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Si chiama PNRR e dovrà risollevare l’Italia. Anzi, cambiarla in meglio. Con 220 miliardi da investire anche nella piccola impresa
EDITORIALE
di Gianluca Cavion
Presidente Confartigianato Imprese Vicenza
GUAI SE RESTERÀ UN LIBRO DEI SOGNI
Sarà che siamo ancora alle prese con gli effetti della pandemia, ma l’impressione è che non tutti, nel nostro Paese, abbiano finora compreso il momento storico che ci attende. Eppure, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede investimenti per 220 miliardi, un ammontare di risorse che non s’era mai visto, neanche ai tempi del Piano Marshall dopo l’ultima guerra mondiale. In sostanza, e giova ribadirlo, è un’occasione irripetibile per delineare il futuro dell’Italia, quella che affideremo ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Sapremo farla fruttare, una tale opportunità? E, soprattutto, il nostro sistema politico-amministrativo è pronto a gestire un tale patrimonio? Viene da chiederselo perché purtroppo non sono mancati, finora, gli esempi (anche clamorosi, specie in alcune aree del Paese) in cui i fondi europei sono stati non solo spesi male, ma addirittura non impiegati, e quindi restituiti al mittente. C’è quindi da augurarsi (anzi, da pretendere) un autentico, sostanzioso, definitivo cambio di passo.
REVOCA DEL MANDATO DELL’AGENTE DI COMMERCIO
Spesso, in quest’ultimo periodo, abbiamo affrontato casi nei quali l’azienda ha voluto dare corso alla dismissione della propria rete vendita agenti, sovente per motivi contingenti e legati al periodo emergenziale, che ha visto preferiti altri canali di vendita.