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SUI TUOI PASSI preghiera giovedì 14 maggio

Una provocazione musicale

Siamo stati messi al mondo da altri e non possiamo che vivere con gli altri e per gli altri: siamo relazione, siamo una fitta rete di legami. Abbiamo gambe, mani, labbra, cuore e testa... per amare. Dare senza avere, donare senza pretendere. Essere dono!

Ad amare s'impara; e s'impara piano piano. Cominciando dal riconoscimento di essere stati amati: dalla famiglia, dagli amici, dalle persone più care... da Dio.

Un altro passo per amare è quello di accettare se stessi per quello che si è e gli altri per quello che sono. Accettare e condividere i propri limiti e le proprie ferite consente di crescere insieme nella fraternità e nella cura reciproca.

Un altro passo ancora è quello vivere un amore gratuito che non ha la pretesa di ricavare un guadagno di qualsiasi genere. L'amore è sempre dialogico, mai ripiegato su di sè e chiuso in sè.

Per interrogare la vita

  • Pensa alle esperienze affettive più importanti della tua vita, a partire da quelle familiari e amicali, e pensa alle emozioni provate, alla bellezza ricevuta, ai momenti di difficoltà, a quanto ti è stato donato. Chiediti anche cosa hai dato tu.
  • Cosa ti fa paura dell'amore? Che sia solo emozione? Che non duri? Quando hai vissuto esperienze in cui hai capito di poterti donare in modo libero e disinteressato? Quali limiti devi superare per amare in modo sincero?
  • Pensi all'esperienza spirituale come ad un'esperienza d'amore? Riconosci i segni dell'amore di Dio nella tua vita?

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.

Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Per la riflessione

Tutto ha inizio da un fatto: tu sei amato (come il Padre ha amato, così io ho amato); ne deriva una conseguenza: ogni essere vivente respira non soltanto aria, ma comunità e amore (rimanete nel mio amore), se questo respiro cessa, non vive; e tutto converge verso un traguardo, una meta dolce e amica: questo vi ho detto perché la gioia vostra sia piena, perché giunga al colmo.

La gioia è un attimo immenso. Ma Gesù indica le condizioni per dimorarvi: osservate i miei comandamenti. Gesù non dice semplicemente: amate. Non basta amare, potrebbe essere solo sentimentalismo, una necessità biologica o storica, perché se non ci amiamo ci distruggiamo. Non dice neanche: amate gli altri con la misura con cui amate voi stessi. Tu non puoi essere misura a te stesso, con gli sbandamenti del cuore, con i testacoda della volontà. Ciò che è divino, è l'aggiunta: amatevi come io vi ho amato. E diventa Dio stesso la misura di come amare.

Amico è un nome di Dio. Lui ha preso il nostro modo di amare, si è vestito della misura umana dell'amicizia (voi siete miei amici), musica per il cuore dell'uomo, per mettersi alla pari, per essere dentro il gruppo e non al di sopra, per dire uguaglianza e affetto. Per meglio rivelarsi, perché l'amicizia va ben al di là dell'insegnamento. Tutto ho fatto conoscere a voi: il tutto di una vita non si impara da lezioni o da comandi, ma solo per sintonia e comunione, per vicinanza e affinità, per empatia d'amico.

Ad indicare la misura assoluta dell'amore il verbo dare. Nel Vangelo amare è tradotto con dare (non c'è amore più grande che dare la vita); non già sentire o emozionarsi, ma dare; quasi un affare di mani, di pane, di acqua, di veste, di tempo donato, di porte varcate, di polvere delle strade. E dare niente di meno che la vita, a indicare che l'unica misura dell'amore è amare senza misura, senza porre limiti. (Commento: padre Ermes Ronchi)

Giornata mondiale di PREGHIERA, DIGIUNO e CARITÀ

Oggi 14 maggio 2020 siamo invitati dall'Alto Comitato per la Fratellanza Umana ad una giornata di preghiera, digiuno e carità. Preghiera, gesti concreti di carità e digiuno sono assi portanti di ogni religione. Potremo dire che attraverso di essi si dà forma all'uomo perché ci riportano alla nostra condizione originaria: non è bene che l'uomo sia solo... questi pilastri così concreti e corporei della spiritualità ci fanno capire che senza gli altri non possiamo esistere.

Preghiera

Santa Maria, Vergine della sera, Madre dell'ora in cui si fa ritorno a casa, e si assapora la gioia di sentirsi accolti da qualcuno, e si vive la letizia indicibile di sedersi a cena con gli altri, facci il regalo della comunione.

Te lo chiediamo per la nostra Chiesa, che non sembra estranea neanch'essa alle lusinghe della frammentazione, del parrocchialismo, e della chiusura nei perimetri segnati dall'ombra del campanile.

Te lo chiediamo per la nostra città che spesso lo spirito di parte riduce così tanto a terra contesa, che a volte sembra diventata terra di nessuno.

Te lo chiediamo per le nostra famiglie, perché il dialogo e la reciprocità degli affetti le rendano luogo privilegiato di crescita umana e civile.

Te lo chiediamo per tutti noi, perché lontani dall'egoismo e dall'isolamento, possiamo sempre stare dalla parte della vita, là dove essa nasce, cresce e muore.

Te lo chiediamo per il mondo intero, perché la solidarietà tra i popoli venga riscoperta come l'unico imperativo etico su cui fondare l'umana convivenza. Così sia. (don Tonino Bello)

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Tu che guidi i miei passi a destra o a sinistra al crocevia, Paraclito fedele, non vuoi guidare il viaggio del mio cuore?

Questa è la strada del mio appassionato desiderio: imparare ad amare, così come mi ama Dio, pronto a superare acqua e fuoco con la fermezza di Cristo che mai vien meno. (Frank Houghton)

Credits:

Creato con immagini di Pascal Müller - "untitled image" • Gabby Orcutt - "Let’s play Scrabble" • Aman Shrivastava - "Trekking in the himalayan ranges, once we came across the region of Grahan which has this remote village wherein these kids were the locals enjoying outside their small wooden wall school. They reminded us of the childhood memories of ours which we had with our besties." • geralt - "personal network social media" • Nick Fewings - "A lot of the road signs in Florence have stickers and graffiti on them. I must admit, I liked them and I can imagine that if you were in your car it would make your journey much more pleasant and enjoyable."