbiamo appositamente evitato di dare un cappello "partitico" consapevoli che la sensibilità ambientale è trasversale, un po' come il partito del mattone...

Qui sotto il pulsante per scaricare la prima versione del documento sulla SP40 prodotto dall'Osservatorio contro il consumo di suolo e per la salvaguardia del paesaggio del SudEst Milano, il documento è aperto a suggerimenti e contributi così come tutto il nostro progetto.

Alcuni scorci dei territori interessati dal tracciato autostradale

Analisi e le valutazioni

Qui i 3 video che fanno il punto della situazione sulla SP40 e analizzano nel dettaglio lo studio della Regione. Sono piuttosto corposi (1 ora in totale) ma servono per un quadro approfondito della situazione e delle valutazioni in merito.

Created By
Massimo Molteni
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