La Grande Guerra Attraverso iL cinema

di ZAMBELLO NOEMI

Durante la Prima Guerra Mondiale, fra tutti i generi artistici, il cinema fu la forma d’arte che maggiormente raggiunse il grande pubblico, influenzando in maniera determinante il modo in cui la guerra stessa veniva immaginata, durante e dopo il conflitto.

In particolare con l’avvento del sonoro, il Cinema si fece il mezzo privilegiato di riflessione sui vari aspetti della guerra e proprio in quel periodo le proiezioni cinematografiche conobbero la loro prima diffusione di massa. Solo negli Stati Uniti, tra il 1915 e il 1918, vennero prodotti 2.500 film, mentre in Europa, nonostante l’esordio un po’ più stentato della nuova arte, si superarono le 400 opere.

Joe Sacco

TEMI

In un primo tempo, la maggior parte dei film realizzati ebbe chiari intenti propagandistici e soltanto a partire dagli anni ’20, i temi ad essa ispirati iniziarono ad essere più variegati. Durante il conflitto si assiste all’esaltazione della guerra e ad un certo estetismo del campo da battaglia: uomini con l’elmetto e donne innamorate sono spesso protagonisti di una storia privata che si intreccia in qualche modo con la guerra; e ognuno di loro ne combatte a sua volta una personale, che di volta in volta può assumere i più diversi significati.

  • Alla propaganda del riscatto nazionalista prese ad affiancarsi la cinematogra a pacifista, di cui il capolavoro di Jean Renoir è forse uno degli esempi più classici: secondo Renoir tutti siamo perdenti di fronte alla guerra.
  • A questa comunanza si a anca però il tema della diversità delle classi sociali, alla base dei diversi interessi che ogni individuo trova nella guerra. Questo fu il grande dramma della prima guerra mondiale. Ognuno combatte la propria guerra. Il soldato meramente interessato a portar a casa sana la pelle sarà interpretato da Alberto Sordi e Vittorio Gasmann nel lm “La grande guerra” di Mario Monicelli (1957), dove solo nel finale, i due protagonisti, catturati dagli austriaci, rendono onore alla propria divisa.
  • L’estremizzazione degli “egoismi”è rappresentata in “Orizzonti di gloria” (Kubrik 1957) in cui la sete di carriera di un generale francese condurrà gli uomini del suo reparto alla morte, mandati all’assalto delle posizioni tedesche senza alcuna possibilità di vittoria. Al tema delle divisioni sociali, si contrappone poi tutta una serie di film sul cameratismo, dove, all’opposto, viene sottolineata l’unione degli uomini di fronte al dovere verso la patria e la solidarietà verso il compagno d’arme.
  • Fratellanza capace di vincere ogni paura, per no quella della morte, come nel lm “Le vie della Gloria“, di Howard Hawks (1936). Al contrario, nel film “All’ovest niente di nuovo“, diretto da Lewis Milestone (1930) quando gli studenti tedeschi che si arruolano volontari si rendono conto che la guerra ha poco da spartire col coraggio, il dovere o l’etica, prevale una visione più nichilista. Il film, tra i primi con il sonoro, mostra le crudeltà della guerra con uno straordinario realismo e verrà riproposto in una nuova versione nel 1979.
Joe Sacco

PRESENTE

Con il passare degli anni e sopratutto dopo essere usciti da un secondo e tremendo conflitto mondiale, il cinema ha saputo trasmettere una sempre più realistica immagine degli orrori e dell’assurdità del conflitto, in maniera disillusa e priva di ogni retorica nazionalista.

Joe Sacco

EVOLUZIONE CINEMATOGRAFICA A CONFRONTO

“Lewis Milleston, All'ovest niente di nuovo 1930” verrà riproposto in una versione tutta nuova nel 1979, dove è nettamente visibile la novità delle tecniche di ripresa. Le sceneggiature si sono evolute col tempo e col variare della sensibilità storica, mentre gli effetti speciali hanno sostituito le scene pericolose girate dal vivo, che in film come “La caduta delle aquile” del 1966 provocarono incidenti e morti tra gli stuntmen. Il film verrà riproposto in una nuova versione nel 2006.

FINALITA' DEL VIDEO

Utilizzo dei software come Premier e/o After effects per raccontare quali furono gli utilizzi e le finalità del cinema durante la Prima Guerra Mondiale: con intenti propagandistici, come sfondo ad altre storie, come soggetto in sè ecc... Fino ad arrivare al confronto moderno, traccia del tema assegnato: anche oggi nelle sale dei film si parla di guerra e tutt’ora la Grande Guerra è un soggetto ripreso e ripreso con tecniche sempre più innovative, effetti speciali e da vari punti di vista. Il confronto mantiene per soggetto la Grande guerra mettendo a confronto la qualità del cinema, la crudezza delle scene e la rappresentazione sempre più realistica dell’orrore che si viveva in quelle determinate situazioni, paragonando scene simili tratte dai video.

Ecco qui il link del video:

https://www.youtube.com/watch?v=tZ1XurE434s

Joe Sacco

BIBLIOGRAFIA

“La Grande Guerra, Joe Sacco” “Lewis Milleston, All'ovest niente di nuovo 1930” “Lewis Milleston, All'ovest niente di nuovo 1979” “The water diviner, Russell Crowe 2014” “Passchendaele, Paul Crowe 2008” “Le vie della Gloria, di Haward Hawks 1936” “Orizzonti di gloria” kubrik 1957” “La grande guerra” di Mario Monicelli (1957)” “Jean Renoir, The illusion” “La caduta delle Aquile 1966 e 2006” http://www.lagrandeguerra.net/ggilcinemasullagrandeguerra.html
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Zambello Noemi
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